Il giovedì mattina mi ero svegliata carica d'ansia ma estremamente euforica e elettrizzata. Quella sera sarei partita per tornare nella mia amata patria, l'Italia.
Mi ero trasferita a Monaco all'inizio di settembre e dopo solo un mese e mezzo la mancanza di casa iniziava davvero a farsi sentire, mi mancavano tutti i luoghi comuni dell'Italia. La gente che grida per strada, i panni stesi al balcone, il buon vino, i clacson, le tagliatelle, ogni minima cosa.
Ero stata davvero fortunata a conoscere Charles, altrimenti quello non sarebbe mai stato possibile. L'Università copriva solo le spese dell'appartamento e dei libri scolastici, i biglietti aerei e quelli dei treni erano troppo costosi per me e se non fosse stato per lui non sarei ritornata in Italia nei successivi 5 anni.
La consapevolezza che da lì a qualche giorno avrei rivisto mia mamma mi rendeva davvero entusiasta, mi mancava tantissimo poterla vedere dal vivo e soprattutto poterla toccare ed abbracciare.
In men che non si dica, piena di energie mi alzai dal letto per dirigermi verso la cucina e fare una buona colazione.
Quel giorno avrei avuto lezione in Università ma decisi di saltarla, dovevo ancora preparare la valigia e sistemare casa, le ore perse le avrei recuperate nel weekend nei tempi morti oppure durante la settimana successiva.
Preparai l'impasto per i pancake, che mi aveva insegnato Claire, li cucinai in padella facendo davvero attenzione a non distruggerli e poi aggiunsi sciroppo d'acero, mirtilli e fragole.
Ero così fiera del mio piatto che decisi di scattare una fotografia e postarla nelle storie di Instagram. In cucina me l'ero sempre cavata bene, ma era la prima volta che cucinavo i pancake ed ero davvero soddisfatta del risultato.
Presi forchetta e coltello e iniziai ad assaggiarli, oltre che belli sembravano anche molto buoni. Avevo il telefono appoggiato proprio accanto al piatto e approfittai di quel momento di pausa per chiamare Claire, che ovviamente non aveva dormito a casa.
"Ciao Eva, come stai?" mi disse appena dopo aver risposto alla chiamata con la sua solita voce squillante.
"Tutto bene e tu? Allora quando partite per Monza voi?" chiesi io non riuscendo a trattenere la felicità che provavo all'idea di tornare a casa.
"Tutto bene dai, partiamo dopo pranzo, Lando deve sistemare delle cose con la McLaren e vuole arrivare un po' prima. Appena atterri anche tu aggiornami che ci vediamo, altrimenti la vita nei paddock è troppo noiosa".
"Ovviamente" le dissi io portando un altro pezzo di pancake alla bocca "ci vediamo stasera o domani".
"Ciao Eva" mi salutò lei poco prima di chiudere la telefonata.
Nel mentre vidi che mi era arrivato un messaggio da Charles e lo aprii immediatamente "Sembrano buoni quei pancake"
Ovviamente aveva visto la storia su Instagram e per infilare il coltello nella piaga decisi di mandargli un selfie con la forchetta vicino alla bocca e una faccia buffa. Probabilmente non mi avrebbe risposto per parecchie ore, ma ormai mi ero abituata.
All'inizio non era stato facile, ricevevo giusto un paio di messaggi al giorno, ma era in Italia per questioni lavorative e ormai avevo capito, per lui il lavoro veniva prima di tutto e così era anche per me, reputavo l'Università il mio lavoro ed aveva la priorità.
Nel mentre sentii il campanello suonare, quello era sicuramente l'ennesimo pacco di Amazon che Claire aveva ordinato. Tirai su la cornetta ormai abituata a vivere e rivivere la stessa scena "Sei il corriere?" chiesi all'altro lato del citofono.
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Il Predestinato || Charles Leclerc
RomanceQuando ho scoperto che mi sarei dovuta trasferire non ho provato grandissime emozioni, non ero felice e non ero triste. Forse è brutto da dire ma lasciare il mio piccolo paesino del Nord Italia era sempre stato il mio obbiettivo, ma di certo il mio...