Snow White

The Girl.

La serata stava andando per il meglio, Louis, come avevo immaginato, era passato inosservato, il Brown, come aveva detto Zayn quando mi ci aveva portato, era un posto tranquillo.
Se ne stava seduto su quella poltroncina bordeaux accanto al suo ragazzo, proprio difronte a me, con un sorriso enorme sulla faccia mentre beveva un cappuccino, Harry invece gustava una cioccolata calda.

«Domenica ho una partita in città, dovreste venire» esordì Louis immergendo un biscotto al burro nella sua tazza.

«Intendi tutti?» chiesi poco interessata, la mia reale attenzione era rivolta prima alla porta, poi al bancone, poi alla porta e ancora al bancone, andava avanti così da quando eravamo arrivati.

Non ascoltai la risposta del mio migliore amico perché proprio in quel momento era entrata nel locale una ragazza che aveva attirato la mia attenzione. Non la conoscevo eppure sembrava familiare, mi ricordava qualcuno, non potei far a meno di seguirla con lo sguardo. Camminava a passo spedito verso il bancone, con i capelli lunghi e scuri che oscillavano da parte a parte ad ogni passo, si fermò proprio difronte a Liam al quale disse qualcosa che non riuscii ad udire, appariva piuttosto agitata, arrabbiata forse? Liam, pacato come lo avevo sempre visto, fece spallucce e indicò un tavolo all'angolo opposto al mio, quello a cui mi ero seduta con Zayn.
Lui non c'era.
Lei si girò in quella direzione e poi nuovamente verso il ragazzo, dalla mia posizione riuscivo a vederla bene, scorsi della preoccupazione nei suoi occhi azzurri. Disse qualcos'altro a Liam, lui annuì, poi girò i tacchi e andò via, con lo stesso passo spedito con cui era entrata.
Non potei evitare di chiedermi chi fosse quella ragazza.

«Scarlet? Ci sei?- fu Harry a richiamare la mia attenzione. Annuii distrattamente. -Allora, per la partita?»

«Sì, certo, va bene» sorrisi ad entrambi e avvicinai la tazza colma di cioccolata alle mie labbra rosee con ancora quella domanda che mi aleggiava in testa.

***

Passare del tempo con mia sorella era praticamente impossibile, la mattina lei era a scuola ed io all'università, subito dopo dovevo correre al lavoro e quando tornavo a casa lei era agli allenamenti, riuscivamo a vederci solo dopo le nove di sera ed entrambe eravamo stanchissime quindi finivamo per addormentarci poco dopo e non parlare quasi per niente. Queenie invece era quasi sempre fuori e quando era a casa allora non era sola. Vivevamo tutte e tre insieme ma praticamente non ci vedevamo mai.

Quegli ultimi giorni erano stati piuttosto noiosi, sia a casa che a lavoro.
Zayn si era presentato al lavoro tre giorni su sei e tutte e tre le volte aveva fatto tardi. Sembrava sempre stanco e di certo le occhiaie dal colorito bluastro che si ritrovava non lo aiutavano; avevamo parlato poco, il giusto indispensabile, e non mi aveva dato attenzioni particolari, si comportava semplicemente da collega e nient'altro; inoltre subito dopo il suo turno scappava via senza neanche salutare.
Come al solito mi confondeva, non riuscivo a capire il suo comportamento.
Il mio pensiero volò, ancora una volta, alla ragazza che quel lunedì era entrata al Brown e alla quale Liam aveva indicato il tavolo a cui era solito sedersi Zayn. C'entrava per caso lei? Non lo sapevo ed ero abbastanza sicura che se gli avessi chiesto quale fosse il problema, non me lo avrebbe detto, d'altronde ci conoscevamo poco e niente.

In sostanza eravamo giunti al fine settimana e Harry e Louis erano gli unici tra i miei amici con cui ero riuscita a passare un po' di tempo. Principalmente ero stata con Harry, il calciatore era impegnato con gli allenamenti, solo il giovedì era riuscito a liberarsi e a raggiungerci per una passeggiata al Central Park.

Il giorno dopo ci sarebbe stata la partita di Louis, il quale aveva procurato i biglietti in tribuna per tutti, ma non mi importava, mai come quel sabato avevo voglia di uscire, anche andare a qualche stupida festa, volevo passare un po' di tempo con i miei amici, volevo divertirmi.