Prejudices.

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Il ragazzo si era disteso completamente poggiando le sue mani dietro la testa e stava guardando il cielo, ancora con gli occhi lucidi.

Erano passati dieci minuti e non aveva più aperto bocca.

Io ero seduta a gambe incrociate e lo osservavo, cercando di capire perché un ragazzo così carino se ne stesse disteso su delle dune di sabbia con gli occhi lucidi e di fianco ad una sconosciuta. Non trovavo risposta e non mi azzardai a porre alcuna domanda, non volevo risultare invadente.

«Ti sei mai innamorata?» chiese il ragazzo, la sua voce uscì più roca di quanto fosse uscita prima e notai anche un forte accento inglese.

Sembravo essere davvero l'unica con cui tutti parlavano d'amore nonostante non sapessi niente riguardo l'argomento. Sebbene mi venisse da ridere per l'ironia della cosa riuscii a trattenermi e a rispondergli con un semplice no.

«Bene, sei fortunata, è davvero una bella merda.» disse e si volto verso di me con un sorriso triste a dipingergli il volto.

Non risposi, non penso ci fosse bisogno di una risposta e in ogni caso io non ne avevo.

Continuò: «Un giorno sei al settimo cielo perché ti ha promesso che tornava, dopo quasi due mesi in cui non ci siamo visti, per stare con te e il giorno dopo ti trascina ad una festa del cazzo perché "non può mancare",- disse mimando con le virgolette le ultime parole -poi non ti calcola di striscio. Non so neppure dove cazzo sia ora. Vorrei solo tornare a casa e stare solo ma ovviamente siamo venuti con la sua macchina e in ogni caso viviamo insieme quindi non starei ugualmente da solo. Bella merda, eh?»

Io continuai a restare in silenzio guardandolo mentre qualche lacrima gli rigava le guance, mi dispiaceva per lui.

«Ora penserai che sono pazzo, non so neppure come ti chiami e sono qui a raccontarti i problemi tra me e il mio ragazzo. E ho appena ammesso di essere gay quindi probabilmente ora inizierai anche ad insultarmi, di solito quando lo scoprono fanno tutti così.» concluse asciugandosi le lacrime.

«Mi chiamo Scarlet, non penso tu sia pazzo, penso solo tu sia molto stupido per aver pensato che ti avrei insultato per una cosa del genere.» risposi immediatamente.

Non avevo assolutamente nulla contro gli omosessuali, in Inghilterra avevo parecchi amici gay e il mio migliore amico era uno di quelli.

«Beh, Scarlet, mi hai appena dato dello stupido, quindi mi hai insultato.- mi sorrise, stavolta un sorriso vero. -Io sono Harry, grazie per aver ascoltato il mio sfogo.»

«Ma ti pare?! Non è niente, cioè ultimamente tutti vengono a sfogare i loro problemi amorosi da me, non capisco perché onestamente, non mentivo quando ho detto di non essere mai stata innamorata.» dissi arricciando il naso.

«Come mai non sei mai stata innamorata?» mi chiese puntando i gomiti nella sabbia e tirandosi su, continuando a guardami.

«Nessun ragazzo mi è mai piaciuto tanto da innamorarmici.» risposi scrollando le spalle.

«Però avrai avuto molti ragazzi, sei parecchio bella.» disse sinceramente.

Arrossii lievemente, i complimenti mi mettevano sempre in imbarazzo. «Grazie. Comunque no, ho avuto tre fidanzati, nessuno dei quali è durato più di due mesi. Tu da quanto tempo stai con il tuo ragazzo?» chiesi.

«Tre anni, ma non lo sa quasi nessuno, solo gli amici stretti e le persone a caso con cui mi sfogo alle feste in spiaggia il venerdì sera.- rise, facendo un ovvio riferimento a me. Risi anche io. -Non penso i nostri parenti approverebbero e comunque lui non vuole che si sappia in giro.» disse abbassando lo sguardo sulle sue mani enormi.

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