13. ha un cuore anche lui

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È mattina, Bryant portò la colazione ad Annie. Bussò di nuovo prima di entrare e le mise tutto sulla scrivania, chiuse la porta a chiave e si avvicinò a lei. Si sedette e la cominciò a fissare mentre dormiva. O meglio, lui pensava stesse dormendo, Annie era sveglia ma aveva paura di lui quindi preferiva fingere di dormire. Passati 10 o 20 minuti si girò verso il padre e lo guardò.

B: era ora che ti svegliassi.
A: ciao anche a te bastardo.
B: non ci provare.
A: sei un bastardo.

Lui si alzò di scatto, andò verso di lei, la prese per i polsi e glieli bloccò dietro la testa, si sedette sopra di lei.

A: ahia!
B: cosa?
A: nulla.

Abbassò leggermente le coperte fino all'altezza delle mutande e vide un livido enorme. Già, glielo aveva fatto lui.

B: sono stato io?
A: chi sennò
B: scusa Annie
A: tanto hai detto che sarà quotidianità no?
B: esatto, e già che ci siamo perché non cominciamo subito? o preferisci fare colazione prima
A: almeno fammi fare colazione.
B: in mezzo ai vestiti ci dovrebbe essere un completino sexy, mettitelo.

Annie lo cercò e se lo mise, era meglio per lei farlo. Fece colazione e si mise sul letto ad aspettare il padre, per soddisfarlo di più si mise pure in una posizione sexy, magari non le avrebbe fatto male.

B: Annie cara! Sto arrivandooo!

Spalancò di colpo la porta e rimase a bocca aperta.

B: puttana
A: non farmi del male ti prego.
B: stai zitta

Le si avvicinò e le annusò i capelli, lo faceva sempre con sua madre. Poi glielo infilò stavolta delicatamente. Cominciò piano per poi fare sempre più forte, Annie commise un grosso errore: emise un gemito.

B: come? Ripeti stronza
A: t-ti p-pr-preg-go n-non f-farmi

Non finì la frase che ne emise un altro.

B: che puttana, sei come tua madre cazzo, vaffanculo.

Se ne andò sbattendo ancora più forte la porta. Si sentirono dei colpi, delle cose che cadevano.

A: PAPÀ, VIENI SUBITO QUI
B: VAFFANCULO

Dopo un po' arrivò, bussò ed entrò: aveva le lacrime agli occhi.

A: tutto bene?
B: zitta

B: sei uguale a Jess, identica, in tutto. Non ce la faccio. Mi manca troppo, non riesco a credere che sia morta, e non riesco a credere  di averla abbandonata. Non mi sono mai perdonato per questo. Ogni volta che ti guardo mi sembra di rivedere lei. Questa stanza, è dove lo facevamo sempre proprio su quel letto. Ogni tanto venivo qui e ripensavo ai bei momenti. Dai rivestiti che ti porto da Starbucks.
A: non ne avevo idea.

Uscì e si chiuse la porta dietro di lui.

B: quando sei pronta scendi.

Annie trovò un vestito tra le cose di sua madre che le stava da dio e pure delle scarpe. Quando scese le scale suo padre era meravigliato dalla sua bellezza.

B: dai che andiamo.

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