Affinità selettive

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Ho fatto quasi 60 servizi, quasi tutti ottimi.

Sono pronto per il pomeriggio.

Sento il ginocchio pulsare, ma non importa. Vuol dire che ho lavorato intensamente. E questo è un bene.

Il fisioterapista mi ha raccomandato, per l'ennesima volta, di non esagerare, di non forzare troppo, di fermarmi un quarto d'ora prima che possa farmi male. Sembra un disco rotto.

Ma cosa ne sa lui? Sono io che devo tenere alto il morale e l'impegno di una squadra forte, non posso certo essere di meno dei miei compagni, che contano tutti su di me!

Non posso dimostrare debolezza, non posso fermarmi, e non posso permettere che un calo nelle mie prestazioni faccia peggiorare il loro gioco. Si impegnano tutti moltissimo e anch'io devo dare il massimo.

Il fisioterapista non è la sola persona che non ascolto. E certamente non è la più importante. Anche oggi ho respinto Hajime. Mi dispiace tanto, ma devo farlo, altrimenti non diventerò mai più forte!

Un giorno lo capirai, Iwa-chan. Non posso permettermi di lasciarmi andare, di farmi indebolire da sentimenti quali l'affetto o il desiderio fisico.

Tu sei stupendo, amico mio, solo vedere il tuo corpo mi fa impazzire, e amo come giochi a pallavolo, adoro il rapporto e l'intesa che c'è tra di noi. Ma lo sai, il mio obiettivo non sei tu.

Il Mio Sensei me lo diceva sempre. Se vuoi diventare un campione, devi stare vicino ai campioni. Devi assorbire tutto quello che hanno. E niente distrazioni.

Non voglio dire che Hajime o i miei compagni di squadra non siano bravi, anzi. Da loro riesco sempre a tirare fuori il meglio, e alcuni hanno delle abilità straordinarie. Ma non posso non chiedermi come sarebbe se non avessero me.

Quest'anno ho incontrato tanti giocatori forti. A cominciare dai nuovi acquisti della Karasuno.

Lì adesso c'è Tobio.

Il Re del campo, il piccolo genio, il ragazzo prodigio. Con una persona così non è possibile competere. Per quanto ci si alleni, per quanto ci si sforzi, quelli come lui avranno sempre una marcia in più, e saranno sempre superiori alle persone normali. Per questo i prodigi mi fanno girare le scatole. E Tobio rimane un moccioso di merda!

Poi c'è il piccolo gamberetto. Di lui mi piace soprattutto il fatto che mi chiami "Il Grande Re". Lo adoro, penso proprio che questo soprannome mi si addica. Bravo, piccoletto, hai capito tutto!

Da un punto di vista sportivo, anche lui ha dei numeri. Certo, neppure paragonabili alle abilità innate e al genio di Tobio, ma insieme quei due sono veramente forti e creano un'accoppiata difficile da eguagliare. Maledetti!

Ammiro molto il loro capitano, Daichi. E' una persona davvero affidabile, se facessi parte della sua squadra mi sentirei al sicuro, sapendo di avere un'ottima guida. Quello che deve essere un bravo capitano.

Del secondo anno ci sono il gigante barbuto e l'altro piccoletto, il fenomeno delle ricezioni. Se solo riuscissero a mischiare le loro caratteristiche, ne uscirebbe un giocatore praticamente perfetto. E invece continuano a rimanere un ragazzone che ha paura della sua ombra e un casinista ipercinetico.

Personalmente, non mi dispiace il Monaco pelato. Sono convinto che se venisse valorizzato di più potrebbe rivelare belle sorprese. Pur mancandogli l'arguzia di un Grande Re, ovviamente.

Per fortuna in quella squadra c'è anche chi ha le qualità ma non le sfrutta, come il quattrocchi biondo. Con il fisico e l'intelligenza che si ritrova potrebbe dare filo da torcere ai più bravi. Ma non si impegna abbastanza, e non gli interessa farlo. Peggio per lui. E meglio per gli altri.

Comunque, nessuno può eguagliare il potente Ushiwaka. Ushijima Wakatoshi, capitano della Shiratorizawa. Un giocatore talentuoso e perfetto. Lo odio. Lo odio al punto che vorrei essere come lui. Se lo avesse conosciuto il Mio Sensei, mi direbbe che è a lui che devo puntare, senza perdere tempo con giocatori mediocri.

"Dovevi venire alla Shiratorizawa" mi ripete continuamente Ushijima, ogni volta che ci incontriamo, in partite ufficiali o in occasione di amichevoli. E che ci dovrei venire a fare? Alla Shiratorizawa ci sei già tu, non potrei mai essere il migliore!

Però posso imparare da te, carpire i tuoi segreti e la tua anima, come mi ha insegnato il Mio Sensei.

E allenarmi di più.

In questo mi può essere molto utile Misa-chan. E' stata una vera fortuna trovarla oggi, e che lei avesse le chiavi della palestra. E che fosse disposta a darmele. Beh, in realtà su questo c'erano pochi dubbi.

Ma non si tratta solo delle chiavi. E' quello che mi ha raccontato oggi la vera sorpresa, un vero segno del destino. Non avrei potuto desiderare di meglio!

La voglio rivedere, devo frequentarla di più. Per prima cosa andrò a restituirle le chiavi che mi ha prestato, con un po' di coraggio potrei cominciare a chiederle di uscire, e poi chissà. Come si dice, da cosa nasce cosa....

Camminando sono arrivato alla classe Terza, Sezione B. Nel corridoio, affacciata alla finestra, mi sta aspettando Misa. Ha i capelli corti, da vera sportiva, e un fisico allenato. Devo dire che la divisa scolastica le sta proprio bene.

Sorrido mentre mi avvicino a lei con il braccio teso in avanti e la chiave che pende dal mio dito indice.

Lei si illumina e sorride apertamente. Noto che, rispetto a quando ci siamo visti prima, sulle labbra ha messo un po' di rossetto.


LA SOLITUDINE DEI NUMERI UNO (IWAOI)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora