5.«accetto, ma...»

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Cico's pov

Entrai in casa svogliatamente, e trovai mia madre che stava parlando con un cameriere.

Era vestita modestamente come al solito, con i suoi gioglielli che esaltavano il suo vestito color lilla.

Dall' aspetto poteva sembrare molto antipatica, ma in realtà è una donna dolce, gentile e di buon cuore. Ma se si trattava di rompere le palle, li gli si doveva dare un Oscar.

Quando notò la mia presenza il suo sguardo dall' essere felice e sereno divenne serio.

«Non sei andato a scuola?»

Sbuffai scocciato. Odio quando mi facevano delle domande, soprattutto se riguardavano la scuola. Non sapendo come rispondere rimasi zitto.

«Senti, so che non ti piace la scuola, ma lo studio è importante» disse.

Girai gli occhi al cielo «Vado nella mia stanza» iniziai a camminare.

«Trovati qualcuno che ti aiuti nello studio, se no dovrò darti una punizione!» disse scocciata.

«Va bene...» dissi noiosamente, salii le scale, andai nella mia stanza e mi buttai sul mio letto.

Non capivo perchè mia madre continuava a stressarmi per tutto. Voglio solo rilassarmi e divertirmi, invece di passare la mia vita sui libri come fa quel Strecatto. Non capivo il motivo per non averlo ancora sospeso, anche dopo che mi ha provocato molte volte.

Feci un sospiro, cercando di valutare la mia idea.

Mia madre mi ha detto di trovare qualcuno con cui studiare, non potevo portare dei miei amici, visto che mia madre avrebbe subito capito che non avrei studiato con loro. Magari portare quel frocetto in casa solo per far vedere a mia madre che sto iniziando a studiare? Ci sta, non ho altra scelta.

Presi il mio telefono e chiamai Lyon, per chiederli se potevo andare a casa sua.

Detesto stare a casa mia, perchè i miei genitori facevano sempre degli incontri fra i nostri parenti e con delle persone ricche, per parlare di cazzi loro. Poi perchè casa mia è soffocante, devi stare costantemente attento a non rompere nessun vaso prezioso o qualcosa del genere.

Se solo trovassi qualcuno con cui passare la mia intera vita, comprerei una casa semplice ma non troppo.

«Ao»

«Ciao Cichito»

«Che stai a fà?»

«Bah niente, sono a casa mia con Alex, Piadina, Jerick e Mario, stiamo cazzeggiando e bevendo un pò»

«Posso venire?»

«No»

«Grazie amico, arrivo»

Chiamata terminata

Chiusi il telefono in faccia a Lyon, misi il telefono via e mi iniziai a preparare per andare a casa di Lyon, uscì dalla mia stanza e andai verso la mia macchina, mi sedetti e partì.

Chiusi il telefono in faccia a Lyon, misi il telefono via e mi iniziai a preparare per andare a casa di Lyon, uscì dalla mia stanza e andai verso la mia macchina, mi sedetti e partì

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That boy | StreCicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora