Justice parte 4

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Incredibile, non ci credo neanche io, ma Tania e Felicia mi hanno convinta a rimanere a scuola fino a fine pomeriggio. Non sono mai rimasta così tanto tempo a scuola di mia sponte, io volevo andarmene, ma poi loro mi hanno preso e mostrato la parte della scuola che Zoe non mi ha voluto mostrare: quelle con le classi dei vari corsi pomeridiani, i progetti scolastici più interessanti e soprattutto gli altri studenti. Non dico di essermi divertita, anche perché sono quasi stata presa di forza, ma in effetti sono state le ore più interessanti mai passate dentro una scuola... Pero sono passate tre ore cazzo! Sono uscita dalla scuola alle 5 e dato che è autunno il sole sta gia tramontando prima. Madonna l'ansia che mi dà sta cosa! Quando esci da scuola di pomeriggio e vedi il sole tramontare ti sembra di essere stato lì un intera giornata. Questa è stata la giornata più lunga che abbia mai passato in una scuola, e mi basterà per la vita perché non intendo tornarci. Per mia fortuna, all'uscita della scuola, non vedo Callie da nessuna parte, nemmeno suo tetti dei palazzi. Mi aspettavo che una super eroina come lei che ha conoscenze pure nella polizza avesse intenzione di portarmi in riformatori, gli ho praticamente confessato quello che bastava a mettermi dentro un carcere minorile. Forse però la Death Rose ha avuto un imprevisto e io ne posso approfittare per scappare di nuovo, devo solo scaricare queste due.

<<Ti sei divertita Ravia? Niente male come primo giorno di Erasmus a New York.>>
Mi chiede Tania, ed in effetti è proprio New York il problema.
<<Sì, non c'è male, quasi divertente.>>
<<Senti, se vuoi puoi venire in giro per la città con noi e magari finiamo per dormire a casa mia.>>
<<Sarebbe bello fare un pigiama party di benvenuto a New York!>>
Io le guardo con una faccia tipo WTF. Cioè, le conosco da solo un giorno e già vogliono invitarmi ad un pigiama party? No grazie, non sono tipa da pigiama parti, da feste e da persone in generale.
<<Scusa, forse stiamo andando di fretta, se pensi che per te é ok puoi venire con noi, sempre se anche ai tuoi genitori vada bene.>>
Quella parola mi fa saltare l'ostomaco in gola.
<<NO...! Cioè, grazie mille ragazze per questa bella giornata, ma adesso devo proprio andare... via!>>

E finalmente me ne vado per la mia strada, non le guardo nemmeno in faccia, vado via senza voltarmi in dietro, ed é meglio così. Rieccoci al punto di partenza, da sola per le strade di New York. Prima avevo pensato che non sarei dovuta rimanere e quindi avrei dovuto lasciare la città. Poi ho pensato che se voglio trovare DorKrighes dovevo cercarlo qui a New York, non posso andarmene. Però, se rimango per strada, Death Rose mi ritroverà e sarò di nuovo punto e a capo. Che situazione complessa, se ci fosse un posto in città dove lei o altri super eroi non potranno trovarmi. L'unica idea che mi viene in mente e trovare questo posto prima che Callie o la polizza trovi me. Più vago per le strade e più sento lo scorrere del tempo che passa, si stava facendo buio e io continuavo a vagare senza meta per delle strade sempre uguali che sembravano non portare da nessuna parte. In oltre, mi sentivo costantemente osservata, ogni angolo che svoltava gli sembrava di essere seguita da una misteriosa presenza. Ad una certa mi sono volta, non c'era nessuno davanti a me, allora ho guardato sopra di me, istinto di difesa sviluppato da quando conosco Death Rose. Comunque qualcosa trovo, riesco a vedere con la coda dell'occhio un ombra che passa sopra la mia testa e atterra alle mie spalle.
Mi sono sentita disorienta al punto che sono caduta, quando mi giro e mi rialzo vedo questa figura enorme di fronte a me, una donna lucertola grigia con le corna. La luce fioca della sera che si avvicina e dei lampioni che ancora non si sono accesi, colgono quella scena nell'unico istante di buio di New York e la cosa dalla mia periferia faceva abbastanza paura.

<<Ti dirò, pensavo fossi qualcun'altra, ha la tendenza ad atterrare dai palazzi come te, ma tu sei decisamente più brutta.>>
<<Una cosa mostruosa ti appare davanti e non sei minimamente sconvolta?>>
Perplessa la voce nella mia testa, e pure ieri abbiamo affrontato uno scarafaggio gigante, perché questo dovrebbe sconvolgermi? La figura rimane immobile, anche se dalla faccia da "più incazzata con la vita che mai" presumo gli sia piaciuta la mia battuta.
<<Ho scusa, io non volevo offenderti, volevo solo descriverti.>>
Ed qui che la cosa mi lancia contro una catena, io la evito ma questa é riuscita ad abbattere il lampione dietro di me, quindi pensa se riusciva a prendermi in faccia. Ora che effettivamente sento di essere sconvolta, mi metto a correre più veloce che posso, maa cosa dietro di me si mette a quattro zampe e per poco non mi raggiunge. Insomma è cercare di scappare da una tigre affamata, sappiamo tutti come va a finire. Giro l'angolo e mi infilo tra la folla della West End Avenue, non so nemmeno come ci sono arrivata, so solo che potevano su cedere due cose: o tra la folla mi confondo e non può più uccidermi o lei mi trova e fa una strage. Il piano di confondermi sembra funzionare, non vedo più quella cosa inseguirmi, ma mi illudevo.
<<Ravia, so che non hai gli occhi dietro la testa, però...>>
<<Non ora!>>
<<Ravia! Girati e guarda!>>
Quella cosa si sa arrampicare! La vedo che si nasconde tra le pareti e i muri dei palazzi, io continuo a scappare tra la folla, nella speranza di riuscire a seminarla.
<<Perché questa cosa ci sta succedendo di nuovo? Correre per le strade di New York con un criminale, la differenza è che siamo noi a scappare sta volta!>>
<<Sta zitta! Sta zitta! Sta zitta!>>
Dopo una lunga corsa e aver faticato per zittire la mia coscienza, credo di averla seminata, mi siedo un attimo in un angolo per riprendere fiato. Quando, passata la stanchezza, riapro gli occhi, mi ritrovo in un altro vicolo, molto simile a quello di ieri pomeriggio, ma non era lo stesso. Non ci sono camion o secchi immondizia, solo degli enormi graffiti sulle mura, roba fatta tipo da artisti di strada. Ho una bizzarra sensazione di dejavu, e dopo quella, comprendo di non ancora fuori pericolo.
Quella bestia mi compare dietro le spalle, é letteralmente comparsa dal nulla, mi sarebbe saltata a dosso, ma sono inciampata e quindi non mi ha preso. Non ho vie di fuga e sono svantaggiata, temo di non avere scampo.
<<Di nuovo bloccate in un vicolo con una malcapitata, con la differenza che quella alle strette siamo noi. Non voglio fare la voce da telecronaca, ma cosa pensi di fare adesso?>>
<<Senti...>>
Nenache il tempo di formulare una frase e mi lancia contro tre catene, che non si sa da dove abbia tirato fuori. e usa una specie di magia per legarmi come un insaccato, non posso liberarmi e non riesco a muovere nemmeno un muscolo.
<<Ravia Ghoethe, ora che sei sotto il mio giudizio affronterai le pene delle tue colpe!>>
<<Quel cesso parlante e la tua bocca?>>
<<... Bene, stiamo per morire.>>
Le catene stringono e mi trascinano verso quella mostruosità.
<<Avevi concessa un'ultima parola e l'hai sprecata, ora affronterai la furia, la collera, il giudizio della Giustizia!>>

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