Salvami.

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Passa l'estate. Un'estate un po' infernale, pochissimo bella. Avevo problemi con Isabella, molti problemi. Lei non mi capiva mai, e non mi capirà. Troppo diverse, io troppo comprensiva, lei aggressiva. Mi ha picchiato un sacco di volte, facendomi male davvero e mi trovavo a terra, ancora inerme la testa tra le gambe, rannicchiata.. e il viso rigato di lacrime. Con le sue maledettissime mani mi lasciava segni, mi faceva male, e io non potevo urlare, gridavo dentro, mi bruciava la pelle, ma bruciava più l'anima con tutte le parole brutte che mi diceva e io lo sempre perdonata, curata quando lei non stava bene, insomma ero l'angelo in cui qualcuno gli bruciavano sempre le ali, nonostante la voglia di volare,l'angelo aveva sempre il modo di costruirsi nuove ali. Quando mi picchiava, non c'era aiuto. Dio, salvami, dio falla smettere mi fa del male morale e fisico. Dio fammi capire se ci sei, ho bisogno di te, intervieni.
Sono un tipo molto credente e mi affido alla fede.

Passò il brutto periodo con mia madre, Michael sapeva tutto di questo perché ci fu un riavvicinamento, e con lui potevo parlare soltanto di questo e che dire, mi ha aiutato tantissimo.

Autunno un'altra stagione, mi feci una nuova relazione con un altro ragazzo con la speranza di dimenticare Michael. Si chiamava Vincent, Bruno alto, occhi neri, palestrato e il ragazzo peggiore di un quartiere più peggiore. Non era un bravo ragazzo nel senso che aveva a che fare con brutte persone, non andava a scuola, non aveva un'educazione, non lavorava, fumava quella roba.. E non erano sigarette. Ma molto peggio. Non aveva stile, né eleganza. Sfacciato e un cattivo ragazzo. Cosa avrei preteso da uno così? Genitori divorziati, sua mamma una povera a lei, stava con un altro e aveva un figlio da questo qui. Il padre invece, anche lui senza lavoro ma sempre nei brutti giri con una compagna e un bambino. Lui aveva tre fratelli, c'è due dallo stesso padre, uno fratellastro,più la figlia piccola del compagno della madre. Io invece ero troppo una brava ragazza per lui. Lui diceva che ero solo una bambina viziata e snob. Non è vero, sono una normale, solo perché parlavo educatamente, vestito per bene, avevo eleganza e educazione vuol dire essere viziati? Senza cervello proprio.
Lo lasciai dopo un mese, non provavo amore vero, gli volevo solo bene, lui mi cercò ancora, voleva un mio ritorno ma io lo imprecai di smetterla, che io non sarei tornata, che era finita. Mi dispiaceva quanto ci stava male, ma io non l'amavo. Non mi andava di recitare una parte che non era mia, basta con la commedia, era ora di scendere dal palco e scappare d'avanti a tutti quelli che vedevano il mio spettacolo. Indossavo una maschera, in senso metaforico, una maschera di un'altra me. Non c'è la facevo più a indossare quella maschera così la strappai e la gente vide la vera me, che non amava per davvero.
Anche con Vincent furono persi i contatti, non me ne importava nulla, io amavo ancora Michael.

Vento d'inverno.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora