Late Night Talking

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Chapter Five

Il resto della giornata trascorse bene, tralasciando il fatto che potrei essere scivolata almeno quattro volte a causa del pavimento continuamente bagnato

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Il resto della giornata trascorse bene, tralasciando il fatto che potrei essere scivolata almeno quattro volte a causa del pavimento continuamente bagnato.

«Secondo te è nata prima la gallina o l'uovo?» mi chiese Luke, mentre entravamo a casa mia.
«L'uovo» risposi chiudendo la porta
«Tu non capisci proprio niente...»

«Non riesco proprio a capire come tu possa pensare che l'uovo sia nato prima»
Luke continuava con sta storia di merda da almeno due ore e la cosa era molto fastidiosa.

«Luke smettila, hai rotto il cazzo» dissi, facendo terminare il "dibattito" li.

Luke sarebbe rimasto a dormire da me quel giorno, così mi ero preparata una lista di film da vedere.

«Avengers?»
«No»
«Spider-man?»
«No»
«Thor?»
«No»
«Black Panter?»
«No»
«Doctor strange?»
«Guardiani de-»
«Quando ho detto che volevo vedere un film, non intendevo "facciamo una maratona di film marvel" okay» esclamo Luke, prendendo il computer per scegliere un film che andasse bene per tutti e due.

Il film che scelse fu Call Me By Your Name, che io avrò visto almeno dieci volte, ma non mi dispiacque vedere Timothée Chalamet di nuovo.

Dopo il film, dove uscimmo tutti e due distrutti, si fece un certo orario e decidemmo di andare a dormire, dato che il giorno dopo saremo comunque andati a scuola.

Dopo qualche oretta mi sveglia e mi alzai dal letto, non avendo più sonno.

Guardai il telefono che segnava quasi le due del mattino e decisi di farmi un giretto per sgranchirmi le gambe.

Presi le mie cuffie facendo partire qualche playlist completamente a caso e uscii di casa cercando di fare il più meno rumore possibile.

Il mio paesino era molto noioso, sempre le stesse cose tutte le mattine, pomeriggi e sere.
Tutti conoscono tutti almeno di vista.

Stavo per ritornare indietro in quella che sembrava una strada vuota quando andai a sbattere contro quello che si rivelò Finn Wolfhard.

«Oh scusa non guardo mai dove cammino» mi giustificai, cercando di non far incontrare i nostri occhi.
«Ho notato» scherzò.
«Come mai sei qui a quest'ora?» chiesi, ignorando la risposta data da lui prima.
«Non riuscivo a dormire» rispose, per poi riprendere a camminare.
«Non vieni?» chiese, notato che io ero rimasta ferma lì.
«Oh arrivo» dissi per poi andare verso di lui accelerando il passo.

«Di solito quando non riesco a dormire suono la chitarra per distrarmi ma questa volta neanche il mio più grande amore ci è riuscito» disse cercando di iniziare una conversazione.
«Suoni la chitarra?» chiesi.
«Si» affermò sorridendo.
«Io vorrei imparare, e per un periodo ci ho anche provato, però ho abbandonato» confessai, osservando le mie converse.

«Quindi un pensiero lo hai fatto?» chiese Finn all'improvviso.
«Non capisco» dissi confusa.
«Se darmi il tuo numero o no» disse Finn guardandomi.
Sorrisi istantaneamente per poi rispondere.
«Forse» dissi sorridendo.
«In che senso forse? Forse ci hai pensato o forse me lo dai?» chiese.
«Tutte e due» dissi ridacchiando.
«Quindi?» chiese impaziente.

Presi il mio telefono e gli mostrai il suo numero e mentre lo digitava sul suo lo sentii ridacchiare.
«Un certo "SucchiaCazzi" ti sta chiamando» disse cercando di non scoppiare dalle risate.

«Che fai non rispondi?»
Accettai la chiamata cercando di evitare Finn.
«Luke che cazzo vuoi» risposi
«Come che cazzo voglio, mi sono svegliato e non ti trovo a letto, ti ho cercata per tutta la casa dove cazzo sei» disse quasi rimproverandomi.
«Non preoccuparti non sono lontana da casa e poi non solo sola ciao» dissi frettolosamente chiudendo la chiamata.

«Potrei chiamare Jaeden così, grazie per l'idea» disse sorridendo.

Il suo sorriso era bello, e mi fece arrossire il fatto che stesse sorridendo grazie a me.

«Sei di buona compagnia» disse all'improvviso.
«Grazie» dissi evitando il suo sguardo.
«Oh sono arrivata» dissi fermandomi davanti casa mia.
«Ciao Miller» disse mostrandomi per l'ennesima volta il suo sorriso per poi andarsene, senza darmi la possibile di ricambiare il saluto.

Entrai in casa velocemente e vidi Luke che sembro quasi al settimo cielo nel vedermi entrare.
«Credevo ti avessero rapita» esclamò
«E invece non l'hanno fatto. Non riuscivo a dormire e sono uscita per prendere una boccata d'aria e durante il tragitto per tornare verso casa ho incontrato Finn, niente di che» dissi.
«Per fortuna hai incontrato Finn, immagina avessi incontrato qualcun altro» disse.
«Sei diventata amica con lui per caso?» chiese cogliendomi alla sprovvista.
«Più conoscenti» confessai.

Io e Luke tornammo sopra in camera mia e io non avendo ancora sonno, presi il telefono e notai che Finn non aveva tardato a scrivermi.

"Ciao amica di un succhia cazzi"

Davvero molto divertente.
Scrissi la cosa più falsa che mi venne in quel momento.

"Hahahaha"

Dopo quel messaggio rimasi attaccata allo schermo per almeno venti minuti scrivendogli.
Si rivelò un tipo molto più divertente, di più di quello che pensavo all'inizio e la cosa non mi dispiacque.

Notai l'orario che segnava quasi le tre del mattino e decisi di dare la buonanotte a Finn per poi posare il telefono.

«Hey Luke» dissi svegliandolo
«Dormi»
«No...ti va se dopo la scuola ti presento un mio amico? così ti mi presenti la tua ragazza, sempre se esiste» dissi cercando la sua approvazione.
«Si basta che dormi» disse prima di ritornare a dormire.

Riuscii ad addormentarmi non so come e il giorno dopo a malapena riuscii ad aprire gli occhi.

A scuola vidi di nuovo Finn che fu contento di vedermi e mi regalo di nuovo uno dei suoi sorrisi

Quella mattinata vidi Heather al corso di matematica, che sembrava meno scontrosa.
Iniziò a scherzare sull'abbigliamento strano che il professore avendo e io, essendo dietro di lei, risi cercando di non fare meno rumore possibile.
Continuò a scherzare con me per il resto dell'ora e quasi mi dispiacque quando la campanella suonò.

Quando finalmente l'orario scolastico fini, mi diressi di corsa verso l'auto di Luke aspettando il suo arrivo.

Nell'aspettarlo vidi Finn con Jaeden parlare di qualcosa di cui non ne avevo la minima idea.
Notai che i suoi occhi si posarono sui miei così alzai la mano per salutarlo.
Lui ricambio facendo girare Jaeden verso la mia direzione che mi sorrise.

Il momento fu interrotto da Luke che arrivò di fretta verso di me.

«Direzione: casa mia»

𝐒𝐄𝐄 𝐘𝐎𝐔 𝐒𝐎𝐎𝐍, finn wolfhardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora