Capitolo 3

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Aitor

"Sono a casa!" Jordan si fionda subito da me, non lasciandomi spazio neanche per togliere lo zaino e posarlo.

"Come è andata? Sono simpatici i tuoi compagni? Xavier mi ha detto che volevi entrare nel club di calcio, l'hai fatto?"

"Jojo, lascialo respirare!" Xavier tira verso di se suo marito, che in risposta mette il broncio. "Allora, ci racconti?"

Alzo gli occhi al cielo e vado verso la cucina. "Possiamo mangiare nel frattempo?"

"Certo, stavo giusto per fare i piatti. Puoi aiutarmi ad apparecchiare?" Annuisco verso Jordan e prendo le stoviglie dai cassetti, posandole sul tavolo mentre racconto ai miei tutori di oggi.

Quando abbiamo finito di mangiare l'argomento si sposta sulla squadra di calcio.

"Come sono i compagni? E l'allenatore?" Rido a questa domanda di Xavier.

"Gli altri bravi, non li conosco molto comunque. L'allenatore lo conoscete. È Mark Evans. E il vice allenatore è Jude Sharp." Gli occhi del verde si illuminano, emozionato nel sentir i nomi dei suoi ex compagni.

"Davvero? Sapevo che avrebbero fatto grandi cose, quei due! Manca solo Axel e il trio è al completo" 

Al contrario di Jordan, Xavier va subito al sodo.

"Mark ti ha riconosciuto? Ti vedeva spesso quando eri piccolo."

Annuisco, portando i piatti sporchi nel lavandino.

"Si, e l'ha detto al Mister Sharp. Però mi hanno promesso di non dire nulla a nessuno." Entrambi annuiscono e io mi ricordo della lettera. "A proposito. L'allenatore Sharp mi ha chiesto di darvi questa." 

Vado vicino al mio zaino, cacciando la busta e porgendogliela. Loro la aprono, curiosi, e leggono ciò che vi è scritto. Subito dopo, Xavier punta il suo sguardo nel mio, sorridendomi.

"Preparati Aitor. Stasera siamo invitati ad una festa."

***

"Ripetetemi perché mi sono fatto convincere a venire con voi" 

"Perché i nostri amici hanno organizzato una serata per riunire l'Inazuma Japan e hanno invitato tutta la famiglia." Grugnisco alla risposta di Jordan e gioco con la mia maglia quando suona al campanello e ci viene ad aprire il mister.

"Jordan, Xavier! Siete arrivati! E ci sei anche tu, Aitor." Si sposta per farci passare e noi entriamo nell'enorme casa Sharp.

Veniamo subito circondati da tutti gli ex giocatori dell'Inazuma Japan, che salutano i miei tutori e si presentano a me.

Come se ce ne fosse bisogno, idioti.

"Manca qualcuno, vero?"

"Si, purtroppo Shawn e Hurley non sono potuti venire e da Axel e Austin non abbiamo ricevuto risposta." 

"Non siete rimasti in contatto con Axel? Da ragazzi tu, lui e Mark eravate legatissimi." 

"Purtroppo no. Abbiamo continuato a sentirci per qualche mese dopo il FFI, poi ci siamo allontanati quando lui e Shawn si sono lasciati e ognuno di noi aveva i vari impegni." Xavier annuisce e subito dopo, da una porta, sbuca Caleb Stonewall.

Rimango a bocca aperta davanti il calciatore, a mio parer, più forte di tutti. 

"Aitor, sei rimasto incantato?" 

"N-no. Io... Io. Tu, s-sei Caleb S-Stonewall." I miei tutori e il diretto interessato ridono. "Sei il mio idolo. Il calciatore più forte dell'Inazuma Japan"

"Ah! Grazie, Aitor. Sono felice di sapere di non essere il tuo calciatore preferito. D'altronde sono solo tuo padre" Xavier incrocia le braccia offeso e mette su una specie di broncio poco credibile, facendo ridere tutti.

"Scusa, ma senza di lui non avreste vinto la maggior parte delle partite."

"Il piccoletto mi piace!" Caleb ride e posa il vassoio che ha in mano sul tavolo, sedendosi poi accanto all'allenatore Sharp. "E poi, se dobbiamo dire tutta la verità, se non fosse stato per me, questo cocciuto sarebbe ritornato da Dark" 

"Su questo ti do ragione"

"Mi ricordo quella partita. È stato bello giocare con Paolo e i ragazzi della nazionale italiana." L'allenatore Evans annuisce e, subito dopo, sento uno sbuffo da parte di Caleb.

"Quante volte ti ho detto che non voglio che tu stia con quei cosi dentro casa?" La domanda è rivolta all'allenatore Sharp che, sentendo l'altro, sbuffa a sua volta e si toglie gli occhialini.

Quando vedo i suoi occhi rimango scioccato. Sono rossi, particolari. Per niente scontati, così come lui.

"Ora va meglio" Caleb sorride e si sporge a baciarlo, poggiano un braccio sullo schienale della sedia dell'altro.

"Ew" Il sono lascia le mie labbra prima che io possa controllarmi e tutti quelli accanto a me ridono.

"Mi traumatizzate il figlio, voi due." Jordan li sgrida scherzosamente e i due si staccano, sorridendoci.

"Vado a chiamare Fede, è tutto pronto per cenare" L'allenatore annuisce alle parole del compagno, che sale le scale alle nostre spalle.

"Allora Aitor, giochi anche tu a calcio?" David Samford si sporge per guardarmi meglio, dato che sta seduto a parecchie sedie di distanza da me.

"Si. Gioco nella Raimon, sono entrato oggi" 

"La squadra allenata da Mark" Annuisco alle parole di Nathan Swift.

"Ed è molto bravo. Deve solo trattenersi un po' per quanto riguarda alcuni interventi ed essere meno duro. Mi ricorda leggermente Caleb da giovane. Domani giocheremo una partita amichevole contro la squadra di Scott, vediamo come se la caverà." L'allenatore Evans sorride, elogiandomi.

"Beh, siamo sicuri che farà molta strada. La Raimon è la squadra adatta a lui." Xavier mi scombina i capelli, ricevendo un'occhiataccia da parte mia. 

"Si, peccato che sia arrivato da poco. Se fosse stato con noi dall'inizio avremmo avuto meno problemi sin dall'inizio. Come mai hai cambiato scuola?" 

Mi irrigidisco e Jordan deve notarlo, perché poggia un braccio sulle mie spalle e mi accarezza con la mano la spalla.

Per fortuna posso evitare di rispondere, dato che una voce femminile a me familiare ci interrompe.

"Aitor?"



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Spazio Autrice

Da quanto non scrivevo uno spazio autrice? Non ne ho idea

Comunque volevo scusarmi per il capitolo un po' (forse troppo) più lungo degli altri. Ho cercato di accorciarlo, eliminando anche alcune parti, ma questo è il massimo che sono riuscita a fare. Non volevo prolungare questa scena della cena con gli ex giocatori in più capitoli, per questo non ho potuto far altro che rendere il capitolo un po' più lungo. Scusate se ci sono errori, ma ho appena finito di scriverlo e per ora non ho tempo di revisionarlo, lo farò domani!

Comunque sia, spero che questa storia vi stia piacendo! È da un po' che ho l'idea di voler scrivere una storia un po' più lunga su Aitor, invece delle solite one-shot, ma tra l'esame di maturità che ho dovuto affrontare quest'anno e i miei impegni personali ho trovato il tempo di dedicarmici solo pochi giorni fa. Speriamo solo vada bene!

Al prossimo capitolo! (Se riesco, domani pubblico un po' prima)

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