𝐎𝐧𝐞 𝐬𝐡𝐨𝐭 𝟓

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Celeste

Era finalmente arrivato il giorno del concerto dei Rolling Stones a Milano, e Luigi mi aveva raggiunta ieri da Catania, dato che era al suo instore.

Ci eravamo alzati da poco ed eravamo decisamente più svegli del solito, sarà stata forse l'euforia del concerto...

«Ci facciamo un giro per Milano?» mi chiese abbracciandomi da dietro, mentre finivo di lavarmi i denti.

«Si almeno facciamo passare un po' il tempo, tanto abbiamo il vip package, quindi non dovrebbero esserci problemi con i posti» alzai le spalle, dopo essermi sciacquata la bocca.

«Ma prima una doccia, che puzzi» lo scansai dopo aver storto il naso.

Ovviamente non era vero, ma mi divertivo a prenderlo in giro, e lui lo aveva capito.

«Mi sa che anche tu puzzi un pochettino. La facciamo insieme?» sorrise sghembo, facendomi scuotere la testa divertita.

«Ormai ti inventi le peggio scuse» mi sbattei una mano sulla fronte, mentre lui iniziava a lasciarmi una scia di baci umidi sul collo.

«Quindi? Si o no?» chiese impaziente, scostandosi di poco dal collo.

«Non lo so... non è che mi va tan-»

«Perfetto. Vasca insieme» mi coprì la bocca, impedendomi di parlare.

«Sei assurdo» affermai mentre lui cominciava a spogliarsi.

«Non fare così! Lo so che lo vuoi anche tu» mi fece un occhiolino, facendomi avvampare.

Persi totalmente le speranze, ed iniziai a spogliarmi anche io.

Nel frattempo lui aveva aperto l'acqua e la vasca aveva iniziato a riempirsi man mano, sempre più velocemente.

«Vieni?» chiese dopo essersi immerso in acqua, e aver leggermente divaricato le gambe.

«Ecco!» esclamai, posando il telefono sul piano in marmo.

Camminai lentamente verso di lui e mi immersi anche io fino al mento, poggiando la schiena sul suo petto.

«Credo che stare così, con te, sia la cosa più bella e rilassante del mondo» mormorò appagato, posando le mani sulle mie cosce.

«Lo credo anch'io» lo appoggiai, girandomi interamente verso di lui.

«Sei bellissima» disse accarezzandomi le labbra con il pollice.

«Anche tu» sussurrai sorridendo, appoggiando poi la guancia sulla sua spalla.

«Non è ver-»

«Zitto! Sei bellissimo anche tu punto e basta» lo interruppi facendolo sorridere, e alzare le mani in alto arreso.

Gli presi il viso tra le mani e feci scontrare le nostre labbra e nel mentre, lo sentii sorridere.

Mi sistemai meglio su di lui, piegando le gambe di lato ai suoi fianchi.

Aveva capito.

𝐎𝐧𝐞 𝐒𝐡𝐨𝐭 || 𝐋𝐮𝐢𝐠𝐢 𝐒𝐭𝐫𝐚𝐧𝐠𝐢𝐬 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora