Capitolo 12

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Questo capitolo contiene forti scene di violenza fisica.
Consiglio ai lettori sensibili di procedere con cautela.

Buona lettura.

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Cerco di urlare, per fermarlo in qualche modo, ma lui continua a stringere le sue mani di ferro intorno al mio collo, mentre mi guarda con gli occhi sbarrati e la fronte leggermente sudata.

Mi lascio andare: chiudo gli occhi e cerco di rilassare il resto del corpo. Penso alla mia dolce mamma. Al mio papà un po' troppo protettivo. Alle mie amiche e alle risate con loro. Al mio sogno di diventare un'attrice. A Charlie.

La vita mi scorre davanti agli occhi come un film in bianco e nero, mentre l'oscurità sta per avvolgermi.
Ma proprio quando penso che questo incubo sia finito, Damon mi lascia andare e mi afferra i capelli in un pugno, tirandomeli fino a farmi sentire la cute che si tende.

Emetto un sibilio di dolore e tossisco, mentre le lacrime di mi ricoprono il viso.
Fa così male.

Mi attira a sè, il suo viso di fronte al mio. Il suo sguardo folle aumenta il terrore che ormai è divenuto parte di me.
"Oggi scoprirai qualcosa in più su di me, Eve.
Io odio le bugie." La sua voce è tremante e spezzata.

Facendomi voltare, mi tira indietro sempre per i capelli e mi fa sbattere la fronte contro il muro. Forte.
Il dolore è così potente che quasi non mi accorgo che cado all'instante sul pavimento, in posizione fetale.
Mi rannicchio su me stessa e mi prendo la testa tra le mani. La vista mi si annebbia completamente, ma riesco a intravedere lui, che si avvicina.

Emetto un lamento disperato, impotente. Con il piede mi separa le braccia dalle ginocchia, facendomi distendere su un fianco. E poi sferra un calcio allo stomaco. Grido e spalanco gli occhi, contorcendomi. Un altro. Non resisterò a lungo.

"Perché cazzo mi hai mentito? Perché?" Grida.
Quasi non lo sento perché ormai la sofferenza è troppa, le fitte sono lancinanti.

Morirò.

"Perché mi menti?" Calcio. "Perché mi mentite?" Calcio. Urlo. "Perché tutti mi mentono sempre?! Maledizione! Vi odio!"
Mi tira di nuovo in piedi, tenendomi per i capelli, e poi mi lancia contro la scrivania.

Io, essendo piegata in due dal dolore provocato dalle fitte allo stomaco e al resto del corpo, con il cranio centro in pieno lo spigolo del tavolo.

E con quest'ultimo colpo, esco di scena.

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Allora, eccoci qui con l'ultimo capitolo del primo libro di questa serie.
Che ne pensate? Cosa sarà successo alla povera Eveline? Scrivetemi tutto nei commenti!

Spero vi sia piaciuto, e a presto con il continuo!

Baci, Jiorgis Stories

Senza cuore -L'incubo-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora