Capitolo 4

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ISABELLE

Non c'è nulla di più convincente
della coda di un serpente a sonagli.
☾Proverbio dei Navajo

Finisco in un sorso il mio drink, poggiando il bicchiere di vetro sul bancone.

Cyndi è scomparsa da un po', tempo che ho trascorso a parlare con la barista.

Prendo la borsa e ci impiego un po' prima di trovare il portafogli.
«Laia, grazie per il servizio. Sei stata perfetta, tieni pure per te il resto» le porgo una banconota da venti.
«Ho fatto solo il mio lavoro, bambolina. È stato un piacere conoscerti. Tornate presto, tu e la tua amica.»

Annuisco, rivolgendole un sorriso. Mi alzo dallo sgabello e aggiusto la gonna del vestito che si era sollevata di poco.

Mi guardo intorno, cercando di individuare il familiare viso della mia migliore amica da qualche parte.

Uno spiraglio di luce mi abbaglia, segno che un altro gruppo di ragazzi con la voglia di sperimentare le allucinazioni ha scelto di assecondare l'istinto. Un istinto che li farà dannare per parecchi anni dietro le sbarre se qualcuno li denunciasse.

Sembra formarsi un corridoio tra la folla e cala il silenzio, interrotto da mormorii e risatine di ragazze mezze ubriache.
Intravedo quattro figure ma la fievole luce verde non mi permette di scorgere i loro volti.

Noto il modo in cui si fermano sulla soglia e avanzano solo quando nella sala si diffonde la melodia di 'Enemy' degli Imagine Dragons.

Camminano lentamente e la loro presenza provoca un cambio di atmosfera intriso di una tensione crescente.

Stanno entrando i pezzi grossi.

«Chi sono?» bisbiglio a Laia, anche se non sono sicura di voler conoscere la risposta. Sapere implicherebbe coscienza, la coscienza il coinvolgimento.

Strofina un panno sul bancone per asciugare il contenuto di qualche bicchiere.

«Tesoro, benvenuta nel mondo dei Serpenti»

«I serpenti?» faccio una smorfia con la bocca, incredula.

«Mmh-Mmh. Il primo sulla destra è Damian Morris, giocatore di basket espulso dalla squadra del campus perché era fatto durante una partita. É figlio di uno dei proprietari della BB, un viziato che si sballa e spaccia solo per il gusto di farlo...»

«La prole dell'imprenditore Morris è davvero coinvolta in questo tipo di attività? E pensare che tra qualche anno le redini di una delle banche più importanti di tutto lo Stato saranno nelle sue mani.»

«Già. Accanto a lui c'è Olivia Ward, scappata di casa a quindici anni perché non sopportava sua madre. Si vocifera che i due se la spassino e non tanto per fare: ci danno dentro come conigli, a volte anche in compagnia di qualcun altro. La ragazza a sinistra invece è Estelle Silva, riccona ribelle. Non ha mai accettato che suo padre si sia risposato dopo il divorzio e abbia avuto un altro figlio. Infine, quello al centro, è Kylian Void, il serpente d'oro. Manca mio fratello, credo sia già nella tana dei Serpenti ad attenderli con la ragazza di stasera.»

Resto concentrata ad ascoltare ciò che mi dice, fin quando non sento il suo cognome.
Mi torna in mente questa mattina.

«Isabelle, questo è mio figlio. Kylian, ti presento la nuova stagista della Void Legal Group.»
«Stavo andando.»
«Ti chiedo scusa per il suo comportamento, ma è un periodo particolare per lui.»

«Raccontami qualcosa in più su di lui»

«Ah no, bambolina. So già cosa stai pensando e lui è proprio uno dei motivi per cui ti ho detto che qui dentro le ragazze come te non dovrebbero metterci piede.»

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