Qualcosa per te

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Charles era sdraiato sul divano ed io ero a cavalcioni sopra di lui, con le ginocchia appoggiate vicino ai suoi fianchi.

Con una mano accarezzai tutto il suo petto partendo dalle clavicole per arrivare fino agli addominali, anche se indossava ancora la maglietta potevo sentirli perfettamente.

Con calma mi avvicinai a lui per iniziare a baciarlo, non vedevo l'ora di far toccare le nostre labbra da quando eravamo scesi dalla Ferrari. Quello che aveva fatto mentre guidavo mi aveva calmata, quello sicuramente, ma anche elettrizzata.

Passai con una mano tra i suoi capelli togliendogli la bandana e scompigliandoli appena. Era così perfetto. Non mi sarei mai stancata di guardarlo.

Con un gesto molto veloce lui mi tolse la maglietta buttandola per terra accanto al divano, appoggiò le mani ai miei fianchi spingendomi con un po' di forza verso il basso. Sentivo che mi voleva, lo percepivo e questo mi faceva impazzire.

"Voglio fare io qualcosa per te" gli sussurrai piano staccandomi per una frazione di secondo dalle sue labbra.

La sera prima in barca era riuscito a far irrigidire tutto il mio corpo e volevo assolutamente ricambiare. Morivo dalla voglia di poterlo guardare e scrutare in ogni minimo dettaglio mentre lo portavo al limite.

Lui non mi rispose, si limitò semplicemente a guardarmi, avrei voluto avere più dritte, su quello che dovevo fare e come lo dovevo fare, ma decisi di lasciarmi guidare dalle mie sensazioni.

In meno di un secondo gli tolsi la maglietta, per poterlo ammirare semi-nudo e passai con la mano dai suoi addominali all'elastico dei suoi boxer, spingendomi sempre più giù.

Aveva ancora addosso il pantaloncino, ma nonostante questo, appena alzai leggermente la faccia per osservarlo in viso, notai che aveva gli occhi serrati e si stava mordendo un labbro.

Continuai a muovere la mano proprio lì, ma ero stanca di avere dei pezzi di stoffa che mi separavo da lui, quindi, andai leggermente indietro con il corpo per sfilare il fiocco che aveva fatto ai pantaloncini ed abbassarli leggermente, insieme ai boxer.

Mi ritrovai subito con il suo membro perfettamente dritto tra le mani. Lo osservai attentamente, quasi a volerlo ispezionare in ogni minimo dettaglio, la pelle era quasi del tutto liscia si vedevano solo delle piccole vene fuoriuscire.

"Non so cosa devo fare" ammisi io continuando a scrutarlo, era tutto così nuovo per me.

"Prendilo in mano" mi disse lui con un tono di voce pacato ma estremamente sexy.

E io cercai di eseguire, con la mano provai ad avvolgerlo del tutto, anche se mi veniva abbastanza difficile e poi iniziai a fare dei piccoli e leggeri movimenti dall'alto verso il basso.

Capii fin da subito che era la cosa giusta da fare, Charles aveva una mano appoggiata sulle mie cosce e stringeva con forza il pungo mentre tratteneva il respiro.

Cercai di ripetere le stesse cose che aveva fatto lui con me il giorno prima e gradualmente aumentai il ritmo, andavo sempre più veloce e il suo torace continuava a fare su e giù.

Lui non emetteva nemmeno un fiato, aveva sempre gli occhi chiusi e sembrava completamente paralizzato.

Presi coraggio e mi avvicinai sempre di più, con la mano continuavo a fare lo stesso movimento e con le labbra lasciai un bacio umido sulla punta.

Istintivamente lui alzò il bacino verso la mia faccia, che era proprio a pochi centimetri, così io aprii la bocca leggermente, in men che non si dica lo stavo già sfiorando con la lingua.

Sempre senza staccare le mani iniziai a fare dei piccoli movimenti circolari attorno a tutta la sua circonferenza con la lingua "Eva se non ti sposti ti vengo in bocca" mi disse sussurrando lui, ma non volevo spostarmi, volevo godermi a pieno quella scena.

Alzai leggermente gli occhi per poter guardare la sua faccia e lo vidi arrivare al massimo piacere mentre un liquido abbastanza denso e colloso si riversava nella mia bocca.

Dopo essere rimasta ferma immobile in quella posizione per qualche secondo mi spostai accanto a lui, appoggiando la testa sul suo petto nudo. Potevo sentire perfettamente il suo cuore, sembrava stesse per esplodere, ma nel giro di qualche minuto il ritmo ritornò ad essere calmo.

Charles nel mentre mi accarezzava la testa e i capelli facendomi venire i brividi in tutto il corpo, avrei voluto imprimere quel momento nella mia memoria per sempre. Ogni volta che lui sfiorava, anche solo casualmente, il mio corpo sentivo lo stomaco completamente sottosopra.

Appoggiò la mano sotto al mio mento per farmi alzare la testa verso di lui e mi baciò "Andiamo a mangiare la pizza? Altrimenti se rimani ancora per qualche secondo mezza nuda sopra di me impazzisco" mi disse ridendo e mostrando le fossette.

Indossai la maglietta e ci incamminammo verso la cucina, Charles invece aveva addosso solo il pantaloncino, Antonio era già lì ad aspettarci e immediatamente mi imbarazzai.

Chiaramente non aveva sentito nulla anche perché la stanza in cui eravamo era parecchio lontana, ma avevo i capelli in disordine e Charles era senza maglietta, sicuramente poteva immaginare cosa fosse successo, ma sembrò non importargli e fece finta di nulla.

Era certamente abituato a quel genere di situazioni, quante volte gli era successo di preparare da mangiare per una ragazza che lui portava a casa? Quante volte si era ripetuta quella scena?

Immediatamente mi gelai, la fame mi era quasi completamente passata e toccai solo 2 fette di pizza, nonostante fosse davvero squisita. Charles mi aveva detto che non voleva più fuggire e questo lo stava dimostrando, ma non mi aveva mai detto che ero l'unica, chissà con quante altre ragazze usciva e quante mangiavano la pizza proprio sedute al mio posto.

Non riuscivo più a guardarlo in faccia, ormai questi erano gli unici pensieri che giravano per la mia mente.

"Tutto bene Eva?" mi chiese lui seduto proprio a pochi passi da me mentre in mano aveva una fetta di pizza.

"Si tutto bene" risposi mentendo e continuando a fissare un punto non ben definito pur di non guardarlo negli occhi.

"No, non è vero, non va tutto bene, è successo qualcosa? Ho sbagliato qualcosa?" mi chiese con un tono molto calmo mentre portava la fetta alla bocca.

Non era successo niente e non aveva sbagliato assolutamente nulla, ma non sapevo come spiegargli quello a cui stavo pensando senza sembrare pazza o troppo gelosa. Lo ero. Ero gelosa di Charles e di tutte quelle che aveva portato in quella stanza e che avevano mangiato proprio lì.

"Fai così con tutte?" è l'unica cosa che riuscii a chiedergli a bassa voce, quasi a non voler farmi sentire.

"Sei gelosa?" mi domandò lui continuando a masticare il suo pezzo di pizza.

Si. "No" risposi subito. 

"Si, invece" disse immediatamente ridendo appena.

E al suono di quella risata cedetti, lui aveva perfettamente capito che ero gelosa, aveva perfettamente capito quello a cui stavo pensando "In questa cucina non entra una ragazza da parecchio tempo, se è questo che ti stai domandando".

E a quella frase alzai di nuovo lo sguardo incastrandomi nei suoi occhi verde smeraldo per l'ennesima volta. 


Il Predestinato || Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora