ciao corpo, qua mente e anima ti stanno scrivendo. so che leggerai questa lettera e anche solo tra un mese ti sembrerà imbarazzante e inutile ma abbiamo imparato che si vive una volta sola e le cose che vanno dette vanno dette e chissenefrega se domani me ne pentirò. la mia è una lettera di scuse caro corpo, proprio così. chiedo scusa prima di tutto agli occhi, perché vi siete rovinati per colpa mia che mi ostento a non mettere gli occhiali, mi scuso con le labbra che sono secche perché non bevo abbastanza acqua e piene di piccoli taglietti perché le mordo sempre quando sono nervosa. chiedo scusa ai polmoni soprattutto, che forse ho fumato troppo, chiedo scusa al mio stomaco, corroso da tutta quella coca cola, il troppo caffè e la mia alimentazione dimmerda. chiedo scusa alla mia testa per tutti quei mal di testa che alla fine forse ho causato io. chiedo scusa alle mie dita, perché mi ostino a mangiarmi le pellicine e lo faccio da quando ero piccola, povere dita, voi avete sofferto più di tutti. chiedo scusa ai capelli, decolorati più volte e piastrati per anni e anni nella disperata ricerca di sentirmi un po più bella e vi devo ringraziare di cuore per non essere caduti tutti. chiedo scusa alle mie braccia che ho usato come tagliere per le verdure per fin troppo tempo. chiedo scusa alla mia pancia che quando ero più piccolina prendevo le forbici e cercavo di tagliarmela via per essere più magra. chiedo scusa ai miei piedi, per tutti quegli inutili kilometri che vi ho fatto fare e per tutte quelle volte che ho messo i tacchi solo per sentirmi un po più al di sopra degli altri . chiedo scusa alle mie gambe soprattutto, le mie povere gambe che ne hanno passate di tutti i colori, vi ho fatto di tutto a voi e davvero mi dispiace, ma siete la parte che ho odiato di più.chiedo scusa alle orecchie, che anche loro ne hanno passate di cotte e di crude perché hanno sentito e assimilato cose che non avrebbero dovuto. e in fine chiedo scusa al mio cuore, perché sei stanco e lo so. mi dispiace davvero corpo, per favore resisti e sorreggimi ancora per qualche anno e se riesci, non cedere.
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niente di che
Alteleuna strega del 1700 con uno strano accento che scrive poesie che capisce solo lei nel giardino della reggia di versailles