non aveva dormito per niente, nella sua testa purtroppo aveva un pensiero fisso che non si toglieva neanche se provava a pensare a qualcos'altro.
per mesi quel pensiero non lo aveva più, almeno non lo faceva vedere ma l'incontro aveva messo in discussione tutto.perché doveva essere così difficile? perché non potevano lasciarsi andare e basta come tutte le persone normali? ma si, loro di sicuro non erano come gli altri e questo lo si vedeva già dall'inizio.
fin dall'inizio avevano dimostrato essere diversi e non solo tra di loro ma anche in generale. loro erano quelli che basta si guardavano un secondo e si capivano. erano quelli che le parole non contavano a volte, quelli che avevano bisogno l'uno dell'altro, ma adesso non lo erano più. adesso erano due sconosciuti e non sapeva minimamente cosa aveva da dire ad uno sconosciuto.«sei pronta?»
era mattia. il biondo di fronte a lei l'aveva raggiunta da bergamo, aveva preso una stanza dall'hotel, dove lei stava anche con luca. lui era vestito con una maglietta rosa e dei jeans neri, cosa assurda con 30 gradi fuori ma andava bene lo stesso.sofia invece aveva indosso un top lilla e dei pantaloni bianchi. nonostante fosse settembre, a roma faceva veramente caldo che sembrava essere tornati a luglio/agosto.
non era pronta ma doveva esserlo per forza, quindi annuì verso il biondo che stava aspettando e poi insieme uscirono dalla sua stanza di hotel e si diressero verso la macchina giù, che li aspettava per portarli a casa di luigi.
il tragitto fu silenzioso, lei non osò proferire parola e stessa cosa mattia di fianco a lei, sembrava che entrambi stessero per prendere la maturità ma quella l'avevano presa entrambi mesi prima.cosa era la cosa che la spaventava di più di quell'incontro? perché aveva così paura?
iniziò ad interrogarsi e purtroppo aveva già le risposte. sapeva che sarebbe crollata, sapeva che al primo "mi manchi", di luigi, lei avrebbe risposto "anche io" poi si sarebbero baciati e tutto il resto.
invece lei non voleva, non voleva dirgli che gli mancava e non voleva baciarlo. non voleva davvero?arrivarono poco dopo e scese prima lei dalla macchina, aspettò che lo fece anche mattia e poi con un grande sospiro vide la macchina allontanarsi.
prese a mordersi il proprio labbro inferiore, nervosa e iniziò a giocherellare con le proprie mani. socchiuse gli occhi e dopo aver fatto un altro grande sospiro, si avvicinò alla porta ed iniziò a bussare.
si dondolò sui piedi mentre aspettò impaziente che la porta si aprisse ma quando si aprì, rivelò la figura sbagliata.«alex? ti avevo detto che venivo con mattia, non dovresti essere qui.»
a quel punto la tensione si spense piano piano e incrociò le braccia al petto guardando il moro davanti a sè.«ciao anche a te sofia, come stai? io bene, grazie per avermelo detto.»
lo iniziò a guardare male, quindi lui alzò le mani arrendendosi.
«vivo con luigi, uno dei motivi per il quale volevo che ti accompagnassi io. te lo avrei detto ma è una cosa nuova e non sapevo come tu-»«non è che io e lui non parliamo allora tu non puoi essere suo amico. quello di luca è stata una sua scelta, tranquillo.»
poi si spostò per farla passare.
«è sul divano, qualunque cosa succeda, tu fai quello che ti senti, va bene?»
annuì velocemente e poi fece segno a mattia di seguirla, era ancora a guardare alex un po' confuso: a quanto pare neanche mattia lo sapeva.
poi vide alex mettere un braccio davanti al biondino, non appena lui fece per avvicinarsi.
«non credo che sia una buona idea»«ma se sei stato tu a dirmi di non andare da sola!»
«perché sapevo che c'ero io, quindi volevo che acconsentivi con me! mattia è una specie di ex, sono sicuro che se vi vede insieme penserà che voi due insomma, hai capito»
«e lasciaglielo pensare»
disse lei e poi si avvicinò al suo amico barese, gli afferrò la mano e lo trascinò con sè all'nterno.
vide solo alex scuotere la testa, prima di chiudere la porta.
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distanti e diversi || luigi
Fanfiction❰𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘥𝘪𝘴𝘵𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘦 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘳𝘴𝘪 𝘨𝘭𝘪 𝘰𝘱𝘱𝘰𝘴𝘵𝘪 𝘱𝘦𝘳𝘧𝘦𝘵𝘵𝘪 𝘥𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘷𝘶𝘰𝘪.❱ ♡ «non penso che gli opposti si attraggono, come tutti dicono» disse e a quel punto, lei...