Ciao a tutti! Adesso siamo al vero capitolo, giusto in tempo per recensire il secondo racconto di questa raccolta:
È peggio dell'altro, ma, poichè immagino che neanche qui la protagonista ha un nome, stavolta la chiameró Evelyn
Cominciamo!
""Mamma dove sono i miei maglioni?" urlai dal bagno.
Lavai per bene il taglierino, così che non potesse vedere la causa dei "graffi" sul mio corpo.Scusa ma dove hai trovato il taglierino? Dal ferramenta?
"In salotto amore" merda.. non potevo uscire, avevo ancora le braccia grondanti di sangue. "Me ne porti uno?"
Non so voi, ma, visto che si parla di un maglione, mia madre mi avrebbe detto qualcosa del tipo "Alzati e prenditelo" invece di portarmelo direttamente
presi il mio asciugamano rosso e mi tamponai le braccia e le coscie, sì, molto meglio. Sentii bussare, "lascialo per terra, mi sto asciugando." immaginai stesse annuendo, più a se stessa che a me. La sentii scendere le scale e andare a finire di preparare la colazione.
In prima elementare scrivevo meglio dell'autrice di questa merda
E poi com'è possibile che la madre non si preoccupi dell'atteggiamento di Evelyn?
Aprii la porta, controllai che non ci fosse mio fratello e poi presi il maglione, chiudendo velocemente la porta e richiudendola a chiave.
Ed il fratello da dove sbuca?
Mi misi la tuta e la maglia, legai i capelli per far risaltare il mio viso morto, pallido e secco. Mi guardai allo specchio. Ormai non ero piú nulla, se non una massa incolore di muscoli, sangue, ossa e lesioni.
Come mai all'improvviso il maglione si è trasformato in una maglietta?
E poi, ora che ci penso, si prova dolore quando le ferite autoinflitte (soprattutto se fresche) vengono a contatto con cose come acqua o vestiti
'Non posso andare avanti così.' ma scossi la testa al solo pensiero della crudeltà del mondo la fuori...
A quanto vedo Evelyn non ha molta fiducia nell'umanitá
Che sia bullizzata oppure sia stata violentata?
Aprii la porra ed uscii, andai in camera a prendere lo zaino e a mettermi le scarpe, dopodichè scesi ed andai in cucina.
"Ciao mà", mi sorrise, feci una smorfia. Ormai il mio sorriso era più un ghigno di dolore che un modo per esprimere gioia.Ma in tutto ció nessuno fa caso all'aspetto di Evelyn?
Presi mezza fetta biscottata integrale e uscii di casa per andare a scuola.
Poi ci sono io che a scuola ho sempre fame e quindi mi porto settordicimila merendine da casa
Mi misi le cuffie giganti e mi incamminai. Arrivai davanti al grande cancello ma passai avanti sapendo che c'erano i soliti bulli. Grazie alla bidella che sapeva di loro, mi faceva entrare dalla porta da cui entrano i professori.
Escludendo le cuffie sbucate dal nulla e cose simili, se la bidella sa dei bulli allora perchè non dice niente ai professori oppure al preside?
Salii le scale ed andai in classe mia, aprii il mio libro preferito e continuai la lettura.
Mi domando che cosa stia leggendo la nostra Evelyn
Secondo voi che libro potrebbe essere?
Suonò la campanella e sia tutti miei compagni di classe che i professori entrarono.
Rimasi in silenzio, mi alzai e poi mi risedetti.Latte di noci? (Scusate non sapevo cosa scrivere)
Comunque preparatevi perchè da qui inizia il trash assoluto
L'appello, la parte peggiore. Scorreva i nomi, arrivò il mio.
"Martina". "Prof forse voleva dire Martina la gallina", "Martina la moschina", "Martina la paperina", "Martina la taglierina" e avanti così. Gli insulti scatenavano la risata generale della classe, compresi i professori. Sprofondavo nella sedia ogni volta..Fossi Evelyn (anzi Martina) avrei tirato fuori una pistola ed ammazzato tutti (inclusi i professori)
Comunque penso proprio che dovró chiamare la protagonista Martina (originalitá portami via)
Per fortuna la giornata finì lì.. uscii da scuola ma, come al solito, c'erano Darwin e la sua banda di mostruosi armadi puzzolenti ad attendermi per pestarmi.
DARWIN WATTERSON COSA TI HANNO FATTO? PERCHÈ SEI UN BULLO CHE VA IN GIRO CON DEGLI ARMADI DELL'IKEA PUZZOLENTI?
Come al solito tornai a casa sanguinante e piena di lividi.
Corsi in camera e piansi. Poi mi tirai su, sentii come una forza che mi schiacciava, come se il destino avesse deciso in quel momento come si dovevano svolgere gli eventi.Non mi torna la prima frase. Davvero nessuno si è mai accorto delle ferite di Martina?
Andai in bagno, presi la mia migliore amica, mi spogliai, aprii l'acqua nella vasca, la lasciai riempire, ci entrai e mi tagliai, un taglio per ogni insulto.
Non so voi, ma adesso mi sembra di star cadendo nel ridicolo
Questa "storia" è soltanto una presa per il culo bella e buona, oltre al fatto che pure mio nonno capirebbe che tutto ció è fake
Quando finii le gambe iniziai con le braccia. L'acqua ormai rossa.
A quanto pare fa piú sangue Martina che si taglia che io con il ciclo
Mi tagliai le vene, in lacrime per il troppo dolore ricevuto. Trattenni il respiro e mi immersi nella vasca. Sì, volevo morire. Il mio cuore cesso di battere dopo poco.
Un cesso al posto del cuore?
Per caso è un nuovo tipo di pacemaker?
Finalmente tutti avevano ottenuto ciò che volevano...
Allora... Cosa dire se non che questa storia (vedere video sotto)
Capisco che ognuno viva l'autolesionismo a modo suo e ci caschi dentro per motivi diversi, ma sinceramente tutto ció mi sembra anche una minchiata inverosimile
I prossimi (ed ultimi) due capitoli non saranno racconti, ma un testo sugli adolescenti di oggi ed una specie di ringraziamento, infatti faró semplicemente degli screenshot con il mio commento
E, niente, ci possiamo anche salutare
Ed ora... A presto!
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Il libro della rabbia (parte due)
No FicciónEsattamente come il precedente (ormai andato) qui scriverò le cose che odio di più sottoforma di sfoghi P.S. Conterrà parolacce di ogni tipo, a volte anche bestemmie