Preparare le Valigie

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Oggi è il classico esempio di giornata che emana depressione. Piove, il cielo è grigio come l'asfalto e penso che tra poco verrà a grandinare. Purtroppo è il solito clima estivo/autunnale del Canada, soprattutto a Ottawa. In teoria, domani ci dovrebbe essere la gita di classe, ma con un tempo così penso che passeremo tutto il tempo nei Bungalow che ci hanno assegnato. Dovrei aver già fatto le valigie, ma come il solito, io arrivo sempre all'ultimo momento a preparare le cose. Vorrei precisare che secondo me non è più la gita di classe siccome Jake ha deciso casualmente di accompagnarci. Sembra più che altro una fuga d'amore, o peggio, una luna di miele per far sì che io abbia la romanticissima 'prima volta'. Quanto odio le cose troppo mielose e sdolcinate. Cavoli, se si deve proprio dichiarare che lo faccia tranquillamente senza tutte quelle cose da galateo. Se lo fa con la pizza gli salto addosso, altrimenti non so che fare. Mi toccherà subire e ho paura che possa succedere di tutto. Rissa con Chloe, dichiarazioni d'amore, Charlie e Thomas che si mettono insieme e molte altre cose. Meglio non montarsi la testa e incominciare a preparare tutto. Nei giorni passati sono rimasto a casa con trentanove di febbre e a parte le mille chiamate e messaggi di Char e Thom di Jake neanche l'ombra. Mi ricordo che guardavo la chat incostantemente e vedevo che risaliva a una settimana prima. Ho in pratica passato tutto il tempo a non fare niente e a deprimermi ascoltando Lana del Rey. Lei è bravissima e la sua musica è fantastica, ma bisognerebbe metterle un pochino di felicità. Ed io so come rimediare a questo momento deprimente. Prendo il telefono e chiamo un numero molto familiare : "Ehi Jake, non è che potresti venire a darmi una mano? Non so che cosa portare!" "Certo! Sono li fra cinque minuti." Dice lui. Finalmente lo vedrò. Dio quanto mi è mancato! L'ansia mi ha ucciso e mi sta squartando anche adesso. Aspetto un pochino e non sembra neanche che siano passati cinque minuti. Probabilmente ha corso come un pazzo perché me lo ritrovo davanti alla porta di casa con il fiatone e i capelli neri scompigliati. 'Saltagli addosso' mi dice una vocina. 'Fai il casto verginello ancora per poco' mi dice un'altra. Lo amo troppo non so che fare. Lo sto fissando e ho paura che mi stia scendendo la bava. Sono sul punto di urlare e per fortuna mia sorella gli si butta addosso. Hanno fatto amicizia per fortuna, perché hanno la stessa età, anche se sono troppo attaccati per i miei gusti. "Clary!" la richiamo più volte. Vorrei tanto dirle che Jake è gay, ma non voglio rovinarle questo momento stupendo. Così aspetto due minuti buoni finchè Jake non mi segue in camera. Appena entra, rimane abbagliato, come se avesse visto la cosa più meravigliosa del mondo. "Questa è camera tua?" chiede lui sbalordito. "Ebbene sì, per me è troppo piccola e la odio..." dico io sarcastico. "Io proprio non ti capisco Jef, la mia è come se fosse un monolocale tra poco! E guarda un po' qua!" dice lui indicando una mia foto di quando ero piccolo "Ma come eri patatoso! E che occhioni dolci!" conclude lui. "Grazie Jackie......" dico io arrossendo. Mi sa che l'ha notato e sorride a trentadue denti. Odio quando lo fa. Non perché non mi piace, ma perché mi fa innamorare di lui come se fosse la prima volta. "Allora" incomincia lui. "Stiamo via una settimana, quindi porta sette mutande, calze e canottiere per emergenze. I vestiti sbizzarrisciti di più. Se vuoi conquistare un bel ragazzo a Niagara Falls devi vestirti provocante!" dice lui. Prendo le cose che mi ha detto di portare e le ficco in valigia, poi prendo vari vestiti e lascio uno spazio per i vestiti provocanti. Loro hanno una loro propria sezione che si trova nell'ultimo scompartimento dell'armadio. Mi devo abbassare del tutto per prenderli, così decido di provocarlo per vedere se è davvero interessato a me. Meno male che indosso i pantaloncini corti neri che mi vanno un pochino stretti. Faccio finta di essere impacciato e mi abbasso mettendomi sul pavimento a gattoni alzando un pochino il bacino. Cerco di tirare fuori la scatola con i vestiti e sento una mano toccarmi la schiena. "Faccio io Jeffrey." Dice lui. Aspettavo tanto che lo toccasse, mi ero allenato ben dieci anni per averlo così muscoloso e tonico, ma fa niente. Aspetterò con ansia. Mi alzo e lo vedo abbassarsi lentamente. Lo so che ho una mente perversa, ma quello è il culo più bello che io abbia mai visto. Perfettamente simmetrico e sodo. Caccio via la faccia sbalordita di un bambino in un negozio di caramelle e vedo Jake buttare rumorosamente la scatola con i vestiti sul letto. "Ora, se non ti dispiace, provo qualcosa." Dico io. "Aspettami fuori!" concludo. Lo spingo amichevolmente fuori dalla camera e richiudo velocemente la porta. Mi sto solo scavando la fossa, niente di più. Metto la maglia più scollata che ho e i jeans più stretti che ho. Chiamo Jake e lo vedo a bocca aperta. Ho paura che mi salti addosso, lo vorrei tanto, ma quello che riesce a dire è solamente: "Ti sfonderebbero a Niagara Falls Jeffrey, proteggi il culetto!" Ecco che dice la solita frase preoccupata da bromance. Ma per fortuna rido assieme a lui e alla fine chiude la valigia mentre mi ci siedo sopra. "Cazzo!" urlo. "Cosa c'è?" mi chiede lui impietrito. "Ho dimenticato il profumo!" dico io tirandomi uno schiaffo in fronte. "Scusa ma a cosa ti serve?" chiede lui secco. "Se devo farmi sfondare, voglio essere sfondato con classe mio caro Schmidt." dico io maliziosamente. Corro in bagno e prendo il profumo dell'Abercrombie, l'unica cosa che mi da un po' più di virilità, e lo ricaccio nella 'taschina segreta' della valigia. Poi, Jake mi aiuta a portarla in salotto davanti alla porta e mentre si asciuga la fronte, Clary-Aubrey irrompe dicendo : "Jake! Perché non resti qui per una pizza?" Io la squadro con un'espressione molto infuriata e ovviamente Jake accetta la proposta.


Le pizze arrivano verso le otto e siccome io e Clary siamo sempre stati molto scoordinati, abbiamo preparato la tavola all'ultimo momento. Jake si offre per aiutarci a sistemare tutto quanto e non l'ho mai visto così felice. Mi sorride continuamente ed io faccio lo stesso. Come mai penso che lui sia totalmente perfetto per me? Come mai penso che lui è l'unico che mi rende realmente felice e che non mi farà mai del male? Forse l'ho capito. Anzi, penso sempre di averlo saputo. Questo sintomo si chiama amore, e non l'ho mai odiato così tanto.

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