Capitolo 14

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ISABELLE

Discutere con la tentazione significa essere sul punto di cedere.
☾Miguel De Unamuno

«Devi darti una svegliata, cazzo. Quel ragazzo muore dalla voglia di averti, se ne sono accorti anche i muri» Cyndi dà voce ai suoi pensieri mentre io fingo di ascoltarla.

Già, fingo.

Con la mente sono ancora a domenica sera, quando ero seduta su quel tavolo con Kylian a un soffio dalle mie labbra.

Una strana sensazione mi aggroviglia lo stomaco e, a distanza di tre giorni, non capisco come mai io mi senta ancora così.

Cosa mi aspettavo esattamente?
Perché si è comportato così?
Cosa sarebbe successo se, dopo che lui ha pronunciato quella frase, non fossimo stati interrotti da Christian?

Queste domande mi assediano e si impossessano della mia fantasia non solo di notte ma anche di giorno, come sta accadendo in questo momento.

Sorseggio il mio frullato e provo a spostare di nuovo l'attenzione sulla mia migliore amica che sembra non essersi accorta del mio sguardo assente.

«Lo so, lo so» dico solo, non essendo pienamente cosciente dell'oggetto della conversazione.

«Io non voglio forzarti, tantomeno dirti cosa fare, però Kevin è il ragazzo che desideri da sempre. Ci sei uscita ieri sera, no? Ed è andata bene, quindi perché aspettare oltre?»

Un'uscita in cui sono stata zitta la maggior parte del tempo, concedendogli qualche sorriso e parola sporadica. Avvertivo come una sensazione di blocco, che si faceva più intensa quando lui si avvicinava per baciarmi.
«Non so nemmeno io cosa stia aspettando. Voglio dire, lui è perfetto e le cose sembrano funzionare»

«Ti conosco bene, Isabelle, abbastanza da sapere che vuoi fare sesso con lui ma te lo impedisci perché hai paura. Prova a superarla, prima o poi dovrai perdere la verginità e, credimi, è meglio farlo con qualcuno che ti piace»

Annuisco, facendomi travolgere da un altro carico di pensieri.

Perdere la verginità con Kevin.
Si o no?

Immagino di avere le due caselle da barrare davanti agli occhi e finisco il frullato.

Proprio quando Cyndi sta per iniziare a parlare di Esteban, però, un braccio avvolge le mie spalle ed io sussulto.

La mia migliore amica ride di gusto di fronte alla mia faccia sorpresa mentre incontro un paio di occhi marroni.
Un delicato bacio si posa sulla mia guancia.

«Ciao»

«Kev, cosa ci fai qui?»

«Mi hai scritto che eri uscita con Cyndi e ho pensato di fare un salto. Ho prenotato il pranzo per l'intero studio, sono passato a ritirarlo.»

«Pranzi li oggi?»

Annuisce una sola volta, poi ruba un biscotto dal mio piatto.

«Posso?» chiede, prima di addentarlo.

«Ricordi la cena di cui ti parlavo, quella con il cliente importante?» mi domanda.

«Si»

«È stasera, e mi è concesso portare chi voglio. Ti va di accompagnarmi?»

Resto interdetta per qualche secondo, poi, quando Cyndi si schiarisce la gola, riprendo a respirare.

Cosa diavolo mi sta succedendo?
Ritorna in te, Isabelle. Ora.

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