Hey, Snow White.

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Queenie non aveva fatto altro che provarci con Louis quella mattina quando, entrando in cucina, se l'era trovato in boxer seduto su uno sgabello mentre mangiava i suoi cereali al cioccolato, pur sapendo del suo orientamento sessuale. Lui, che era sempre stato un gran provocatore, era stato al gioco e aveva ricambiato le avance della mia migliore amica, era evidente però che nessuno dei due facesse sul serio.

***

Arrivate all'università ebbi appena il tempo di salutare Queenie prima che scappasse sostenendo di essere in ritardo, non so esattamente per cosa considerando che erano solo le 8.30 e i corsi non sarebbero iniziati fino alle 9.00.
Io mi incamminai verso l'aula con tutta la calma possibile, guardandomi intorno ogni tanto. E finalmente trovai ciò che stavo cercando. Indossava dei jeans chiari e piuttosto stretti, degli anfibi neri e un maglione grigio scuro, lo zainetto di jeans in spalla. Stava camminando verso l'entrata con un ragazzo moro che più volte avevo visto insieme a lui e stavano chiacchierando, erano a pochi metri da me.
Quella era una mattina abbastanza fredda ma la sola sua vista bastò a scaldarmi e il cappotto beige che stavo indossando in quel momento mi sembrò fin troppo pesante.

Era bello, incredibilmente bello.

Estrasse dalla tasca dei pantaloni un pacchetto di sigarette e ne offrì una al suo amico, subito dopo ne prese una per sé e posò il pacchetto, accendendo le due sigarette. Dovetti distogliere lo sguardo perché era davvero troppo per me, non potevo sopportare una vista così paradisiaca.

Mi sentivo terribilmente patetica ma più lo guardavo, più mi rendevo conto di quanto effettivamente fosse attraente. E pensai a ciò che mi aveva detto Queenie riguardo al fatto che lui non uscisse con nessuna ragazza, le mie guance si imporporarono e abbassai lo sguardo mentre un ampio sorriso si formava sul mio viso: lui mi aveva chiesto di uscire giusto il giorno prima. Okay, non era un appuntamento, ma comunque voleva vedermi.

Persa nei miei pensieri andai a sbattere contro qualcosa, che scoprii in realtà essere qualcuno alzando lo sguardo.

«Hey, Biancaneve, dovresti guardare dove vai, sai?»

Rimasi interdetta per qualche secondo, troppo estasiata dal suo profumo così vicino a me e troppo confusa dal nome con cui mi aveva chiamato.

Il suo amico era sparito tra quella calca di studenti che si affrettava a raggiungere la propria aula per appropriarsi del miglior posto.

«Scusami» sussurrai ancora spiazzata dal sorriso che mi stava rivolgendo e dal nomignolo che mi aveva affibbiato.

«Ti va di pranzare insieme, dopo? Mi fermo in città, così almeno oggi sarò puntuale a lavoro. Lo avrei chiesto a Liam, ma oggi ha degli impegni con Kayla e ho pensato che potremmo recuperare l'uscita di ieri sera» disse mentre ci dirigevamo all'interno dell'edificio insieme. Sembrava nervoso mentre pronunciava quelle parole, quasi avesse paura gli dicessi di no; come se l'idea mi avesse mai minimamente sfiorato la mente.

«Certo, va bene. Mandami un messaggio alla fine delle lezioni» e mentre lo dicevo sembravo quasi una persona normale, una che non è terribilmente eccitata all'idea di pranzare con il ragazzo per cui ha una cotta stratosferica.
Mi complimentai mentalmente per le mie doti teatrali e pensai che, se mai la carriera manageriale non avesse dato i suoi frutti, avrei potuto intraprenderne una cinematografica.

Zayn annuì e dopo avermi sorriso ancora svoltò verso l'aula artistica, mentre io continuavo verso la mia di aula.

***

«Pranzi con noi?» mi chiese Niall comparendo al mio fianco e poggiando un braccio intorno alle mie spalle. Avevamo appena finito l'ultima lezione giornaliera.

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