cap.4 "ci sarò sempre"

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Mi svegliai alle 17 e tutti i ricordi della sera prima vennero a galla

Vincenzo stava steso a pancia in su vicino a me, intento guardare il telefono

"Buon pomeriggio" dissi io aprendo gli occhi

"Buon pomeriggio cucciola" si girò e iniziò a tempestare la mia faccia di baci, senza colpire neanche per sbaglio le labbra

"Ti giochi le mie carte? Vincenzo" dissi io marcando il nome intero

Odiava essere chiamato per nome

"No, ti prego, tutto ma non il nome completo"

Iniziai a ridere

"Guarda che ti faccio il solletico se continui così" disse lui con tono misto tra il minaccioso e il serio

"E io non ti faccio più le coccole" dissi io tornando seria

"Eh non vale così, comunque adesso voglio le coccole" disse facendo la sua solita espressione da bambino

5 secondi dopo stavamo abbracciati sul suo letto a farci i grattini

Mi arrivò una videochiamata da mio fratello, a cui risposi subito

"Chicco, com'è andato il viaggio?" Chiesi io

"Gigia ma con chi stai?" Chiese curioso

Vincenzo che aveva la faccia affondata nella mia pancia tirò su la testa poggiando, ora, solo una guancia sul ventre

"Indovina indovinello" disse Paky

"Vincè, bella" salutò mio fratello

Finimmo per parlare più di un ora e nel mentre Vincenzo si era gentilmente addormentato su me

Da piccoli avevamo l'abitudine di dormire tutti attorcigliati.
Molte volte mi era capitato di dormire con Vincenzo e sempre ci addormentavamo uno sull'altro

Tonino che fino ad allora non si era fatto vedere, entrò in stanza

"Si è addormentato da poco" dissi io sussurrando

"Noi scendiamo sotto"

"Ok, noi dopo forse veniamo"

E la porta si chiuse

Sentì Vincenzo agitarsi e iniziare a sudare a freddo

"Non ci provare...non la toccare...mamma non ti merita, neanche noi ti meritiamo" Disse lui

Per Vincenzo erano soliti gli incubi, di qualsiasi genere

Iniziai a scuoterlo e in men che non si dica il moro si svegliò

"Cucciolo tutto bene? Che hai sognato?" Chiesi io

Si tirò più verso me e mi abbracciò, affondando il viso nel petto.
Man mano si calmò e iniziò a raccontarmi il suo sogno

***

La sera votammo tutti per andare in discoteca

Avevo messo una tuta attaccata blu elettrico con le mie amate Nike bianche

Ovviamente presi la moto

Dopo circa un ora tutti erano brilli tranne me e le ragazze che di drink ne avevamo bevuti poco

Mi trovavo sui divanetti del privè.
Di Vincenzo non ce n'era traccia così decisi di andare a vedere nei bagni e lo trovai a riallacciarsi la camicia e la cerniera dei pantaloni, le labbra erano sporche di una tintura rossa un po' sbavata

A quella vista io mondo mi crollò addosso

Iniziai a farmi strada tra la gente mentre lui cercava di inseguirmi

I ragazzi che avevano assistito a tutta la scena mi seguirono fino a fuori il locale

Misi in moto e partì a tutto gas

Guardai l'ora...
1:23...

Iniziai a vagare per strade senza meta, ero troppo sconvolta per avere una destinazione precisa

Mi fermai dopo un po' e mi accorsi solo allora che era passata già un ora

Il posto era un vecchio locale abbandonato dove avevo un sacco di ricordi della mia infanzia soprattutto con i ragazzi

Mi si il cavalletto e caddi a sedere sprofondando in un pianto

Mi arrivò una chiamata da Loris a cui risposi subito

"Che c'è?" Chiesi

"Ammò rivieni a casa, adesso, Vincenzo non risponde delle sue azioni, ha spaccato mezza casa, cerca te, vuole parlarti, ti prego rivieni a casa" mi pregò Loris dall'altra parte del telefono

"Mi vuole vedere dopo quello che ho visto? È serio?" Dissi io tra i singhiozzi che si facevano sempre più frequenti

"Ti prego" disse lui

"Fammici parlare un attimo" dissi io singhiozzando

Sentì un vuoto provenire dall'altra parte del telefono e poi la sua voce

Era evidente che stesse piangendo, tirava su col naso in continuazione

"Vince"

"Dimmi" disse lui con la voce spezzata dal pianto

"Arrivo a casa, parto adesso, tra poco sto lì" dissi io singhiozzando

Passò nuovamente il telefono a Loris

"Fai presto, sta dando di matto di nuovo"

E chiuse la chiamata

Mi asciugai le lacrime e tornai a casa

Tutti stavano fuori dalla porta tranne lui

"Entra, noi non sappiamo più che fargli, fallo ragionare ti prego, almeno tu" disse Marco

Cikky era, forse, una delle persone più legate a Vincenzo

Andai davanti alla porta e feci un respiro profondo

Fortunatamente nel palazzo abitavamo solo noi quindi se uno stillava o robe simili, e qualcuno lo sentiva problemi non c'erano

Entrai in casa e vidi tutto in soqquadro

Poi spostai lo sguardo dentro alla camera di Vincenzo

Stava accasciato a terra, mentre piangeva, con la schiena poggiata al muro

Posai la borsa e il casco sopra al tavolo presente in cucina e poi andai in camera

Entrai e mi misi seduta sul letto, proprio difronte a lui

Alzò lo sguardo su di me

"Io non so che dire..." Dissi io portando i gomiti sulle ginocchia e misi le mani tra i capelli

"Ero un po' brillo, stavo ballando, mi si avvicina questa bionda, inizia a strusciarsi su me, non mi faceva nessun effetto, mi ha trascinato nei bagni e mi ha fatto un pompino, niente di più, quando sei arrivata tu io me ne stavo andando perché tutto il tempo avevo pensato a te" disse lui guardandomi

"Potevi andartene anche prima" dissi io alzandomi

"Ma proprio non ci arrivo allora" disse lui alzandosi

"Cosa dovrei capire? Dimmelo perché non ci arrivo, sono troppo stupida da capire alcune cose, come sono stata stupida nel fidarmi di te"

"NON CI ARRIVI A CAPIRE CHE SONO PAZZO DI TE? NON TI HO MAI VISTA SOLO COME UN'AMICA CAZZO"

Senza dire niente presi la sua faccia tra le mie mani e lo baciai

Le sue mani finirono sui miei fianchi e poi salirono sulle mie guance

Ci staccammo solo per mancanza di fiato e iniziò un forte contatto visivo

"Quanto sei bella cazzo..."

"...quanto sei bella cazzo..." || 𝗣𝗮𝗸𝘆 𝗚𝗹𝗼𝗿𝘆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora