Mi svegliai.
Non c'era nessuno nel mio scompartimento.
Nathan?
Dove è finito?
Mah...
Non eravamo ancora arrivati a Milano.
Avevo dormito per poche ore.
Quando mi ero addormentataaddormentata sentii una mano nella mia.
Nathan?
Se mi svegliava giuro che lo buttavo dal finestrino.
Ma fu un gesto così dolce.
Mi basta un piccolo gesto d'affetto inatteso ed io mi sciolgo nel mare.
Aveva capito già di cosa avevo bisogno io.
Amore.
Qualcuno che mi amasse davvero.
Ma la mia paura era troppa: amare e non essere amata.
Nathan era un ragazzo tranquillo, essendo tedesco pensavo che fosse duro, freddo, antipatico. Invece nulla a che vedere con i tedeschi. Lui aveva cuore,era così tenero e aveva un volto.. Così angelico: occhi azzurri, capelli biondissimi quasi bianchi e la sua pelle candida e bianca. Mi dava di un principe azzurro. Aww.*Cogliona, non t'innamorare del bel viso, riprenditi principessa innamorata*
Ammettilo, stai convincendo te stessa che non te ne innamorerai.
I miei pensieri furono interrotti dal rumore della porta che si aprii del scompartimento.
Nathan con in mano la colazione.
E che colazione, c'era di tutto.
Mangia così tanto? Avevo pensato...
Invece si avvicina e mi porge la colazione e dice "buongiorno bella italiana"-Buongiorno. Risposi io.
-Dormito bene?
-Si.
-Nathan...quando mi ero addormentata, hai preso tu la mia mano?
-Si.. Scusami Chrii.. Non resistevo, eri così bella e tenera mentre dormivi, ho avuto la tentazione di prendere la tua mano e stringerla alla mia.
Abbassa la testa per la timidezza.Gli sorrido.
-Grazie Nathan.. È stato un bel gesto da parte tua, non ti preoccupare. L'ho apprezzato molto,grazie anche della colazione, ma non dovevi davvero.. Tieni i soldi, ti devo qualcosa.
-No no,l'ho fatto con il cuore, e sono un gentiluomo. Ti ho vista così stanca e mi sono occupato io di te. Non mi devi proprio niente.
Gli sorrido ancora una volta e lui mi ricambia sorridendo.
Dopo qualche ora siamo arrivati al punto di arrivo.
MILANO CENTRALE.
Sento il capo stazione che fischia l'arrivo.
Prendo le mie valigie e scendo.
Nathan mi aiuta e scende anche lui.
Io dovevo aspettare il mio gruppo per andare all'accademia.
Nathan sa già dove andare.-Christine. Mi parla triste Nathan.
-sii..?
-Bella italiana, è stato un piacere conoscenti ma è ora di andare per me, chissà se ci incontreremo. Abbassa la testa rivolta verso terra.
-Anche per me è stato un piacere conoscerti simpatico tedesco. Già.. Chissà quando ci vedremo ora...-Ti do il mio numero se vuoi e potremmo sentirci, così non ci perderemo.
[Non ci perderemo].
Quella frase mi fece un eco dentro me.
Mi persi nel mio mondo.
Avevo lo sguardo perso nel vuoto.-ohh ci sei chri?
-sisi, tieni il mio numero e poi mandami un messaggio. [...]Le nostre strade si dividono.
Io a destra, lui a sinistra.
Mentre i nostri percorsi ci dividevano ci scambiavamo sguardi fino a scomparire fra la gente.Arrivata all'accademia.
Entro.
Una donna con divisa mimetica mi chiede:-Nuova arrivata?
-Si.
-Dimmi come ti chiami, controllo se ci sei nella lista.
-Christine Marshall.
-Sei italiana?
-Si,sono nata in Italia. Mia madre è italiana,mio padre americano.
-va bene... Si ci sei, è il primo anno per te?
-Si.
-Va bene... La tua stanza è al secondo piano. N° 25. Sistema le tue cose e vieni qui da me. Devo trovarti la taglia e poi darti la divisa, il numero degli anfibi. Ora puoi andare sopra.Salgo.
Oddio com'è strano qui.
Ecco la mia stanza.
Entro.
Con me ci sono altre due ragazze.-Ciao...
-Ciao. Rispondono entrambe.
-dov'è il mio letto, armadio ecc..?
-Il terzo letto. Mi risponde una.
-Grazie.
-Come ti chiami?
-Christine Marshall..sono Italo Americana, vengo da Roma..
-Piacere Francesca,io vengo da Lecce.
-Piacere Maria e vengo dalla Sardegna. Risponde l'altra.Parliamo un po' di noi.. Età, carattere ecc..mentre sistemo le mie cose.
-Scusatemi Mari e Fra.. Devo andare un attimo giù a prendere gli anfibi e la mia divisa.
-Ah davvero? Anche noi dobbiamo andare a prenderla, andiamo insieme.
Mi sorridono. Davvero simpatiche.
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Vento d'inverno.
RomanceE parleremo con altre parole ritroveremo l'amore altrove, il nostro ormai si è consumato e adesso ha smesso di far male.