CelesteErano quasi le quattro di notte e avevamo finito da poco, di festeggiare la mia vittoria nell'altro studio.
«Vogliamo andare?» mi chiese il mio ragazzo, accarezzandomi una guancia.
«Si, fammi salutare Maria aspetta» in un attimo mi dileguai, raggiungendo la donna che in quel momento stava parlando con Rudy.
«Che ci fai ancora qui?» la domanda del mio ormai ex professore suonò più come un esclamazione.
«Volevo salutarvi! Che adesso devo andare in hotel con Luigi» risposi sorridente, facendo un cenno alle mie spalle.
«Io ancora mi ricordo tutte quelle volte, che ne andavi a parlare con le ragazze e mi ammazzavo dalle risate per quello che dicevi. Adesso invece guarda cosa siete diventati» mi sorrise Maria, poggiandomi una mano sulla spalla.
«Sono molto felice, per la vittoria e per ciò che siamo diventati» risposi non togliendomi il sorriso dalle labbra, poggiando una mia mano sulla sua.
«Ciao! Scusate se ci sono anche io qui» ci sventolò una mano davanti al viso Rudy, facendomi scoppiare a ridere.
Per tutte le volte che lo avevo fatto quella sera mi facevano malissimo gli zigomi, ma era una sensazione impagabile.
«Me lo dai un abbraccio adesso?» mi domandò Rudy, rendendo le braccia verso di me, e non esitai un secondo a ricambiare la stretta.
«Tanto ci rivediamo no?» chiesi alludendo ad entrambi.
«Certo. Vieni qui quando vuoi» spalancò la braccia Maria, intimandomi di abbracciarla, e subito lo feci.
Poco dopo mi raggiunse anche Luigi, per fare gli ultimi saluti prima di andare in hotel.
«Adesso possiamo andare» affermai, prendendogli la mano, per andare a recuperare le nostre valigie.
«Noi ci sentiamo eh» continuò Maria, facendomi un occhiolino.
«Assolutamente» le sorrisi, voltandole poi le spalle.
Una volta recuperate le valigie e la coppa, raggiungemmo l'hotel dove avevamo fatto la quarantena prima di entrare nella scuola, l'OC hotel.
Il tragitto lo passammo in silenzio, ma con due grandi sorrisi stampati sulle labbra, e una volta dentro andammo alla reception, dove un signore di mezza età ci diede la tessera della stanza, non prima però, di averci chiesto una foto per sua figlia.
Prendemmo l'ascensore, arrivammo al secondo piano e cominciammo a passeggiare per il corridoio, alla ricerca della nostra camera, la trecento cinque.
Una volta dentro lanciai letteralmente le valigie vicino alla finestra, con solamente l'intento di metterci a letto.
«E il pigiama?» mi fece notare Luigi, chiudendo a chiave la porta alle sue spalle.
«Giusto» sbuffai, andando a recuperare le valigie, cercando i nostri pigiami.
Miracolosamente riuscii a tirarli fuori e andai in bagno per cambiarmi, mentre Luigi lo faceva in camera.
Una volta uscita dal bagno, mi lanciai letteralmente sul letto, senza un minimo di grazia, facendo scoppiare a ridere Luigi, che invece si sdraiò con molta calma a pancia in su.
«Questa è la nostra prima notte insieme, senza telecamere» parlò a bassa voce, mentre fissava il soffitto bianco.
«Adesso che ci penso, non devo più ricordarmi di mettere in carica le batterie del microfono» spalancai gli occhi, sorridendo felice, pensando a quello che non avrei più dovuto fare.
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𝐎𝐧𝐞 𝐒𝐡𝐨𝐭 || 𝐋𝐮𝐢𝐠𝐢 𝐒𝐭𝐫𝐚𝐧𝐠𝐢𝐬
Historia Corta[ COMPLETA ] Raccolta di one shot su Luigi Strangis correlate a "Tienimi Stanotte"