5. Amare ciecamente..

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Dormii fino a tarda mattinata, quando mi alzai ero più che intontita. Il rimorso di quella notte mi stava lacerando, mi arrivarono un paio di messaggi da Daniel ma ancora non avevo il coraggio di rispondergli. Mi infilai sotto la doccia, ma niente sembrava lavare via i sensi di colpa. L'unica cosa da fare era di raccontargli tutto, presi il cellulare e scrissi il messaggio. "Ieri sera Marc mi ha riportato la macchina, tutto ok ci siamo presi un caffè ed è rimasto fino a stamattina a chiacchierare." Lo inviai così senza pensarci, solo dopo un paio di secondi mi resi conto della cavolata enorme che avevo fatto. Io ero stata onesta, ora lui di sicuro mi avrebbe lasciato. Questa era la realtà della situazione, sospirai e continuai con la mia routine a vestirmi e sistemare la stanza disastrata. Scesi in cucina, afferrai una banana e risalii in camera, la fame mi aveva abbandonato. Erano le tre di pomeriggio e avevo finito di studiare, passai a leggere un paio di capitoli di orgoglio e pregiudizio per lettere inglesi. Quando finii di fare anche quello, mi sdraiai sul letto e controllai il telefono. Nessun messaggio, il suo silenzio mi stava divorando dall'interno chissà se aveva avuto modo di leggerlo! Avevo la strana sensazione che non volesse vedermi, poteva anche essere che non lo avesse visto. Erano ormai le sei di pomeriggio, il sole stava per tramontare e Daniel non si era fatto vivo in nessun modo. Sentii graffiare la finestra e sobbalzai spaventata. Gli occhi neri di Marc scintillavano nella semioscurità, ancora una volta non si trattava di Daniel. "Fammi entrare o rompo la finestra." "Dammi un secondo!" "C'è un vampiro a penzoloni fuori la finestra, cosa penseranno i tuoi vicini se mi vedono?" Sbiancai, aveva ragione e tanta anche! Scesi di corsa dal letto e andai ad aprirgli. "Salut, mon chery!" Mi prese tra le braccia e mi stampò un bacio sulle labbra, rimasi di sasso. Dopo essermi ricordata di respirare, biascicai un ciao. "Come mai sei venuto?" "Mi sei mancata chery." Ero semplicemente in iper ventilazione. "Tutto qui? Ehm, per caso oggi hai visto Daniel?" Mi guardò di sottecchi e poi mi rispose. "Ti manda i suoi saluti, era molto indaffarato e ha mandato me." "Scherzi vero? Ma ti ha preso per un surrogato?" Scoppiò a ridere e poi mi si avvicinò. "Credimi chery, lui è un surrogato e un'idiota a sprecare tempo in idiozie. A noi vampiri non servono soldi, credo lo faccia per occupare tempo ma se così fosse potrebbe farlo con la tua compagnia. Evidentemente non sa cosa si perde a starti lontano." "Forse per lui ero solo una cotta passeggera, dovrei lasciarlo e stavolta per sempre." Dissi quelle parole con il cuore, con Marc potevo essere me stessa e dar voce a i miei pensieri non che ce ne fosse davvero bisogno. "Se pensi questo chery, fallo se aspetti oltre finirai per illuderlo, e tu starai anche peggio." "Già." I sensi di colpa mi divoravano e non avrei resistito ancora per molto. "Chery non voglio che tu stia male per me, se vuoi me ne vado e non torno più." "No!" Mi si avvicinò e mi prese tra le braccia. "Non ho alcuna intenzione di andarmene, sono troppo egoista a tal punto da farti stare male. Ti voglio chery." Ero tra le sue braccia e mi resi conto di sentirmi a casa, con Daniel casa mia era dove ero cresciuta. Come si può provare qualcosa di tanto forte dopo uno sguardo o un bacio? La semplice vicinanza di Marc mi manda in tilt, anche lui non è più lo stesso da quando l'ho conosciuto. È dolce, affettuoso, calmo e anche un po' impacciato e riesce a farmi ridere di cuore. È davvero questo l'amore? "O mon chery!" Mi baciò! Stava ascoltando i miei pensieri evidentemente.. La cosa non mi diede affatto fastidio, avevamo un modo tutto nostro di comunicare e la cosa mi piaceva.

Persa tra le ombreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora