Una, nessuna, centomila

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Iwaizumi con le mani ficcate nelle tasche dei pantaloni percorre annoiato il corridoio della scuola, che a quell'ora è affollato di studenti che si muovono durante la pausa pranzo. Chi scherza con gli amici, chi si avvia verso la mensa, qualcuno guarda attraverso le grandi finestre la pioggia che cade fitta.

Entra svogliatamente in classe. La scena che lo accoglie non lo sorprende affatto: un gruppo disordinato di ragazze si accalca attorno al banco di Oikawa. Al centro, anche se non riesce ad individuarlo in mezzo all'ammasso di capelli, gonnelline, sorrisi e camicette, c'è certamente Scemokawa.

Rimanendo nei pressi della porta, Iwaizumi raccoglie da un banco vicino una grossa gomma da cancellare. La porta vicino al viso, chiude l'occhio sinistro e, senza togliere l'altra mano dalla tasca, prende la mira e con un unico gesto sicuro la lancia.

L'oggetto fa un ampio arco verso il soffitto per poi ricadere pesantemente proprio nel mezzo di quell'assembramento.

"Ohi! Ma che diavolo...??". I vecchi allenamenti di basket e, soprattutto, l'abitudine ad intervenire in situazioni come quella, hanno reso la sua mira praticamente perfetta.

Tutte le ragazze si girano stupite verso di lui, che ha rimesso entrambe le mani in tasca e rivolge loro uno sguardo impassibile.

Nel varco che si è creato, compare Scemokawa seduto al suo banco, che si massaggia sopra la testa.

"Cattivo Iwa-chan, mi hai fatto male..." si lamenta.

Iwaizumi non risponde, ma continua a guardarlo con sguardo feroce.

"Scusate, ragazze, finiamo dopo il discorso, adesso devo parlare con il mio amico". Con quel sorriso Toru potrebbe avere ai suoi piedi il diavolo in persona, pensa Iwaizumi involontariamente.

"E, Misa... grazie" aggiunge rivolto ad una ragazza alta e formosa, facendo l'occhiolino.

Lei si abbassa per guardarlo negli occhi e sussurra ammiccando "E' un piacere Toru-chan. A dopo".

Toru-chan? Pensa irritato Iwaizumi. Cos'è tutta questa confidenza?

Le ragazze si allontanano ridacchiando e Hajime si avvicina all'amico, che si è fatto improvvisamente serio e pensieroso.

"Scusa, Scemokawa, ho interrotto qualcosa?"

"No, anzi, mi hai salvato. Non sapevo come liberarmene".

"Pranziamo insieme? Andiamo in mensa?"

"No, non posso. Devo allenarmi, vado a fare qualche palleggio".

"E sentiamo, come faresti ad entrare in palestra, visto che è chiusa?"

"Come faccio sempre, Iwa-cha. Questa volta devo dire grazie alla deliziosa Misa-chan."

"Intendi Misa Miyazaki? Il capitano della squadra femminile di basket? Non è la ragazza alta che era qui poco fa?"

"Visto che non hanno una manager, come capitano lei ha le chiavi della palestra, e si dà il caso che io le sia davvero tanto, tanto simpatico..." Oikawa sfoggia un sorriso smagliante, mentre rigira l'occhiello della chiave nel dito indice.

Maledetto Casanovakawa!

"Ma abbiamo fatto allenamento stamattina, e ne avremo un altro dopo la scuola. E poi adesso abbiamo solo un'ora libera, prima che riprendano le lezioni".

"Appunto. E' perfetto! In cinque minuti mi cambio, mezz'ora di battute, cinque minuti di stretching, dieci minuti doccia... Mi resta anche il tempo di mangiare un panino" dice tutto contento alzandosi dal banco e raccogliendo la sua borsa.

"Tu stai esagerando, devi pensare alla tua salute" tenta timidamente di convincerlo a desistere Hajime.

"Sei il solito brontolone. Non preoccuparti per me. Io vado, Iwa-chan. Sai dove trovarmi."

A quelle ultime parole Iwaizumi sente il viso avvampare, pensando alle sue visioni furtive che seguono agli allenamenti extra del capitano. Ma per fortuna Oikawa è già uscito e si sta incamminando lungo il corridoio verso l'uscita.

Iwaizumi rimane ancora qualche momento a guardare la porta, indeciso. E' tentato di seguirlo, e di aspettarlo, come al solito. Ma questo desiderio sta lottando con il suo orgoglio, che gli suggerisce di scacciare quel pensiero e di andare diretto in mensa, evitando di rendersi ridicolo.

E' talmente assorto dai suoi pensieri, che non si accorge della ragazza che gli si è avvicinata in silenzio.

"Buongiorno Iwaizumi-san".

"Ciao Asuna-san".

Asuna Takahata è una ragazza del terzo anno della sezione B. Lunghi capelli castani portati morbidamente di lato e un sorriso luminoso. "Hai già mangiato Iwaizumi?"

"No, veramente sto andando in mensa adesso. Mi fai compagnia?". Non può credere di aver fatto quella domanda. Non si è mai esposto con le ragazze, anzi, non si è mai esposto in generale. Ma la dolcezza di Asuna lo fa sentire a suo agio. La conosce dal primo anno, e sa che non corre il rischio che il suo invito sia frainteso. Non è la prima volta che parla con lei, e non è raro che si vedano in mensa e che mangino insieme, come semplici amici. Ma da lì, a invitarla esplicitamente...

"Certo, con piacere" risponde timidamente lei, abbassando lo sguardo. I capelli le ricadono sul volto, ma Iwaizumi riesce a vedere chiaramente il rossore che le ha inondato le guance.

Quell'inaspettato imbarazzo lo lascia perplesso. Che sia sia sbagliato sui sentimenti di Asuna?

Mentre si avviano, sempre tenendo lo sguardo sulle proprie scarpe, Asuna sembra cercare coraggio per iniziare una conversazione. Che tenerezza, pensa Iwaizumi, e decide di fare la prima mossa.

"Asuna-san, c'è forse qualcosa che ti preoccupa? Dov'è la tua solita parlantina?" scherza.

"Ehm, ecco... In effetti, Iwaizumi-san, io vorrei chiederti qualcosa, ma..."

"Dimmi pure, sono tutto orecchi!", le fa coraggio.

"In realtà si tratta di una cosa molto personale, e un po' mi vergogno..."

Iwaizumi sente un groppo in gola.

Asuna fa un profondo respiro e riprende: "Vorrei chiederti un grande favore".

"Certo, se posso...." adesso Hajime è decisamente preoccupato.

"Ti andrebbe di uscire con me?" la frase le esce tutta d'un fiato.

Iwaizumi rimane di sasso e si ferma in mezzo al corridoio sgranando gli occhi.

"No, scusa" riprende subito Asuna con una piccola risata, accorgendosi della reazione dell'amico "non fraintendere. Il fatto è che... Sai che sono molto amica di Misa Miyazaki..."

"Sì, la capitana di basket...". Ancora quella!

"...ecco... a lei piace molto il tuo amico Oikawa. Potremmo uscire noi quattro, così loro avranno la possibilità di conoscersi meglio. Lei non ha coraggio di invitarlo. Lui ogni tanto la cerca, anche oggi lo ha fatto, ma poi tutto finisce lì. Credo che manchi loro solo una piccola spinta, e quella possiamo dargliela noi, da buoni amici. Cosa ne pensi, Iwaizumi-san? Possiamo uscire insieme?"

La pioggia continua a cadere incessante. Lo sguardo di Hajime è fisso sulle lunghe catenelle argentate che si sono formate sui vetri della finestra del corridoio.

Maledetto Rubacuorikawa!


§ § §

ANGOLO AUTRICE

Era inevitabile che un tipo affascinante come Oikawa attirasse l'attenzione di tutte le ragazze della scuola! Ed è inevitabile che il suo Iwa-chan sia roso dalla gelosia, anche se non vuole ammetterlo.

Ma come affrontare il rischio concreto che una ragazza se lo porti via?

Nascerà davvero qualcosa tra Oikawa e la capitana della squadra di basket?

Spero abbiate voglia di scoprirlo, continuando a leggere la storia!

Grazie <3


LA SOLITUDINE DEI NUMERI UNO (IWAOI)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora