Epilogo~ È rimasto

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*Leggere solo se si crede che Alain ha fatto finta di fuggire ma invece è rimasto nella cabina*

Se volete leggerlo lo stesso a me fa solo piacere☺️🥰❤️

~•~

Aprii la porta della cabina e lo vidi.

Era rimasto.

Era seduto sul letto a gambe incrociate, i gomiti sulle ginocchia e le mani sotto il mento che, come sempre, mi fissava in attesa. Aveva indosso ancora il pigiama a righe bianche e azzurre che gli avevo dato quel sabato sera in cui l'ho trovato mezzo morto in mare. Non indossava più il cappello da notte. L'aveva buttato in mare, per depistarmi.

Finalmente capii quello che aveva fatto. Aveva finto. Aveva finto di essere scappato buttando il cappello in mare. Perché l'aveva fatto? Nessuno sapeva della sua presenza. O forse si...

"Sei tu?" sussurai avvicinandomi al letto.

Lui non disse niente semplicemente annuì e mi bastò quello. Perché l'amore non è sempre dirsi 'ti amo', fare sesso e parlare; l'amore lo si può trovare anche nelle piccole cose, come in un semplice cenno del capo.

Era il suo modo per dire: si sono qui e non ti abbandonerò mai più. Era una promessa. La nostra promessa d'amore.

Avevo voglia di urlare di gioia. Ma non potevo. Mi limitai a fare un enorme sorriso e buttarmi tra le sue braccia facendolo cadere di schiena sul letto.

Lo baciai ferocemente. Le lacrime che mi solcavano il volto. Lui ricambiò. Era felice. Eravamo felici.

Dio, quanto lo amavo.

Dopo dieci minuti mi staccai da lui. Mi misi più comodo sulle sue gambe e gli chiesi: "Come mai hai fatto finta di essere scappato?"

"Qualcuno sapeva che ero qui" sussurò Alain.

Portai le mani alla bocca scioccato. "Chi?"

"Il tuo secondo ufficiale" rispose. "Due giorni fa ero qui dentro tranquillo a leggere quando ho sentito dei passi e mi sono nascosto, come continui a ripetere tu. Due secondi dopo l'ho visto entrare e si è messo a ravanare tra le tue cose come se stesse cercando qualcosa..."

"Magari voleva rubare qualcosa" proposi io nonostante il pensiero di entrambi i casi mi faceva infuriare di brutto. Strinsi i pugni. Come osava entrare nella cabina del capitano senza il mio permesso? E per di più frugare tra le mie cose!?

"No" disse sicuro Alain "si comportava diversamente da uno che avrebbe voluto rubare. Aveva la faccia di uno che cercava. Ne sono sicuro. Fatto sta che dopo un po' di tempo trovò il biglietto che mi avevi scritto il mio primo giorno sulla Polaris".

"L'avevi conservato?" Ero stupito.

"Ovvio" disse Alain. "Tu sei stato il primo a regalarmi qualcosa. E ogni cosa che mi davi io la conservavo come un piccolo tesoro. Però me l'ha preso e ora non ce l'ho più".

Avevo le lacrime agli occhi però ero anche arrabbiato con il mio secondo ufficiale. Mi alzai. "Vado a sollevarlo dall'incarico!"

Alain mi prese la mano bloccandomi. "Addirittura?"

"Si"

"Semmai fallo domani allora" propose.

"Ma se poi qualcun altro lo venisse a scoprire e arrivasse fino a Murray il capitano della Daphne?" insistetti.

"Correrò il rischio" disse gentilmente. "Ora godiamoci questo momento".

Improvvisamente scoppiai a ridere.

"Perché ridi?" mi chiese guardandomi un po' perplesso un po' divertito.

"Sono sempre gli ufficiali a fare danni" scherzai. "Prima tu, ora il mio".

"Tu però ti sei innamorato di uno di quelli, capitano" ribadì Alain sorridendo e avvicinandosi al mio volto.

"Il migliore" mormorai facendo scontrare il mio naso contro il suo. "E tu del peggior capitano che fosse mai esistito nella storia della marina".

"Però il più sexy" ribatte. Poi mi baciò e io toccai il cielo, o dovrei dire le stelle, con un dito.

Innamorarsi era la cosa più bella che potesse succedere nella vita di un mortale. Era come stare sulle montagne russe. C'erano alti e bassi ma poi si risolveva tutto. Perché l'amore trionfa sempre.

FINE

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