cap. 6 "you are a different love "

1.2K 30 0
                                    

Da ormai 3 giorni facevo avanti e indietro tra il Policlinico e casa.
Vincenzo era peggiorato e ormai si trovava intubato, attaccato ad un respiratore e altri mille fili.
La notte era un pianto continuo, mio fratello mi continuava a ripetere che se avessi continuato così prima o poi sarebbe andata a finire male

Quel Martedì non potevo andare a trovare il ragazzo che mi aveva tanto fottuto il cuore

Sin da piccola avevo avuto la passione per i cavalli.
In Spagna avevo portato il mio sogno con me classificandomi in 3 posizione per i campionati nazionali.
In quegli anni presi a fare parte della nazionale spagnola, squadra a cavallo, ma il problema venne quando chiesi il trasferimento alla nazionale italiana.
Lasciare i miei compagni lì fu una vera tragedia, ero molto legata a loro

Comunque...

Quella mattina i cavalli avrebbero fatto ritorno in Italia.
Sarei tornata a montare nel maneggio che mi aveva vista crescere, cambiare, salire di categoria e avere molte soddisfazioni

Mi alzai a fatica dal letto e mi fiondai in doccia, senza lavare i capelli

Appena asciugata misi un pantalone da cavallo grigio e una polo bianca, con ovviamente ai piedi gli stivali neri da cavallo

Presi la borsa e scesi in piazza

"Ammò, dove vai?" Mi chiese Fabio

Tutti i ragazzi stavano lì, mancava solo lui, la sua mancanza si faceva sentire

"Stamattina arrivano i cavalli dalla Spagna" dissi io

"Ok"

Stavo per andarmene quando Cikky prese parola

"Zaccaria ci ha detto tutto" disse

Mi fermai e mi voltai

"Ok" mi limitai a dire

"Non è ok, vedrai che tutto si rimetterà apposto" disse questa volta Tonino

"Capirete fra un po' perché ci sto così male" dissi io per poi girare i tacchi e andare via

***

Appena tornata a casa corsi in doccia

Appena asciutta mi vestii con una tuta nera della Nike e una maglietta a maniche corte del medesimo colore e della medesima marca di Vincenzo, grande almeno 3 taglie in più, con le mie amate Nike, questa volta nere

Presi il telefono, le sigarette e scesi in piazzetta dove c'erano tutti gli altri

Stavamo parlando del più e del meno da quasi un ora, quando, delle mani si posarono sui miei occhi

"Ammò secondo te chi è?" Dal suo tono di voce, Loris, sembrava felice

"Non lo so" dissi io trattenendo una risata

La persona si avvicinò di più a me

Quel profumo era impossibile da non riconoscere, era il suo e io non aspettavo altro che il suo ritorno

"No Regà" sul mio volto si formò un espressione scioccata e delle lacrime di felicità rigarono io mio volto

La persona dietro di me tolse le mani dai miei occhi e io mi girai di scatto trovando davanti a me la figura di Vincenzo

Subito mi abbracciò e finimmo per cadere a terra

"Mi sei mancato cucciolo" dissi io continuando ad abbracciarlo

Ci staccammo solo per tornare in piedi

Sul mio volto tornò il sorriso di sempre, quello bello e felice

Vincenzo mi abbracciò nuovamente

Si sedette su una sedia e fece cenno a me di sedermi sulle sue gambe

Non me lo feci ripetere e mi sedetti sopra di lui (so che c'è io doppio senso ma non ci posso fare niente)

Mi strinse a sé, io posai dolcemente la testa sulla sua spalla, e iniziò a farmi i grattini sul braccio e sul collo

"Lo sai che mi addormento così, vero?" Dissi io scatenando un piccola risata da parte sua

"Piccioncini, quindi si o no?" Disse Gaia

"Chi? Dove? Quando? Perché?" Disse Vincenzo

Tolsi la testa dalla spalla di Vincenzo

"Dicevamo se sta se era ci siete con noi a ballare, andiamo all'Old" chiese Christian

"Io non vengo" dissi io

"Neanche io" disse il ragazzo dietro di me

"Ma come, le anime della festa non vengono? Adesso chi mi aiuta a tornare a casa" chiese Gaia scioccata

"Hai Mattia" dissi io

Mi alzai, presi una sigaretta dal pacchetto e la accesi

Dopo i primi 4 tiri la passai a Vincenzo

Nel mentre che gli altri parlavano mi arrivò una notifica

"Allora stasera la passo con te" la notifica era da parte di Vincenzo

Alzai lo sguardo e incrociai io suo

Gli sorrisi...

***

I ragazzi erano andati in discoteca dopo aver cenato a casa mia

Vincenzo si era addormentato sul mio letto

Mi aveva raccontato delle notti insonni passate sul letto del policlinico

Mi avvicinai a lui e mi addormentai con il suo profumo impresso sul cuscino

"...quanto sei bella cazzo..." || 𝗣𝗮𝗸𝘆 𝗚𝗹𝗼𝗿𝘆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora