Last Week Of School

133 8 6
                                    


Chapter Four

Mi svegliai con un nodo alla gola, non sapendo neanche il perché

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Mi svegliai con un nodo alla gola, non sapendo neanche il perché.

Forse perché era ufficialmente iniziata la mia ultima settimana di scuola, o perché avrei potuto vedere Finn.

Senza neanche fare colazione o altro, mi preparai velocemente per andare da Luke che mi portava a scuola tutti i giorni.

Di sicuro Luke dormiva ancora, quindi aspettai fuori casa sua per almeno venti minuti.

Io e Luke siamo migliori amici da quando siamo nati letteralmente.
Abbiamo sempre condiviso tutto ed è una parte molto importante della mia vita.
Trovava sempre un modo per farmi ridere, piangere, arrabbiare, soprattutto quest'ultimo.

Aspettai che Luke si svegliasse e si preparasse per andare a scuola insieme.

Quella mattina non disse niente, e la cosa era alquanto strana.
«Hey Luke ci sei? Terra chiama Luke» lo chiamami altre tre volte e finalmente si degno di parlare.
«Oh scusa, semplicemente sono preoccupato.» continuava a guidare e il tono era effettivamente preoccupato, ma anche triste.

«Cosa ti preoccupa?» gli chiesi
«Sai, stiamo per finire la scuola, tu fra poco avrai 18 anni, ma non è questa la cosa che mi preoccupa. Mi preoccupa il fatto che stiamo crescendo troppo in fretta. Che tra qualche anno magari non ci parleremo neanche, che tu ti dimenticherai di me, che io mi dimenticherò di te. Questo mi preoccupa, ho paura di perderti.» disse tutto d'un fiato.

«Luke...» stavo per dire qualcosa ma lui mi interruppe.
«Nono, non dire niente, sono io che mi faccio troppe paranoie» mi osservò per due secondi attraverso lo specchietto e la conversazione finì li.

Appena arrivati scesi dall'auto abbracciai Luke e mi diressi verso l'entrata del inferno.
Erano tutti particolarmente eccitati quel giorno. C'erano vari ragazzi che continuavano a correre per i corridoi sbattendo contro i poveri cristiani che a malapena riuscivano ad aprire gli occhi quella mattina.

«Bella merda il liceo eh?» disse una voce femminile.

Era Elizabeth Lane. Era una bella ragazza e frequentava il terzo anno.
I suoi capelli erano biondi e gli occhi erano azzurri ed era di media statura.
Il nostro non era un rapporto vero e proprio, eravamo più o meno conoscenti.
Fatto sta che parlare con lei non era male.

«Già» annui, dirigendomi verso il mio armadietto per prendere l'occorrente.

«Ho delle cose da raccontarti» disse sorridente.
La guardai aspettando che iniziasse a parlare.

«Sai la festa di sabato? ecco. Potrei aver pomiciato con Finn Wolfhard...però una ragazza ha rovinato tutto, non puoi capire la figura di merda che ha fatto» spalancai gli occhi alle sue parole.

Non sapevo assolutamente cosa dire.

«Sarah tutto bene?» chiese.
«Oh scusa, ho la testa altrove in questo periodo...comunque, bello» osservai il telefono e appena si fecero le otto, la salutai frettolosamente per dirigermi in classe.

Con la consapevolezza che storia è una materia molto interessante, quella prima ora la volevo passare a dormire, per recuperare un'ora dei quattro anni di sonno arretrato.

Ero pronta per il mio pisolino quando qualcuno mi interruppe chiamandomi.

Mi girai per vedere chi fosse effettivamente lo stronzo che aveva osato interrompere un momento come quello e credo di essermi presa dieci infarti.

Finn Michael Wolfhard mi aveva chiamato.

«Chi si rivede!» disse mostrandomi un sorriso
«Ciao» assonnata come ero, l'ultima cosa che avrei voluto fare in quel momento sarebbe stato parlare con qualunque essere umano.

«Ti è piaciuta così tanto la foto mia e di Jaeden che hai messo anche like eh?» ridacchiò e io sorridendo, gli mostrai il dito medio per poi rigirarmi.

Finn mi fece passare il sonno e io non avevo nessuna intenzione di seguire la lezione, così strappai un foglio, per poi iniziare a disegnare quello che mi passava per la mente.

Finito il capolavoro lo osservai e mi accorsi di aver disegnato Finn.
Era anche un bel disegno, forse perché era lui il soggetto della opera.

Sorrisi istantaneamente pensando ciò e conservai il disegno nello zaino.

Finita la lezione mi alzai prendendo le mie cose ma prima di uscire Finn mi fermò.

«Vuoi sapere una cosa interessante?» disse, aspettando una mia risposta.
«No» gli risposi.
«Te la dirò lo stesso» disse
«Se mi darai il tuo numero Finn Wolfhard potrebbe diventare la persona più felice del mondo» disse, facendomi ridere.

«Potrei farci un pensierino...ci si vede in giro Wolfhard»

𝐒𝐄𝐄 𝐘𝐎𝐔 𝐒𝐎𝐎𝐍, finn wolfhardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora