Violet
Mi sono ricomposta e ho indossato una maschera felice. Jason è seduto a tavola con la mia famiglia, sta chiacchierando con mia madre, con molta naturalezza. Sento una stretta al cuore rendendomi conto una volta di più che è un bravissimo bugiardo. Quando entro nella sala ristorante, però, noto qualcosa che all'inizio mi era sfuggita. Alison è poco distante dal nostro tavolo, intenta a raccogliere i cocci di un bicchiere di vino rotto con estrema meticolosità. Evidentemente tiene d'occhio Jason e questo fa scattare in me un campanello d'allarme, ma soprattutto sento risalire in me la marea delle gelosia. Non posso resistere, mi siedo accanto a lui e gli sorrido con la maggiore naturalezza possibile.
<<Ciao amore, mi sei mancato>> gli dico, incollando le mie labbra alle sue abbastanza a lungo da essere sicura che Alison ci veda. Lui ricambia il mio bacio con trasporto, facendo aumentare i miei dubbi. "Se non conto niente per lui perché mi bacia così?"
<<Violet, per favore, un po' di contegno>> mi esorta mia madre, senza scomporsi troppo. A malincuore mi stacco da lui, che arrossisce e guarda con aria colpevole mio padre, improvvisamente molto impegnato a leggere l'etichetta del vino. Non oso girarmi verso Alison, ma spero che stia soffrendo, quella stronza.
Il pranzo prosegue con insopportabile lentezza, posso sentire gli occhi di lei che mi fissano malevoli. Mantengo il contatto fisico con Jason per tutto il tempo, sentendomi un po' sciocca per il mio intento di marcare il territorio, ma non posso farci niente. "Forse lui non mi ama, ma lei non lo avrà".
Lui è affettuoso e premuroso come sempre, sono confusa, si può essere veramente così bravi a mentire? Chiacchiera con tutti, la mia famiglia sembra adorarlo, anche mio padre ha adottato un atteggiamento più amichevole con lui. Cosa succederà quando dovrò dirgli che non solo non è Frank, ma che è un rapinatore e che sta addirittura progettando un colpo a bordo? Improvvisamente mi sento male, mi sale una terribile nausea e mi gira la testa. Probabilmente dalla mia espressione si intuisce qualcosa, perché Jason mi domanda sollecito:
<<Tesoro, tutto bene?>>
<<Non mi sento bene, forse ho preso troppo sole>> mento <<Penso che andrò in cabina a stendermi un po'>>
<<Vengo con te>>
<<Non serve, grazie, ci vediamo dopo>>
<<Sicura?>> il suo tono è incerto "È veramente preoccupato o sta fingendo?"
<<Sì, stai tranquillo> dico cercando di avere un tono leggero <<Starò benissimo tra poco>>
<<Va bene, allora passo dall'internet point a controllare alcune email e poi ti raggiungo>> "Certo, i dati che ha rubato dal computer della nave, chissà a cosa gli servono?"
Mi alzo da tavola e vado in cabina, ho bisogno di ordinare le idee e di riprendermi da tutto ciò che è successo nelle ultime ore, mi sento una pentola a pressione in procinto di scoppiare.
Appena sono sola nella cabina mi lascio andare ad un grido liberatorio. Dolore, rabbia, frustrazione, lascio che tutto ciò che provo esploda. Prendo tutti gli oggetti che ci sono nella camera e li lancio contro la parete, sfogando il senso di impotenza che mi rode dentro. Ho lasciato entrare Jason Reed nel mio cuore, ho ceduto alle emozioni che provo quando sono con lui, alla dolcezza dei suo baci, alla sensualità dei suoi abbracci. Ho scommesso il mio cuore su di lui, ben sapendo chi fosse, ma credendo al suo sentimento per me. Ora ne sto pagando le conseguenze. Mi getto sul letto, sperando di soffocare i pensieri con le lacrime, ma non ne ho più, le ho piante tutte nell'oceano prima di pranzo. I miei occhi vagano, soffermandosi su dettagli insignificanti della cabina e sul disordine che ho creato nel mio sfogo di rabbia.
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Mi hai rubato il cuore
RomancePer Violet è decisamente una giornataccia, subito dopo aver scoperto il tradimento del suo fidanzato viene presa in ostaggio durante una rapina in banca. Ma l'uomo che le punta la pistola addosso non è un criminale come tutti gli altri... Racconto d...