Capitolo 2

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ISABELLE

Il momento del cambiamento
è l'unica poesia.
☾Adrienne Rich

«Questa sarà la tua sistemazione. Come puoi vedere c'è una scrivania, un computer che puoi considerare un regalo di benvenuto, dal momento che ogni dipendente deve averne uno, e due poltroncine. Ovviamente puoi modificare qualsiasi cosa tu voglia: ci tengo che ti senta a tuo agio. È stata mia premura fornirti anche qualche libro e manuale di legge.» annuncia Christian, aprendo la porta del mio ufficio.

Mi guardo intorno incuriosita. È semplice, ma bello.

L'imponente armadietto vuoto cattura la mia attenzione, prima di posare lo sguardo sulle ampie finestre dalle quali entra una luce meravigliosa.
C'è una scrivania abbastanza spaziosa, delle poltroncine di pelle nera e... un mini frigo?

«Mi piace fare avere ai miei dipendenti tutto ciò di cui hanno bisogno. Tutti hanno questo fantastico frigo per conservare il pranzo o qualche bibita, nel caso non volessero scendere al bar perché troppo presi da un caso. Li, invece, potrai inserire e conservare tutti i documenti, le pratiche e le cartelle. » spiega, come a leggermi nella mente.

Guarda l'orologio al polso, che probabilmente costa più del mio appartamento.
«Ora scendiamo nella zona di rinfresco, dove c'è una sorpresa di benvenuto per te.»

Oh.

Mi hanno preparato addirittura una festicciola di arrivo?

Quando mi hanno comunicato che sarei venuta qui a fare il mio stage ero entusiasta come una bambina a cui viene permesso di vivere al luna park. Certo, mi ero immaginata che fosse un ambiente lussuoso -non a caso il signore che mi sta parlando è l'avvocato più temuto dell'intera città- ma non avrei mai pensato che mi aspettasse tutto questo.

Non dal primo giorno.

Lo seguo lungo le scale, percorso che sceglie di intraprendere per mostrarmi il resto dell'edificio.
«Allora, come hai potuto constatare tu stessa, ci sono sei piani. Al vertice ci sono io, poi seguono gli archivi e la biblioteca. Sentiti pure libera di venire qui per fare ricerche ogni volta che ne hai bisogno. Il materiale è alla portata di tutti, in qualsiasi momento, anche al di fuori dell'orario lavorativo. Ovviamente non poteva mancare il distributore di cibo automatico. Gli altri piani ospitano i tuoi colleghi, fino all'ultimo dove si trova il bar dei dipendenti. Prenderemo l'ascensore per raggiungerlo.»

Seguo ogni suo movimento e mi sistemo i vestiti, leggermente in agitazione. Qui sono tutti dei professionisti ed io forse non sono alla loro altezza.

Schiaccia un bottone e iniziamo a scendere.

«Sta' tranquilla, sono certo che ti troverai bene. Tuo nonno mi raccontava di quanto fossi in gamba ogni volta che ne aveva occasione.» sorride nostalgico ed io faccio lo stesso.

Non appena la porta si apre, trovo diversi occhi a fissarmi. Sono tutti in piedi, con dei bicchieri colorati tra le mani, e degli sguardi allegri. L'ambiente è molto spazioso e occupato da un paio di tavoli ricchi di stuzzichini invitanti, oltre che da tutti i dipendenti.
Christian afferra la bottiglia di prosecco dalle mani di Samantha.

«Ragazzi, vi presento Isabelle Thompson. È una stagista del dipartimento di legge della University Of Michigan, nonché futuro avvocato di successo. Diamole un benvenuto come si deve.»

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