La solitudine è una cosa così bella. Mi ricordo che amavo passeggiare. Ogni volta che ne avevo occasione uscivo e camminavo con le cuffiette nelle orecchie, perdendomi tra pensieri e testi. Ora camminare mi manca ma sono comunque sempre sola, e posso comunque godermi la solitudine.
Forse era per questo che non riuscivo a inquadrare Pietro. Perché lui non si era fermato contro il muro di ferro che ero diventata, contro i miei occhi gelidi che lo squadravano ogni giorno. No, lui si era avvicinato a quel muro e lo stava osservando da vicino.
Avevo paura che crollasse. Che crollassi io.
Verso l'ora di pranzo entrò di nuovo in camera. Si sedette e si mise a guardarmi. Io lo fissai per un po' e dopo iniziai di nuovo a leggere. Inizio quel gioco di sguardi tipico di bambini della prima media... io leggevo e ogni tanto sbirciavo da sopra il libro. Quando lui se ne accorgeva io ritornavo a nascondermi tra le pagine ma sentivo il suo sguardo su di me, che bruciava sulla mia pelle. Allora spuntavo fuori e lo guardavo, quindi lui riabbassava lo sguardo sul suo libro.
-Usciamo?-
Scherza spero.
Scuoto la testa.
Mi guarda per un po', come se dovesse dire qualcosa, dovesse aggiungere qualcosa.
Però poi distoglie lo sguardo e continua a leggere.
STAI LEGGENDO
I'm here
RomancePossono succedere cose nella vita che ti fanno passare la voglia di esistere. Ma non decido io. Io in questo mondo non ci voglio più stare. Perché dovrei?