Capitolo 3 - Parte seconda

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Violet

È stata una giornata massacrante, altro che vacanza! Jason ha voluto provare tutte le attrazioni della nave. Abbiamo giocato a golf e a ping pong, fatto lezione di aerobica, fatto shopping nei negozi della nave, assistito ad una dimostrazione di sculture di ghiaccio, visitato la libreria e l'internet cafè. Il tutto insieme ai miei genitori o a Jessica e Tyler.

Non siamo stati da soli per un attimo, lui è stato sempre affettuoso con me e ha recitato la parte del fidanzato perfetto, ma non c'è stato nemmeno un istante di intimità. Dopo cena si è ripetuta la stessa situazione di ieri. Io sono andata in cabina e lui è sparito. Comincio a essere stufa di questa storia. Sono sfinita, ma non riesco a dormire, non faccio che pensare a lui e chiedermi che cosa sta succedendo. La stranezza del suo comportamento mi toglie il sonno. Prima sembra che mi desideri, poi mi respinge senza una spiegazione. Mi fa ammattire!

Devo ammettere inoltre che, più tempo passo con lui, più l'attrazione fisica si trasforma in qualcosa di più. Jason è simpatico, dolce, premuroso, divertente. Non credevo che potesse piacermi così tanto e, quel che è peggio, quando sono con lui mi sento al sicuro, paradossalmente mi fido di lui come non mi sono mai fidata di nessuno. Peccato che lui non si fidi di me abbastanza da dirmi cosa succede.

Improvvisamente ho un'idea, mi vesto ed esco dalla cabina.

Raggiungo la piscina e lui è lì, steso su una sedia a sdraio, con gli occhi socchiusi.

<<Ciao...>> gli dico, sedendomi sulla sedia accanto alla sua

<<Ciao, come mai non sei a letto?>> mi chiede dolcemente, rizzandosi a sedere

<<Non riesco a dormire>> confesso <<mi manchi.>>

Lui mette entrambe le mani sul viso, un gesto disperato che mi fa stringere il cuore. Mi alzo e mi accovaccio davanti a lui, prendendogli le mani e scostandole dal suo viso. I suoi magnifici occhi verdi sono lucidi, riesco a leggere nelle loro profondità tanta tristezza.

<<Ascoltami>> gli dico piano <<So che c'è qualcosa che non va, ma non vuoi parlarmene. So che ti piaccio, ma non vuoi toccarmi né stare con me. Ci sono tante cose che non capisco, ma le accetto. Non ti chiederò niente e ti starò lontana, se preferisci così. Però non posso tollerare che tu dorma qui.>>

<<Non preoccuparti per me, sto bene>> dice con un mezzo sorriso, carezzandomi la guancia.

<<Per favore, vieni a letto. Possiamo dormire senza toccarci, il letto è grande. Possiamo chiacchierare di quello che vuoi. Possiamo restare in silenzio a guardare il soffitto, se preferisci, ma ti prego, non lasciarmi da sola.>>

Lui si alza e mi fa alzare. Mi abbraccia forte, affondando il viso tra i miei capelli.

<<Voglio che tu sappia che sei una donna straordinaria>> mi dice <<E che tengo molto a te. Vorrei poterti spiegare, ma non posso. Sappi solo che il problema non sei tu. Ti voglio, tanto che mi sembra di perdere la ragione, e starti lontano è una tortura, ma devo farlo.>>

Lo prendo per mano e lo porto con me in cabina. Ci prepariamo per la notte in silenzio e ci stendiamo vicini nel letto. Mi abbraccia da dietro, a cucchiaio, stringendomi forte, senza dire una parola. Scivolo dolcemente nel sonno, serena tra le sue braccia.

Quando mi sveglio lui è ancora steso accanto a me e mi sta guardando sorridendo. Non posso impedire al mio cuore di fare un tuffo vedendolo. È rimasto, è restato tutta la notte al mio fianco e sono felicissima.

<<Buongiorno>> gli dico, stiracchiandomi

<<Buongiorno... Dio, sei bellissima, appena sveglia!>> esclama, dandomi un piccolo bacio sul collo.

Mi hai rubato il cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora