Justice parte 1

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Questo è il primo vero episodio di Justice Force, a differenza del Prologo ogni "episodio" sarà narrato in prima persona da un personaggio della storia, si vedrà la prospettiva del mondo sia dagli occhi degli eroi, sia dagli occhi dei cattivi, nella loro vita giustizieri o criminali, come nella loro vita di tutti i giorni. Attenzione, ci sarà linguaggio scurrile e nei futuri capitoli potrei inserire scene di violenza e allusioni e stereotipi sessuali, se avete problemi con queste cose questa storia non fa per voi. Prima di cominciare vi chiederei di seguirmi anche su Instagram e, cosa più importante, se vedete che faccio errori grammaticali vi chiederei di segnalarmeli senza lamentarvi troppo, detto questo iniziamo.

...
"ravia"
...
"Ravia!"
...
<<RAVIA!>>
<<AH!>>

Con un sobbalzo mi alzai dal letto, erano le 7 di mattinata, la luce mi puntava in faccia dalla finestra, non avevo una sveglia in camera ma quella stronza della mia coscienza mi ha comunque rovinato il sonno. Mi ero appena svegliata e già ero di pessimo umore, sentire quella voce di prima mattina mi fa venire un gran mal di testa.

<<Che cosa vuoi? Perché mi hai svegliato di prima mattina!?>>
<<Scusa, non volevo darti così tanto fastidio.>>
Era quella donna che mi sta ospitando, Callie Roses, aveva sentito quello che ho urlato, ma non era per lei, aveva frainteso.
<<Sta bussando alla porta da almeno 10 minuti, aspettandosi un buon giorno o un segno di vita da parte tua.>>

Con questa bastarda ci faccio i conti più tardi, ora credo di dovermi per forza alzare e affrontare una nuova giornata. Alzata dal letto e mi sono stiracchiata la schiena, il pigiama che avevo addosso era davvero comodo ed io non sono abituata alla comodità, mi sentivo strana in quei panni, volevo i miei vecchi vestiti indietro.
<<Ti ho preparato la colazione, avrai una fame da morire.>>
<<Sì scusa, arrivo fra un momento.>>

Appena uscita dalla mia camera, neanche il tempo di andare in bagno che quel muso lungo bavoso di un pastore tedesco mi viene in contro e per poco non mi salta addosso. A me non sono mai piaciuti i cani, sono troppo vivaci e affettuosi, delle appiccicose palle di pelo.
Comunque dopo essermi liberata del cane ho trovato il bagno e con esso i miei vestiti puliti. Non ci penso nemmeno a lavarmi: mi sciacquo la faccia, mi sistemo i capelli e mi rimetto i vestiti. Anche se adesso ho di nuovo il mio outfit mi sento ancora strana, non sono abituata ad avere qualcosa di pulito addosso, l'importante però é che ho ancora nella tasca il foglietto di carta in tasca. Era rovinato come al solito, ma come aveva fatto a rimanere intanto dentro i pantaloni se li ha lavati? Forse l'aveva tolto e poi l'aveva rimesso a posto, ma senza averlo nemmeno letto? Mi sembra difficile che una persona abbia un tale rispetto per la privacy, poteva buttarlo e non pensarci troppo, ma perché non...? Sono rimasta a guardare il foglietto dove avevo scritto... l'indirizzo. I miei dubbi erano subbito spariti e non volevo ripensarci, dovevo rimettermi sulla mia strada ora!

Uscita dal bagno stavo per precipitarmi verso la porta d'ingresso, quando poi ho visto Callie servire a tavola delle cose profumatissime.
<<Oh eccoti, spero ti piaccia ho fatto tutto da sola, sono brava come casalinga... Oh, ti sei rimessa i tuoi vestiti.>>
<<Sì ecco... Non mi sentivo a mio agio a stare in pigiama, era troppo soffice.>>
<<Ok, va bene... Spero comunque che tu sia affamata, non sembri essere una persona abituata a mangiare cibo fatto in casa. Abbiamo Pancakes, waffles e biscotti wafer, ho messo burro fuso e sciroppo d'acero e ho preparato del caffè latte; prego, serviti.>>
<<Mi dispiace dirtelo, in verità no, ma io sto morendo di fame e so che ne hai anche tu, non condividiamo lo stesso pensiero ma condividiamo lo stesso stomaco.>>

La voce mia testa aveva ragione, non mangio in una casa da troppo tempo, ormai andare avanti con cibo dei distributori o dei mini market non può più essere un opzione per la mia salute. Non ho mai rubato del cibo, solo non mi sono mai fatta scrupoli a ottenerlo gratis, ma di fronte a tutta quella roba da mangiare, sembrava l'allestimento di una vetrina per quanto sembrasse perfetta.
"Questa tipa passa la notte a prendere a calci gli scarafaggi e di giorno e una super cuoca? No, non voglio altri dubbi oggi."
Stavo morendo di fame, mi sono seduta e timidamente servita, poi non so come sia possibile ma tra un assaggio di pancake, una colata di sciroppo e un sorso di caffè latte... Mi stavo godendo voracemente la migliore colazione della mia vita, per poco non mi ingozzavo, volevo non fare capire alla padrona di casa che stavo grandendo, ma non ci riuscivo, era tutto troppo buono!

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