Capitolo 4

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"Resta lì. La mamma ritorna presto."
Mamma mi sorride. È un sorriso strano. Incerto.
"Me lo prometti, mammina?" Chiedo.
Il suo sorriso scompare. Abbassa lo sguardo, mentre annuisce. "Certo. Te lo prometto."

La mamma chiude la portiera della macchina e si allontana. Guardo l'auto sfrecciare via. Perché mi ha lasciato qui? Cosa doveva fare?

Passano minuti, credo.
Ore.

Fa freddo. Un freddo tremendo. Non ho nient'altro che il mio piccolo cappottino per coprirmi.
Dov'è la mia mamma? Voglio che la mia mamma ritorni. Ho fame. Voglio andare a casa, ma non so la strada. In fondo ho solo 6 anni.

Mi siedo sul gradino di un negozio lì vicino e mi stringo nella mia giacchetta, fissando il fondo della strada. Aspetto di vedere la macchina della mamma, ma sembra non passare mai.
Non passa mai.

Perché non ritorna? Mi aveva promesso che sarebbe tornata presto.
Ormai è buio, qui.

Il rumore di una porta che si apre alle mie spalle mi distrae. Mi alzo, lasciando passare un signore.
Lui si ferma, guardandomi corrucciato.
"È tardi, bambino. Dove sono i tuoi genitori?" Si abbassa, raggiuggiendo la mia altezza.

Abbasso lo sguardo, cercando di trattenere le lacrime che minacciano di sgorgare come fiumi.
"La mia mamma.....la mia mamma mi ha detto che sarebbe ritornata. È andata via con la macchina. Ma non torna. Secondo lei....la mia mamma si è persa?"

Il signore deglutisce, a disagio. Poi sospira e si alza, prendendomi per mano. "Può essere. Ti va di mangiare qualcosa, piccolino? Avrai fame. Faccio i migliori muffin di tutta la città, te lo assicuro." Sorride. "Poi troveremo un modo per portarti a casa."

Sollevo un angolo della bocca. "Grazie mille."

Presto tornerò a casa. Presto rivedrò la mia mamma. La mia mamma si è solo persa.

Continuo a ripetermelo mentre John, il signore dei muffin, mi accompagna in un grande palazzo. Appena entriamo vedo uomini con divise e distintivi che camminano da un ufficio all'altro. Molti telefoni squillano.

Ho capito chi sono: poliziotti.
"Perché siamo qui? Io non ho bisogno dei poliziotti. Ho bisogno della mia mamma." Dico a John.

Lui inspira, cercando di sorridere. "Questi uomini ti aiuteranno a trovare la tua mamma. A quanto pare si è persa, come avevi detto tu. Presto sarai a casa." Non mi guarda mentre mi parla. Ultimamente lo fanno tutti con me.

Non mi guardano negli occhi.

Arriviamo di fronte ad una grande scrivania. Sulla poltrona davanti è seduto un grande uomo che ci squadra dalla testa ai piedi.
John mi dá una pacca sulla spalla. "Che ne dici di andare a sederti su quelle sedie là? " Mi suggerisce, indicandole.

Annuisco e vado a sedermi.
Vedo John parlare e gesticolare con l'uomo in divisa. Sembra agitato.
Mi guardo i piedi, sbadigliando. Ho sonno. Sono stanco. Sospiro e mi accoccolo contro lo schienale della sedia rigida e scomoda.

Chiudo gli occhi. L'ultima immagine che vedo prima di scivolare nel sonno è quella della mia mamma.

*************************************

La mattina dopo mi risveglio in un letto. Mi metto a sedere, ancora assonnato, e mi guardo intorno.
John non c'è più.

Sono in una stanza spoglia e anonima, senz'anima. È la prima descrizione che mi salta in mente non appena la vedo.
Ci sono altri lettini come i miei. E sopra ci sono dei bambini. Bambini che dormono.

Non li conosco. Mi alzo, nel panico.
Dov'è la mia mamma? Dov'è John? Voglio tornare a casa.

Mi metto a strillare, mentre inizio a piangere.
Una porta si spalanca di colpo e due donne entrano, avvicinandosi.

Mi dimeno quando cercano di prendermi per le braccia, continuando a urlare. Gli altri bimbi si svegliano e mi guardano spaventati, gli occhi spalancati.

"Ehi, calmati, piccolo....calmati!" Le due donne mi afferrano e mi portano fuori dalla stanza.

Più tardi sono seduto su una poltrona bianca, una tazza di cioccolata calda tra le mani.
Mi hanno detto che la mia mamma è dovuta andare via. Mi hanno detto che non sanno quando verrà a prendermi, ma che finché non torna potrò restare qui con gli altri bambini.

Passano i giorni, i mesi. E poi gli anni.

E momento dopo momento, sono convinto di una sola cosa. Mia mamma non è partita. Mia madre non ritornerà mai più.

Mi hanno abbandonato.

Spazio a me! ♥ ------------------------------
Eccoci qui con un nuovo capitolo di questa nuova storia!
Un ricordo....chissà di chi?
Vedo che il racconto si sta sviluppando bene quindi credo proprio che lo continuerò :) Felici?
Spero vi piaccia

Al Prossimo Capitolo,
Jiiorgis Stories

Senza cuore -L'incubo-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora