Sunday

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Chapter Three

Quel giorno non avevo programmi

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Quel giorno non avevo programmi.
Luke si doveva vedere con la sua ragazza e con qualche suo amico e io, purtroppo, non sono stata invitata, ma meglio così.

La domenica è il giorno più noioso e inutile della settimana, e non potrei mai rompere le tradizioni uscendo.

Verso le 11 uscii dal letto e mi diressi in bagno per fare una doccia calda.
I miei quel giorno non ci sarebbero stati, così misi la mia playlist a tutto volume dalla televisione e presi il necessario per studiare.

La verità era che studiare era un metodo per distrarmi dalla incredibile figura di merda fatta ieri, anche se, avrei dovuto farlo comunque.

Mentre cercavo di capire qualcosa di qualche stupido storico americano qualcuno bussò alla porta.
«Oh ehm scusa per il disturbo, non so se ti ricordi di me, sono Michael, i nostri genitori si conosco.
Mia madre dice che dovrei farmi più amici e socializzare e tu sei la prima persona che mi è venuta in mente» hai sbagliato persona per socializzare Michael.

I suoi capelli erano tinti di lilla, adoravo quel colore.
Gli occhi erano verdi e stanchi e questo mi fece intuire che si fosse svegliato da qualche ora.
Indossava una maglietta dei green day e degli skinny jeans neri.

«Ciao Michael?» era di sicuro la conversazione più imbarazzante che io abbia mai avuto.
«So che può sembrare imbarazzante, se vuoi me ne vado» disse facendo un passo indietro.
«Oh non preoccuparti, resta, è solo che mi hai colto alla sprovvista...bella maglietta» dissi indicandola.
«Ti piacciono i green day?» disse eccitato.
«Si» affermai sorridendo, non era poi così male.

Lo feci entrare e osservò la casa per qualche minuto.
«È molto accogliente» disse osservando uno di quei quadri fatti da mia madre.
«Grazie» risposi.
«Vuoi bere qualcosa? acqua, coca, quello che vuoi» gli dissi proponendogli delle bevande
«Acqua va benissimo» rispose.

Mentre versavo l'acqua nel bicchiere, mi ricordai del messaggio inviato la sera prima da Wolfhard.
In verità non gli diedi tanta importanza, così visualizzai semplicemente e misi like al messaggio.

Spensi il telefono e diedi il bicchiere d'acqua a Michael.

«Non sei di qui vero?» chiesi, dato il suo accento.
«Beccato, no, non sono di qui, sono australiano» mi rispose sorridendo.
«E cosa ti ha portato qui?» chiesi curiosa.
«Io e i miei genitori volevamo cambiare aria, l'Australia è bella, per carità, ma avevo bisogno di cambiare vita» disse sedendosi sul divano
«Figo» non sapevo che dire in realtà.

«Ti piace la musica quindi» disse rompendo il silenzio.
Annuii osservando i suoi capelli tinti.
«Band preferita?» chiese.
«Mi metti in difficoltà così» dissi ridendo istericamente
«Credo i The 1975, ne sono particolarmente in fissa in questi giorni.» ammisi.
«Me li fai ascoltare?» chiese
«Certo» dissi, per poi andare in camera mia per prendere dei cd.

Passammo un paio di ore a parlare di tutto, delle cose che ci piace fare, dello studio, di film ecc...
Non era poi così male questo Michael.

Quando si fece ormai quasi pomeriggio, se ne andò e rimasi di nuovo da sola a casa, senza ancora aver studiato tutto per il giorno dopo, grande Sarah.

Presi il telefono per vedere chi mi avesse scritto e ovviamente, nessuno durante quelle ore mi aveva scritto, tranne Luke che ogni tanto mi inviava qualche stupido meme su instagram.

Quando i miei tornarono a casa decisi di andare in camera mia per non fare una beata minchia.
Accesi il telefono e decisi di ricambiare il follow di Finn e di stalkerarlo un po'.

Guardando le sue foto mi accorsi che non fosse bello, ma di più.
Osservai una foto abbastanza vecchia, di almeno quattro o cinque anni fa, con quello che suppongo si chiamasse Jaeden, quando mi accorsi di aver messo like per sbaglio.

Cazzo Sarah.

Con la velocità della luce tolsi immediatamente quel fottuto like e spensi definitivamente il telefono, pensando al fatto che questo, al posto di quello che era successo alla festa, era di sicuro molto peggio.

Decisi di andare a dormire, con la consapevolezza che domani, lo avrei sicuramente rivisto.

𝐒𝐄𝐄 𝐘𝐎𝐔 𝐒𝐎𝐎𝐍, finn wolfhardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora