Capitolo 32

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Aitor

"Che ti è preso?" Mi chiede Fede, appena siamo fuori.

Mi siedo contro il muretto di uno dei negozi accanto al Maid café e lei mi segue.

"MI ero solo stancato di stare lì dentro"

"Di stare lì dentro, o di vedere la cameriera provarci con Gabi?"

La guardo e non rispondo. Lei sospira e viene accanto a me.

"Non serviva che mi seguissi fuori. Potevi rimanere lì con Riccardo"

"Sei il mio migliore amico, Aitor. E stai già affrontando un periodo difficile per la faccenda dei tuoi genitori. Non voglio che tu stia male anche per questo, ora"

"Perché dovrei starci male? Gabi non è il mio ragazzo"

"No, però ti piace. E anche tanto. Ed è forse la prima persona per cui realmente provi qualcosa"

"Però io non piaccio a lui" alzo una spalla, cercando di rimanere impossibile, anche se non posso negare che prendere consapevolezza di questo mi porta un bruciore al petto "Quindi meglio che io lo dimentichi e che non mi faccia illusioni."

"Perché dici questo?" Mi chiede lei, addolcendo gli occhi.

Sorrido sarcastico. "A lui non piacciono i ragazzi. E non sceglierebbe mai me se ha a disposizione una ragazza dolce che gli va dietro."

Fede sposta lo sguardo alle mie spalle, e sorride.

"Forse stavolta l'ha fatto, invece"

Mi giro anche io e vedo che Gabi è appena uscito dal café e, appena ci nota, inizia a camminare verso di noi con le mani in tasca. Appena ci arriva accanto, Fede si alza, e lui ne approfitta per sedersi.

"Io entro dentro, tanto ora sei in buone mani"

"Riccardo non giocherà, tranquilla. Sta solo aspettando gli altri" Dice Gabi.

"Va bene" Sorride lei e poi rientra nel locale.

"Stai ancora pensando ai tuoi genitori?" Mi chiede lui, una volta rimasti soli.

"No" Scuoto la testa, ed è vero. In questo momento a loro non penso.

"E allora perché sei qui e non con tutti noi? Ti saresti divertito a vedere JP e Arion che provano a vincere qualcosa"

"Sì, immagino" Rispondo sarcastico.

Probabilmente a vedere loro sì, ma a vedere te no.

"Quindi perché sei uscito?" Insiste lui.

"Non lo so, mi ero solo stancato di stare lì."

Lui annuisce, poi sposta lo sguardo sulla strada e tira indietro la testa, poggiando la nuca sul muretto.

"Tu come mai sei qui?"

Alza le spalle, chiudendo gli occhi.

"Ti ho visto uscire e ho pensato che fosse meglio venirti dietro"

"Non ho bisogno del babysitter, Babol" Sorrido leggermente. Sto scherzando, ovviamente mi fa piacere che lui sia qui, però non ho neanche mentito del tutto. Ogni tanto sembra che sia lui che Fede pensano che io sia un bambino pronto a scoppiare da un momento all'altro.

"Lo so" Ride lui. "Però era come se non vedessi l'ora di andartene da lì, volevo capire perché"

Alzo gli occhi al cielo. Non ce la fa proprio a farsi i fatti suoi. Gabi è più curioso di un gatto.

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