Casa di Charles era qualcosa di assolutamente magnifico, una villa interamente arredata in stile moderno in cui il bianco e il grigio spiccavano.
Mi aveva lasciata là al centro del grande salone e poi era sparito chissà dove, c'erano talmente tante stanze che per tornare ci avrebbe messo almeno un quarto d'ora.
La curiosità di guardare dietro ad ogni porta era troppa, così iniziai a dare una piccola sbirciata in giro anche se quello era solo uno dei tre piani. A lato della sala c'era un grande pianoforte e centralmente un divano per almeno 15 persone interamente in pelle grigia. La cucina era proprio la vicino, completamente bianca con un'isola centrale magnifica e un mazzo di fiori freschi proprio al centro. Aprii la porta che si trovava accanto al balcone e vidi un biliardo con tutte le stecche appese alle pareti.
Non aveva bisogno di uscire di casa, sicuramente lì aveva tutto ciò che gli piaceva fare.
"Ti ho portati questi, se vuoi essere più calda" disse allungandomi una felpa e un pantalone della tuta entrambi neri ma rigorosamente della Ferrari. Effettivamente aveva ragione, ottobre era appena iniziato e la sera iniziavano ad abbassarsi le temperature. Lui intanto si era cambiato, aveva una maglietta bianca aderente quasi trasparente, dalla quale si potevano intravedere i muscoli dell'addome e un pantaloncino nero.
"Grazie" risposi io "puoi avvisare Claire che non sono a casa? Non ho il telefono" chiesi al monegasco.
Guardai l'orologio al centro della parete, ormai erano le tre di notte e quasi in automatico mi uscì uno sbadiglio "Certo, mando un messaggio a Lando" mi rispose iniziando a camminare facendo cenno di seguirlo mentre tirava fuori il cellulare dal pantaloncino.
Salimmo le scale per arrivare al secondo piano, aprì la terza porta "Va bene questa? Così hai anche un bagno privato"
Era una camera bellissima e molto spaziosa, al centro c'era un enorme letto rotondo, sulla parete un quadro, probabilmente di qualche pittore famoso, che rappresentava un tramonto sul mare e anche una grande cabina armadio.
"Si certo, è anche troppo" risposi io.
"La mia camera è proprio qua accanto, se hai bisogno sai dove trovarmi" mi disse lui prima di girarsi e andarsene, lasciandomi da sola al centro della stanza.
Ecco, il copione si stava ripetendo di nuovo, ormai lo conoscevo già benissimo. Ci baciavamo e lui immediatamente si allontanava da me, invece, se facevo di tutto per non prestargli attenzione lui si avvicinava sempre di più.
Era come stare continuamente sulle montagne russe.
Mi cambiai infilandomi la felpa e il pantalone che mi aveva lasciato. Non avevo freddo, anzi, la temperatura in casa era davvero perfetta, ma volevo sentire il suo profumo addosso.
Ero patetica, davvero patetica, ma non mi importava. Lo avevo baciato io questa volta, lui di certo non si era tirato indietro, ma subito dopo si era allontanato da me.
Mi sdraiai sul letto rotondo, era davvero strano, avevo come la sensazione di non essere dritta, continuavo a muovermi cercando di capire quale fosse la posizione che più mi convinceva ma avevo davvero difficoltà, in ogni caso mi sentivo comunque storta.
Charles Leclerc pov's
Dopo il Gran Premio di Miami mi ero presentato immediatamente sotto casa sua, volevo rivederla e volevo capire. Per giorni e giorni avevo visto le foto e gli articoli di giornale su lei e Carlos circolare ovunque, lui non aveva mai smentito nulla e iniziavo ad essere nervoso.
Non volevo dirle la verità, non volevo sentirmi vulnerabile e farle capire che ero geloso. Perché si ero davvero geloso. Ma da parte sua avevo sempre percepito sincerità e onestà, e dopo aver scoperto che quello era il suo primo bacio non avevo fatto altro che pensare a lei.
Ora toccava a me dire la verità. Dovevo e volevo farle capire quello che provavo e sentivo ogni volta che la vedevo e ogni volta che era accanto a me.
Così avevo ceduto e in macchina le avevo fatto la confessione più intima che potessi mai fare. Mi ero praticamente dichiarato.
Ma quello che mi aveva stupito più di tutte era stata la sua reazione, mi aveva baciato con passione, con una passione che mai avevo provato.
Toccare le sue labbra, sfiorare i suoi fianchi e la sua pelle dei seta sotto la maglietta mentre era seduta a cavalcioni sopra di me mi aveva fatto perdere totalmente il controllo e probabilmente lo aveva notato anche lei.
Non riuscivo a smettere di pensare, lei era nella camera affianco alla mia ed ero agitato. Continuavo a camminare avanti ed indietro per la stanza, passandomi continuamente una mano tra i capelli.
"Fanculo" è l'unica cosa che mi uscì mentre aprivo la porta della mia camera da letto per andare verso di lei.
Bussai con estrema delicatezza, non avrei mai voluto svegliarla.
"Avanti" rispose lei quasi sotto voce.
Entrai nella sua camera e la vidi sedersi sul letto con le gambe incrociate. Aveva i capelli raccolti in modo disordinato, il viso leggermente assonnato, ma era comunque bellissima. Indossava i miei vestiti, mai avrei pensato di potermi incantare in quel modo di fronte ad una ragazza.
Negli ultimi anni ero passato da una donna all'altra, merito sicuramente del fascino del pilota di Formula 1, le portavo a casa, ci andavo a letto e la mattina dopo mi chiudevo in palestra per allenarmi aspettando che andassero via. Ormai quella era diventata la prassi.
Ma con lei era diverso, lei era diversa e l'avevo capito fin da subito.
"Ho dimenticato una cosa" le dissi quasi balbettando avvicinandomi.
Posai le mani sulle sue cosce e la baciai "Buonanotte Eva".
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Il Predestinato || Charles Leclerc
RomanceQuando ho scoperto che mi sarei dovuta trasferire non ho provato grandissime emozioni, non ero felice e non ero triste. Forse è brutto da dire ma lasciare il mio piccolo paesino del Nord Italia era sempre stato il mio obbiettivo, ma di certo il mio...