Ancora stranezze

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Tre giorni dopo la direttrice Elizabeth Cole aveva alle ore 8:30 spaccate un appuntamento nella chiesa più vicina all'orfanotrofio. Padre Richard li attendeva insieme a qualche suora e diacono per dare un'occhiata al curioso bambino di cui gli era stato raccontato. "Mangia Tom, per cortesia" disse Jane gentilmente al bimbetto col broncio e le braccia incrociate "No" rispose lui però, scontento come suo solito "Voglio sapere dove andiamo". La direttrice gettò a Tom un'occhiata e poi scosse il capo "Questo non ha importanza Tom, ma adesso mangia quei biscotti, sai che il dottor Smarvy dice sempre che sei smunto e quando saremo tornati lui sarà qui e ti vorrà visitare". Tom afferrò un biscotto di malavoglia e iniziò a mangiare, sbocconcellando con una smorfia di disgusto un cibo tanto zuccherato. Era vero che era smunto, aveva un corpicino esile, quasi emaciato, che però cresceva rapidamente rendendolo il più alto della sua età.

"Veloce Tom, andiamo" disse la direttrice mettendo un cappello scialbo in tinta col cappotto "Tu Jane accogli il dottore e fai mettere in fila i bambini, devono essere visitati tutti". Jane annuì e poi la direttrice tornò a guardare Tom, si alzò piano e gli andò vicino "Usciamo" disse la Cole e insieme i due si incamminarono verso il cancello dell'orfanotrofio, con Tom che la seguiva di malavoglia. La chiesa era ad appena dieci minuti di camminata e Tom trascorse tutta l'andata in silenzio e col broncio. "Sei preoccupato Tom?" Domandò a un tratto la direttrice "No, ma voglio sapere dove andiamo" insistette Tom. La direttrice sospirò "Va bene, te lo dico" cedette lei "Andiamo in chiesa". Tom immediatamente le rivolse un'occhiata torva "Ma è noioso!" Si lamentò subito il piccolo "E poi non canto! Non mi piace!" Chiarì. Aveva una voce melodiosa, questo gli avevano detto sentendolo cantare durante la messa, e insistevano affinché lui cantasse nel coro. Tom si augurava sinceramente che la motivazione della visita non fosse quella. La Cole gli rivolse uno sguardo di rimprovero "Non dire queste cose su nostro Signore, Tom" lo ammonì subito "E perché gli altri non sono venuti?" Domandò giustamente Tom. L'idea del coro si faceva sempre più concreta e minacciosa nella mente. "Beh, perché Padre Richard voleva vedere solo te" rispose la Cole "E perché? Io non canto!" Svoltarono l'angolo e si trovarono dirimpetto la chiesette sgangherata. "Eccoci arrivati Tom" sorrise la direttrice "Ricordati di essere educato e di salutare" lo ammonì, avanzando, Tom però rimase fermo, costringendola a voltarsi. Non avrebbe cantato, dovevano capirlo.

"Non ci voglio andare" ribadì il bambino. La direttrice iniziò a spazientirsi "Tom Marvolo, non ho tutto il giorno, il dottore sta arrivando e Jane è da sola. Dobbiamo sbrigarci" "E allora torniamo indietro" replicò logicamente Tom. La direttrice allora gli prese un braccio e lo tirò "No! Ho detto che non voglio!" Si lamentò ancora Tom, puntando i piedi per terra "Ti ho detto di smetterla con i capricci!" Disse la donna strattonandolo e aprì il portone, entrando in chiesa. Non appena furono dentro Tom cessò di parlare, era troppo concentrato e, perché no, inquieto. La chiesa non gli piaceva, era piena di candele, di statue orrende e di uomini e donne che sembravano cattivi, per non parlare poi del nauseante odore di incenso. "Signorina Elizabeth" sia Tom che la direttrice si voltarono "Padre Richard, buongiorno" rispose la donna. A parlare era stato un vecchio prete calvo, il naso grosso e rosso, spesse sopracciglia grigie e due occhi neri. Spostò lo sguardo su Tom e sorrise "Lui dev'essere Thomas, vero?" Chiese direttamente a lui. Tom dissentì piano "Tom" lo corresse semplicemente. "È molto timido, vedo?" La direttrice si sforzò di sorridere "Sì, molto".

"Non importa, non abbiamo tempo per troppe chiacchiere" replicò il sacerdote "Ho un matrimonio da ufficializzare" "Oh" la direttrice restò stupita da quelle parole, credeva di avere più tempo e invece il sacerdote era di fretta. "E quindi mi dica, che cosa avete pensato di fare con Thomas?" Domandò giustamente, continuando a sbagliare nome "Beh, credo che un po' d'acqua santa risolverà qualsiasi problematica". Elizabeth Cole restò seriamente delusa, ma in fondo che poteva aspettarsi da un prete di fretta? "Si metta pure comoda" le disse il parroco "Pensiamo noi al bambino". Si voltò verso i diaconi e le suore "Veloci, le candele, e portate l'acqua santa e la conchiglia!" Tom fu messo al centro della chiesetta, ai piedi dei tre gradini che portavano all'altare. Guardava in silenzio gli uomini e lo donne portare le candele ma perlomeno non parevano intenzionati a farlo cantare. Questo ovviamente non significava che non si stesse annoiando, ma come fare per andarsene? L'unica cosa da sperare era che tutto quello durasse poco. In breve tempo vennero posizionate delle lunghe candele bianche, disposte circolarmente intorno a Tom. Il sacerdote allora tornò con in dosso la tunica buona che usava per le cerimonie.

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