Capitolo 3°

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Grace Pov's:

"Bene...Bene...Allora saresti te questa "famosa"Grace Evans?" Mi disse lui con tono ironico , mimando le virgolette con le dita alla parola famosa.

"Puoi andare Drake. Grazie."

Rimasi a fissarlo accigliata;gli occhi grigi , i capelli mossi e neri come la notte ,il viso magro senza nemmeno un leggero strato di grasso,le sopracciglia scure e il fisico atletico intrappolato in una maglietta stretta a maniche corte da cui potevo vedere buona parte dei suoi tatuaggi.

Questo ragazzo non aveva un viso familiare , eppure sapeva chi ero.

Perchè? E che c'entravo io con lui?

Iniziò ad avvicinarsi pericolosamente a me e io indietreggiaí fino a che non sbatteì le spalle contro il muro.

"Non ti avvicinare." Respiravo a malapena e tremavo ad ogni suo movimento e questo gli piaceva .Gli si leggeva in viso.

In un istante mi raggiungesse e appoggiò le braccia al muro dietro di me , incastrandomi definitivamente con il suo corpo muscoloso.

I nostri occhi si incrociarono.

Misi le mani sul suo petto e cercai di allontanarlo il più possibile da me , ma fu inutile perchè lui era decisamente più forte di me.

"Ti prego.." Gli dissi con un filo di voce .

Lo sentii respirare rumorosamente contro la mia guancia quando i nostri petti si sfiorarono.

"Ora ho bisogno che fai la brava,ok? Quello che hai fatto poco fa con quella lampada non deve più capitare." Trattenne per un secondo il respiro, poi si allontanò da me come se l'avessi bruciato.

"Sistema questo casino." Mi squadrò dalla testa hai piedi , poi uscì dalla stanza e si richiuse la porta alle sue spalle.

Dylan Pov's:

Mi richiusi la porta alle mie spalle e salii velocemente le scale che portavano al piano superiore.

"Allora com'è andata con la troietta?" Mi disse Jack ,passandomi una birra fresca tra le mani.

Odiavo quando si rivolgeva cosi a una donna , ma infondo non ero suo padre e non lo sarei di certo diventato ora.

"Bene." Mi sedeii affianco a Luke sul divano e iniziai a scolarmi quella rigenerante bibita ghiacciata.

Avevo incaricato Jack e Luke per trovare Grace.
Non sapevo niente della sua vita e in tutta onesta non mi fregava niente saperlo.

"Ehy D, che ne dici se adesso ci fai divertire un pò anche a noi?"Mi propose Jack, toccandondosi il cavallo dei Jeans ormai stretti.

Per i me i miei amici sono come una famiglia. E per quanto potesse sembrare stupido, avrei fatto qualsiasi cosa per loro , come loro avrebbero fatto qualsiasi cosa per me.

Io e la mia banda abbiamo iniziato a lavorare già in tenera età con mio padre , che era un mafioso.
Tutti quelli con cui avevamo fatto affari, prima di allora, vedevano del gran potenziale già dall'età di 14 anni .
Attirammo molto l'attenzione su di noi e così iniziammo a guadagnarci un sacco di denaro.

Ma quando mia madre poi venne a mancare  nove anni fa ,il rapporto tra me e mio padre si ruppe definitivamente, e cosi presi la decisione di lavorare da solo con la mia banda.

Tramite i soldi guadagnati ho deciso poi di comprare una villa e i miei amici mi hanno raggiunto ben presto.

Quando l'hanno vista la prima volta sono rimasti senza parole . La casa è a tre piani : una grande piscina all'esterno , delle statue in oro a forma di leoni situati ai lati del cancello , 2 pitbull ; Rocky e Chanel , una cantina per i vini , una sala giochi , la cucina , la sala , le camere da letto e uno scantinato.Ed proprio in quest'ultimo che avevo messo Grace.

"No , Jake ."Dissi soltanto , prendendo un 'altro lungo sorso .

"Perché piuttosto non chiamiamo Noemi e le sue amichette?" Luke incitò tutti noi ad accettare la sua proposta, ma io avevo di meglio da fare che farmi una scopata.

"Fate quello che volete .Io devo parlare con "I Parker".Non fate cazzate." Mi alzai dal divano  e con lunghe falcate mi diressi all'ingresso , prendendo le chiavi dell'auto sul tavolino prima di uscire.

Grace Pov's:

Non so da quanto tempo fossi chiusa dentro quella stanza .
L'unica cosa di cui fossi sicura era del gran tempo passato a cercar di scappare da lì.
Avevo provato di tutto .Addirittuta avevo cercato di aprire la serratura con i pezzi di lampada sparsi sul pavimento. Ma niente .

Non volevo nemmeno immaginare cosa avrebbe potuto provare mia madre non vedendomi rientrare a casa quella sera stessa.

Sarei dovuta stare più attenta.
Ma non c'era tempo per deprimermi e farmi la ramanzina da sola.Dovevo solo trovare il modo di scappare di lì.

Era già da tempo che sentivo il rumore assordante di quella musica che proveniva dalla stanza di sopra oltre al continuo starnazzare di alcune ragazze.

Di punto in bianco sentii un rumore proveniente dal di fuori della stanza e così d' impulso ,mi andai a nascondere all'interno dell'armadio.

"Queste cazzo di chiavi!"Sentii biascicare dalla voce all'esterno.

Poi la serratura scatto ed io mi portai le mani sulla bocca per evitare di fare rumore.

"Piccola Grace...Dove sei?" Riconobbi subito la voce minacciosa di Jack e così guardai dalla leggera fessura lasciata aperta dell'armadio per accertarmene.

Era palesemente lui , ed inoltre era super ubriaco . Così iniziai a tremare per la paura.

Questi tizi non avrebbero avuto problemi ad uccidermi o farmi del male .

"Sai piccola...A me questi giochini piacciono un sacco" Rovistò sotto il letto.

"E poi prima sentendo come urlavi per la paura , mi hai fatto eccitare come un pazzo" Continuò lui , barcollando leggermente .

Avanzò di qualche passo verso il guardaroba , e fu lì che mi venne un idea.

"Vieni fuori Grace o sarà peggio per te." Disse con quel tono viscido.

Non appena arrivò davanti all'armadio, aprìì l'anta di scatto , colpendolo in pieno viso.  Cercai di scappare verso la porta lasciata spalancata ma qualcosa mi frenò: il suo braccio.

"Lasciami stronzo!" Urlai dandogli uno schiaffo che lo fece voltare dall'altra parte .

La sua espressione cambiò velocemente.

"Non credevo che ad una come te - Mi squadrò dalla testa ai piedi facendomi sentire nuda all'istante-potesse piacere così violento."Mi afferrò i capelli con forza e mi tirò uno schiaffo ancora più forte , facendomi cadere in ginocchio dal dolore.

"Brava, resta cosi." Mi accarezzò i capelli e cominciò a tirarsi giù i pantaloni,facendo uscire il suo membro a pochi centimetri dal mio viso.

Mi uscì un conato di vomito e lui in tutta risposta rise fiero .

"Su che ti piace!"Escalmò rabbioso, prendendomi per i capelli e avvicinandomi sempre di più con forza .

"No, ti prego..."

"Sta zitta!" Sibilló a denti stretti.

"Che cazzo stai facendo , Jack?!" Tuonò una voce alle mie spalle .

"Esci subito da qui. Drake accompagna Jack nel mio ufficio.Abbiamo molte cose da dirci." Il ragazzo dagli occhi grigi, mi aiutò ad alzarmi e prese il mio viso tra il pollice e l'indice analizzandolo attentamente.

"Va tutto bene ."

*Akame Lee*

Oltre i suoi occhi. (Charlie Edwards)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora