The asshole is back.

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I venti minuti che avrei dovuto impiegare nell'arrivare alla pizzeria, prendere le pizze e tornare a casa erano diventati mezz'ora ed io stavo ancora aspettando le mie pizze.

Mi avevano detto che c'era stato un problema con il forno e che quindi avrei dovuto aspettare, per scusarsi mi avevano anche offerto una coca cola, che avevo accettato volentieri.

Ero seduta su uno degli sgabelli presenti nel locale e stavo sorseggiando la mia bibita mentre tenevo lo sguardo fisso sui miei piedi.

«Signorina,- mi chiamò una ragazza bionda e bassina con un grembiule blu con il logo della pizzeria legato in vita -le sue pizze sono pronte, ci scusi per l'attesa.» mi rivolse un sorriso gentile.

Mi alzai dirigendomi al bancone, presi le mie pizze e lasciai i soldi alla ragazza bionda che ora era dietro la cassa, le sorrisi poi mi girai, buttai la lattina ormai vuota e mi diressi alla porta andando, però, a sbattere contro qualcuno.

«Scusami, ero distratta.» dissi al ragazzo avanti a me che rimase in silenzio squadrando ogni parte del mio corpo.

Lo guardai confusa mentre lui continuava a spostare i suoi occhi ovunque tranne che sulla mia faccia, infastidita da quello sguardo penetrante lo superai uscendo dal locale.

Camminai il più in fretta possibile verso casa per evitare che le pizze si freddassero e appena aprii la porta Niall me le tolse di mano posandole sul tavolino e porgendo ad ognuno la propria.

«Ci hai messo una vita, le hai fatte arrivare direttamente dall'Italia queste pizze?! Stavo per morire di fame!» esclamò Niall tragico.

Tutti scoppiammo a ridere e Georgia lo colpì con un cuscino, mentre io mi sedevo accanto al biondo prendendo la pizza che mi stava porgendo.

«Avevano avuto problemi in pizzeria.» spiegai addentando la mia margherita con patatine.

***

Ero seduta sul prato nel cortile dell'università con un libro aperto in grembo e lo sguardo fisso su di esso.

Era ora di pranzo e avevamo un'ora a nostra disposizione per mangiare, io avevo preferito riempire quell'ora studiando i miei appunti di economia e mangiando una mela, come al solito.

«Scar, non ci crederai!» esclamò la mia migliore amica arrivando di corsa davanti a me.

Alzai lo sguardo su di lei e portai una mano avanti agli occhi per coprirmi dal sole.

Aveva la faccia rossa e non ero proprio certa fosse per la corsa appena fatta, sembrava piuttosto arrabbiata.

«Quello stronzo è tornato! Non ci credo, la settimana scorsa non c'è stato per niente e pensavo avesse cambiato corso o addirittura università, invece oggi entro in classe tutta contenta e me lo trovo a disegnare stronzate sul suo quadernetto, no, dico, ti pare normale?!» spiegò gridando e sedendosi avanti a me, agitando le mani in aria. Era decisamente arrabbiata.

Scavai nella mia mente per capire di chi stesse parlando ma non trovai niente, non mi aveva mai parlato di nessun suo compagno di corso. Non potei evitare di inarcare le sopracciglia confusa.

«Di chi parli?» chiesi, allora.

«Di Zayn, quello sporco bastardo!» disse stizzita indicando qualcuno alla mia destra.

Mi girai e seguendo la direzione del suo dito trovai appoggiato ad un muro un ragazzo con una sigaretta in bocca, dr. Martens bordeaux, jeans neri stretti strappati sul ginocchio, camicia a quadri rossa e nera, giacca di pelle tra le mani e zaino di jeans chiaro in spalle.

Ma non fu il suo stile a colpirmi quanto il colore della sua pelle ambrata e quei capelli neri tirati in alto. Era il ragazzo della pizzeria e potendolo guardare bene in faccia dovevo ammettere che era parecchio bello, era orientale sicuramente.

Rimasi a fissarlo per un po' e poi anche lui, fin ora impegnato in una conversazione con un ragazzo moro che non avevo per niente notato prima, si girò nella mia direzione incrociando il mio sguardo e rimanendo a fissarmi tra il confuso e il sorperso. Fui io la prima a distogliere lo sguardo, riportandolo sulla mia migliore amica.

«...ed è per questo che è uno stronzo.» concluse il suo discorso cominciando a strappare fili d'erba.

Mi maledissi mentalmente per non aver ascoltato una singola parola del suo discorso sul perché odiava il ragazzo dalla pelle ambrata, troppo impegnata a fissarlo, e la osservai sperando che aggiungesse altro.

«Hai capito?» mi chiese, sollevando lo sguardo su di me.

«Non ti ho ascoltata, scusami.» le sorrisi mettendo su la mia faccia più innocente.

Lei sbuffò ricominciando il suo racconto. «È un idiota, lo scorso anno ci provavo con lui, perché l'hai visto, no? È un figo pazzesco, e lui mi ha dato buca dopo che io l'avevo invitato ad uscire. Non esce mai con nessuna ragazza, tutte gli corrono dietro e lui se ne fotte e le snobba. Sa di essere bello, lo sa eccome, però si diverte a vedere gente che gli muore dietro senza mai farsi piacere nessuno. Probabilmente pensa di essere troppo superiore per gli altri. E l'anno scorso mi aveva detto che sarebbe uscito con me invece non si è presentato, andiamo chi cazzo è che dà buca a me?! A Queenie Lambert non si dà buca, mai. È un bastardo. Lo odio.» spiegò con astio, guardandolo e se gli sguardi potessero uccidere allora il ragazzo sarebbe morto all'istante.

«Fammi capire, tu lo odi perché non è voluto uscire con te e con nessun'altra ragazza? » chiesi io ridendo sconvolta dall'idiozia della cosa.

Queenie mi fulminò con lo sguardo. «Sì, proprio così.» confermò alzandosi e scrollandosi l'erba da dosso.

Io scoppiai in una risata non riuscendo proprio a trattenermi. «Non ha alcun senso!» esclamai con una mano a tenermi la pancia per le troppe risate.

«Ma vaffanculo, ha senso eccome.» decretò convinta rimanendo in piedi davanti a me.

«No, davvero, magari semplicemente è gay, o ha già la ragazza, non puoi odiarlo per una cosa simile.» le dissi cercando di bloccare le risate.

«È solo un coglione, fidati.» e dopo aver detto ciò, si girò e tornò all'intero dell'università.

Ancora divertita, scossi la testa e diedi un morso alla mela che avevo in mano. Possibile che davvero odiasse qualcuno tanto quanto mi aveva detto per un motivo così idiota?

Mi voltai verso di lui e lo trovai nella stessa posizione di prima, mi guardava con un lieve sorriso sulle labbra e quando i nostri occhi si incrociarono tornai a guardare sul mio libro, ancora aperto sulle mie gambe.

Dieci minuti dopo posai il libro nella mia Michael Kors nera e mi alzai raccogliendola. Mi avvicinai al cestino vicino all'entrata principale, gettai i resti della mia mela ed entrai, sentendo uno sguardo penetrante addosso e non dovetti girarmi per sapere chi fosse, avevo già capito.

Boh, arriverà il giorno in cui non farò ritardo, forse...

Comunque ecco a voi Zayn il fiko che entra in scena! *spara fuochi d'artificio*

Allora, voglio solo dirvi che se nomino le grandi marche e vi descrivo il loro abbigliamento è per farvi capire la loro situazione economica... Penso si sia abbastanza capito che Scarlet abbia parecchi soldi, ma tanti proprio.

Tornando a Zayn, perché secondo voi non esce con nessuna ragazza?

Vi prego fatemi sapere che ne pensate perché se la storia non frega a nessuno io la elimino, mi sembra inutile continuare se nessuno la legge.

Asia. x

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