Jason
<<Accidenti, vuoi stare attento?>> Bert mi strappa la caraffa di caffè dalle mani appena in tempo, un attimo prima che io annaffi la signora Preston di liquido bollente. Non riesco a concentrarmi oggi, non faccio che pensare a lei. <<Se non la smetti di fare disastri ti licenzio!>>
Non posso permetterlo, il lavoro al Blue Sky è la mia copertura e devo assolutamente mantenerlo.
<<Scusa Bert, non capiterà più>> dico con tono umile.
<<Sarà meglio!>> sbraita lui, facendomi gli occhiacci.
Pulisco i tavoli, un compito in cui è più difficile combinare guai, mentre ripercorro con la memoria tutto quello che è successo ieri, fino a quel fantastico bacio con Violet. Sono stato imprudente, lo so, ho rischiato di mandare tutto a monte, ma non ho saputo resistere!
Socchiudo gli occhi e il suo viso si affaccia alla porta della mia mente. I lunghi capelli corvini leggermente mossi, la carnagione candida, l'ovale perfetto reso più sensuale dagli zigomi alti e da quella bocca delicata, tutta da mordere. E poi, quegli incredibili occhi azzurri che mi hanno bucato il cuore. Un vero peccato che non la vedrò più, sarei rimasto in quel container per sempre. Scuoto la testa, per scacciare le immagini voluttuose che la mia mente mi propone. San Francisco è una grande città e trovare qualcuno sapendo soltanto il suo nome di battesimo è praticamente impossibile, ma del resto è meglio così. "Mai mischiare il lavoro con la vita privata!"
Ieri è andato tutto secondo i piani, un lavoro pulito ed efficiente, senza spargimenti di sangue. Ho visto in tv il momento in cui hanno liberato Violet dal container. La polizia è arrivata prima del previsto e ho avuto appena il tempo di lasciare il porto. Sapere che lei sta bene e che sono stato proprio io a occuparmi dell'ostaggio mi rasserena, gli altri non sarebbero stati così delicati con lei. Peter Colombo, più di tutti, non è famoso per la correttezza con cui tratta gli ostaggi.
Sento il campanello intonare le note di Jingle Bells, annunciando che la porta si è aperta. Prima di voltarmi per accogliere il nuovo cliente, sistemo la camicia nera della divisa e la targhetta con il mio nome falso: Scott Ferguson, coffee expert. Preparo un bel sorriso, prendo un menu e mi giro verso la porta.
Resto impietrito quando la vedo: Violet è appena entrata nel bar in compagnia di un'altra ragazza. Indossa un pantalone grigio perla, accompagnato da un top azzurro che fa risaltare in modo incredibile i suoi occhi ed evidenzia il suo bellissimo seno. Ha legato i capelli in una treccia che le cade morbida ad un lato del viso. È uno schianto, mi basta guardarla e il mio amico là sotto si risveglia. In un attimo sono arrapato come un ragazzino.
Faccio un respiro profondo e mi sembra di non aver più respirato veramente da quando l'ho lasciata in quel container, come se fosse lei l'unica aria pura che mi va di respirare. Uno spintone di Bert mi ricorda che devo andare ad accoglierla. "E se mi riconosce? Sarebbe un vero disastro!" Controllo le vie di fuga, ma Bert mi sbarra la via verso la cucina e non posso uscire dalla porta principale senza che lei mi veda. Mi faccio forza, confidando nell'efficacia del passamontagna. Dopotutto lei non mi ha mai visto a viso scoperto.
Faccio cenno a lei e alla sua amica di seguirmi e le accompagno a un tavolo libero, posando poi il menu vicino a loro. Non fanno molto caso a me, sono immerse nella conversazione.
<<Sono contenta che tu stia bene, Stacey, dopo quello che hai passato non è facile riprendere la vita di tutti i giorni>> ricordo vagamente che l'altra ragazza era in banca ieri. È carina, ma mio malgrado devo ammettere di averla a malapena guardata. "Non avevo occhi che per Violet!"
<<E che dire di te!>> esclama l'altra, con una vocina sottile che mi ricorda un topolino <<Essere portata via come ostaggio da quel delinquente! Che esperienza terribile!>>
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Mi hai rubato il cuore
RomancePer Violet è decisamente una giornataccia, subito dopo aver scoperto il tradimento del suo fidanzato viene presa in ostaggio durante una rapina in banca. Ma l'uomo che le punta la pistola addosso non è un criminale come tutti gli altri... Racconto d...