Arrivata all'appuntamento per pranzo con Clara comincio a raccontarle tutto quello che mi era successo durante la mattinata. Il fatto che Clara mi guarda come fossi pazza non mi aiuta.
«Perdona l'interruzione Emy. Hai conosciuto due ragazzi, di cui uno è Adam e sappiamo tutti chi è tranne te, nel giro di mezza mattinata di lezione qui all'università? Per una che non vuole fare amicizie sei molto attiva nella vita sociale!»
«Smettila Clara! Adam è un pazzo maleducato e il fatto che tutti tranne me siano a conoscenza della sua posizione di beneficio qui in ateneo, mi fa capire che il mio essere poco incline a fare amicizia è una giusta scelta. Non credi sia meglio non conoscere un tipo come lui?»
Clara mi guarda fin troppo divertita e io mi sento stranamente a disagio e anche in difficoltà. Cosa che mi infastidisce parecchio.
«Cambiamo ragazzo. Cosa mi dici di Michael?»
Ecco brava! Meglio cambiare discorso.
«Lui sembra un ragazzo abbastanza equilibrato. Ho esposto il mio non volere nulla di più di un'amicizia superflua e siamo d'accordo fortunatamente. Alle 18:00 prenderemo qualcosa da bere insieme e poi ognuno a casa sua»
«Emy sembri dover timbrare un cartellino per inizio di un turno a lavoro! Cerca di rilassarti, magari oltre me avrai altri amici in futuro, non credi? Io ci sarò sempre per te ma è giusto tu cominci ad aprirti un tantino di più».
Clara non vuole capire il mio punto di vista ed io non posso forzare nessuno a cercare di capire cosa voglio e non voglio fare della mia vita.
Finalmente le diciotto ed è arrivata l'ora di mettermi una maschera e fingere di essere felice per quest'incontro. Non posso mentire a me stessa lo so ma Michael sembra una persona tranquilla ed educata e io voglio provare solo ad essere come tutti per soli cinque minuti e vedere come va.
Cerco con gli occhi Michael anche perché dopo dieci minuti che sono al caffè di lui ancora nessuna traccia. Non aspetterò altri cinque minuti quindi decido di andare via e pensare sempre al mio motto, nessuna aspettativa da parte delle persone quindi nessuna delusione verso chi mi circonda. L'irritazione di aver perso dieci minuti per niente però devo ammettere comincia a farsi sentire e visto che dovrei andare in biblioteca e cercarmi un lavoretto di qualche ora mi dirigo al bancone per ordinare un caffè da asporto e una fetta di torta al cioccolato e noci e cominciare a fare qualcosa di realmente sensato per me stessa.
«Emma!» Non mi volto per i conoscenti sono Emy «Aspetta Emy...» Capisco che stanno chiamando me.
Con mia grande sorpresa ma senza entusiasmo mi volto e vedo un Michael con un fiatone accentuato e un braccio esageratamente in movimento.
«Perdonami Emy! Adesso ho capito che ti volti solo se ti chiamano Emy è? Comunque ho avuto un contrattempo, il mio professore dopo la lezione ha voluto urgentemente parlare con me. Non potevo neanche avvisare lui, a meno che non siano gravi urgenze, odia chi usa il cellulare in aula».
Sembra quasi sincero.
«Capisco. Io stavo andando via sono al caffè da dieci minuti e ho pensato di aver avuto una buca da parte tua, non volendo perdere ulteriormente del tempo prezioso stavo andando studiare».
Michael sembra totalmente sincero ma decido di non mollare subito, alcuni ragazzi in questa università credono che tutte le ragazze aspettano un loro sguardo per avere un'emozione e non voglio che lui creda questo. Io non sono così.
«Ti prego lascia che ti offra qualcos'altro. Sono sincero Emy, devi credermi»
Nel momento in cui stavo per dire di sì una voce mi distrae e visto che vicino a noi compare il ragazzo più irritante, conosciuto in questa giornata o forse da sempre, rimango di stucco dalla poca grazia con cui inizia e prende piega questa breve conversazione tra Michael e Adam.
«Dai piccola snob digli di sì altrimenti il ragazzo per bene e perfetto ci rimane malissimo. Peccato che si consolerebbe in pochi minuti con un'altra ragazza»
«Tu sai di essere un vero idiota Adam? Non occorre il tuo intervento io ed Emy riusciamo a comunicare anche da soli».
Non sono sicura ma credo proprio che tra i due non corra buon sangue anzi sono certa di questo perché si vede.
«Michael amico mio! Non devi prendertela, sai non tutti siamo in grado di corteggiare tipe come lei»
Nel preciso momento in cui Adam termina la frase intervengo prima che potesse farlo Michael. Sono in grado di difendermi da sola.
«Scusa cosa vorresti dire con quella frase. Tipe come lei?».
Adam tira fuori quel maledetto ghigno e io vorrei fargli passare la voglia di farlo ma sono una persona perbene e matura.
«Emy giusto?»
«Emma per te e quelli come te». Metto subito in chiaro la situazione ovvero mio caro Adam poca confidenza dato che è palese che non ti sopporto.
«Emy, ma io ti chiamerò "piccola snob". Ascolta tu sei una persona molto rigida, sulle tue e poco propensa a fare amicizia. Ti ho vista pochissimo questa mattina ma ho subito capito come sei fatta. Michael è un ragazzo che di primo impatto, sembra timido e perfetto ma conosce il fatto suo, credimi. Non come me ovviamente ha ancora tantissimo da imparare, vero Michael?»
«Credo tu stia esagerando Adam. Devo chiederti di andartene».
«Cosa mi stai chiedendo Michael? Ti sei montato la testa a quanto vedo. Vado via semplicemente perché sono impegnato e non perché lo stai chiedendo tu. Passate una bella giornata noiosa vuoi due, ok?»
Non posso stare zitta, non posso.
«Adesso che vai via tu, sarà decisamente una bella giornata e per niente noiosa. E il mio nome per te lo ripeto è Emma».
Non ascolta neanche cosa sto dicendo dato che corre via ridendo incontro ad un gruppo di amici, ignorandoci come fossimo statuette e non persone con cui parlare e a cui rispondere.
«Lascia perdere Emy! Come ti avevo anticipato Adam è un tipo molto particolare e probabilmente crede che tutto sia ai suoi piedi. Senza i beni di famiglia chissà cosa avrebbe combinato della sua vita».
«Ma eravate amici?»
«Perché?»
«Sembra che tra voi ci sia qualcosa di non concluso. Sbaglierò ma la sensazione che mi è arrivata è questa».
«Ti propongo una cosa. Perché non ci sediamo e ricominciamo tutto dal principio? Bevi il caffè e lascia la torta se vuoi per dopo. Ti offro qualcosa io adesso. Se vuoi...ti prego!»
«Affare fatto».
Non sono una sprovveduta e sono abbastanza sveglia da capire che Michael desidera cambiare discorso e quindi non vuole rispondere alla mia domanda. Ci arriverò un'altra volta a questa cosa, prima o poi mi dirà cosa c'è che non vada tra loro.
Una volta arrivata a casa annoto tutto sul mio diario e poi lo nascondo al mio solito posto. Non voglio che nessuno legga i miei pensieri e le mie esperienze, neanche la mia unica amica Clara.
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Amare ancora
Teen FictionLettura consigliata dai 16 anni in poi. Emy è una studentessa molto riservata, la sua adolescenza è stata scossa da piccole delusioni. Provando più volte ad aprirsi verso il prossimo e ricevendo sempre piccoli tradimenti che l'hanno poi portata ad i...