Capitolo 4 - Parte seconda

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Jason

Caroline si avvicina a me con aria decisa, mentre riempio il mio vassoio al buffet della colazione. Questa notte è stata incredibile, io e Violet ci siamo amati fino all'alba, ma adesso ho bisogno di un pieno di energia, prima di tornare in cabina da lei. Riempio il piatto con una pila di pancake e la innaffio con abbondante sciroppo d'acero.

<<Sai Frank>> mi dice Caroline <<C'è una cosa che accomuna mio marito e mia figlia Violet. Sono persone molto riservate e piene di segreti, capire che cosa stanno rimuginando è veramente un'impresa>>

<<Probabilmente è questo il loro fascino>> sorrido amabilmente, ma mi domando con una punta di inquietudine dove voglia andare a parare.

<<Forse. Ma è molto sgradevole essere tenuta all'oscuro delle cose>>

<<Immagino...>> comincio a sentirmi a disagio, anche se lei mi sorride sento che ha la stessa forza d'animo di Violet e non è certamente una donna facile da ingannare.

<<Mi chiedevo... c'è qualcosa che vorresti dirmi?>> mi pianta gli occhi azzurri, identici a quelli di Violet, negli occhi, scrutando a fondo. Mi sento sotto interrogatorio, il suo tono autoritario è deciso come quello del Comandante.

<<Ehm, nossignora>>

<<Non vuoi dirmi nemmeno perché mia figlia ti chiama Jason quando fate l'amore?>> mi sento avvampare, non avevo pensato al fatto che la nostra cabina è accanto alla loro. Stanotte Violet ha urlato il mio nome più volte, al solo pensiero mi sale alle labbra un sorriso ebete.

<<Preferirei di no, signora>>

<<Lo immaginavo... Puoi dirmi almeno se vuoi veramente bene a mia figlia?>>

<<Sissignora>> sorrido, questa risposta è facile <<Sono pazzo di lei, è la donna più incredibile che abbia mai incontrato!>>

<<Uhm, mio marito sa chi sei veramente?>> mi sembra di aver visto un mezzo sorriso sul suo viso, ma mantiene il tono inquisitorio. Mi sembra di essere davanti alla corte marziale.

<<Sissignora>>

<<E pensa che tu vada bene per nostra figlia?>>

Per un attimo sono tentato di mentire, di dire che il Comandante approva la mia relazione con Violet, ma non ci riesco.

<<Nossignora, purtroppo no>>

Lei sorride apertamente e tende la mano a farmi una carezza sulla guancia.

<<Sei un ragazzo sincero, Jason. Sappi che mio marito avrebbe da ridire su chiunque. Tu rendila felice e andrà tutto bene, prima o poi si convincerà.>>

<<Sissignora! È proprio quello che intendo fare>> mi sento immediatamente molto sollevato.

<<Chiamami Caroline.>>

***

Apro in silenzio la porta della cabina, tenendo in bilico il vassoio con la colazione. So che c'è il servizio in camera, ma voglio prendermi cura di lei. "Per sempre" sussurra una voce dentro di me. Non ho mai provato un sentimento così forte in vita mia, la conosco da pochi giorni e mi ha cambiato l'esistenza. Lei sta ancora dormendo, su un fianco, abbracciata al cuscino, un piedino che sbuca dalle lenzuola. Mi avvicino in silenzio e dopo pochi passi resto impietrito. Un brivido di terrore mi scorre giù per la schiena.

Sul cuscino, accanto al suo viso, c'è una rosa rossa accompagnata da un biglietto scritto a stampatello, con le parole "Sono sempre con te".

Non è un mio regalo, ma un orrendo modo di Peter per farmi ricevere un messaggio. Vuole farmi sapere che è in grado di fare del male a Violet in qualsiasi momento se io non rispetto gli accordi.

Poggio il vassoio sul comodino e perlustro la stanza, il bagno, il balcone. Nessuna traccia. Peter, è entrato e uscito senza farsi vedere. "Sta migliorando, bisogna ammetterlo". Per un uomo della sua mole non è facile essere silenzioso e deve aver aperto la cabina in qualche modo. Controllo nella borsa di Violet, la sua chiave magnetica è lì, la mia è nella mia tasca. Il pensiero orribile mi invade la mente: "Ha un complice sulla nave". Improvvisamente sono pentito della mia bravata di ieri. Ho inventato la storia del colpo per salvarmi la vita, ma credevo di poter far catturare Peter con l'aiuto del Comandante una volta arrivati in Messico. Se qualcuno dei suoi è sulla nave il pericolo è molto più grande. Ci sono migliaia di persone e centinaia di loro hanno la possibilità di entrare in possesso del passepartout per entrare in cabina. "Chi mi garantisce che una volta catturato Peter il suo complice non si vendicherà facendo del male a Violet?"

Mentre sono immerso in questi terribili pensieri, lei si sveglia. Apre gli occhi e mi sorride, con lo sguardo pieno d'amore. Sento il mio cuore traboccare, non posso permettere che lei venga ferita o... peggio.

<<Buongiorno>> mi sussurra dolcemente, poi il suo sguardo cade sulla rosa <<Grazie amore, è bellissima!>>

La prende e la annusa, per poi posarla sul cuore. Il rosso dei petali della rosa sul suo petto candido mi sconvolge. La mia mente mi tortura mostrandomi immagini di lei coperta di sangue, i suoi occhi incantevoli fissi nella contemplazione della morte. Ho voglia di urlare.

<<Buongiorno>> mi costringo a dirle, con voce tremante. Poi mi avvicino a lei, le tolgo la rosa dalle mani e la getto sul pavimento. La stringo forte al mio petto, posando le labbra sui suoi capelli. Giuro a me stesso che non permetterò a nessuno di farle del male. Devo proteggerla. "Non ho scelta, devo fare questo colpo".

Mi hai rubato il cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora