Non credevo sarebbe mai successo così presto, e di certo non con Marc. La cosa non mi dispiaceva, solo mi aspettavo fosse con Daniel la mia prima volta. Feci questi pensieri la mattina seguente, dopo che se ne era andato. Sono un po' scombussolata, ma felice. Avevo fatto l'amore? Ancora stentavo a crederci, ed era stato meraviglioso con me. Era successo! O mio dio, continuavo a saltellare e ridere come una cretina. Ciò nonostante il pensiero di aver tradito Daniel mi arrivò come uno schiaffo. Come avrei fatto a lasciarlo? I sensi di colpa tornarono a lacerarmi e forse li avrei avuti finché non avrei esalato il mio ultimo respiro. Erano scoccate le undici quando il mio cellulare iniziò a vibrare, Daniel. Intimorita e rincuorata della sua presenza e che stesse bene, risposi al telefono. "Daniel.." Dall'altro capo del telefono si sentiva respirare, come in attesa di una risposta più esauriente. "Mi dispiace, possiamo vederci subito?" "Sono in giardino, scendi." La sua voce era dura e tagliente, infondo era un vampiro e arrabbiato. Mi sistemai e scesi in giardino quasi di corsa. Cosa gli avrei detto? Ehi ciao sono andata a letto con Marc?! Forse sarebbe stata la cosa migliore, dire la verità. "Hai qualcosa da dirmi?" Era alle mie spalle, alto e imponente mi accarezzava la nuca. I brividi che mi scaturì mi fecero drizzare i peli, per la prima volta avevo paura di Daniel. "Veramente io.." Ma da quando io balbettavo? "È inutile che spieghi, so già tutto. Marc me lo ha detto." Mi girai eravamo a pochi centimetri di distanza, eppure lo sentivo così lontano.. "Mi dispiace, non sarebbe dovuta andare così." "Così come? Mi ha detto quanto odi il the." "Dici sul serio?" "Aspetta, c'è dell'altro vero? Lui è stato qui. Cosa avete fatto, che ti ha fatto?!" "Io.." E le parole uscirono a fiumi, lui mi guardava indignato, poi confuso, disgustato, deluso. Le espressioni sul suo viso erano molte e mutevoli, come il tempo. "Ho bisogno di tempo per pensare." "Aspetta tutto qui? Io ti tradisco e tu pensi? Niente reazioni esagerate o non mi pianti in asso?!" Ero sconcertata dalla sua calma, io tra i due ero l'emotiva, ma lui niente! Mi aspettavo almeno che urlasse, ma forse non ero così importante per lui come credevo. Mi guardò un'ultima volta, si girò e se ne andò in un secondo. Rimasi sola, con un vuoto nello stomaco e un senso di leggerezza che sembrava surreale. Il ticchettio della mia sveglia mi stava facendo impazzire, per il secondo giorno saltai il pranzo. Accesi lo stereo ad un volume fin troppo alto e mi buttai sulle coperte ancora intrise del profumo di Marc, profumo che dopo un po' mi diede alla testa. Rifeci il letto e cambiai tutto, lenzuola, federe, qualunque cosa avesse il suo odore. Mi buttai sotto la doccia per più di un'ora e quando riuscii ad uscire da sotto il getto bollente, mi sentivo un po' meglio. Portavo shorts e canottiera, i capelli arruffati e per niente spazzolati, i miei occhiali rossi sul naso, quando mi vidi allo specchio mi resi conto che ero un disastro. Disastrata com'ero non mi interessava apparire al meglio per nessuno, perché non avevo più nessuno, a parte la mia famiglia. Erano appena scoccate le undici di sera quando mi risvegliai, mi ero appisolata. Gli occhi appiccicosi per le lacrime, i capelli umidi pieni di nodi, stavo uno straccio. "Amare ha delle conseguenze.." Dissi tra me e me, seduta sul letto. Accarezzai il copriletto blu e cobalto fatto a mano dalle abili mani di mia madre. "Sai hai proprio ragione!" La sua voce mi fece sobbalzare dallo spavento, Marc se ne stava seduto sulla panca sotto la finestra intento a guardarmi. Era una di quelle scene sexy e raccapriccianti che si vedono oggi nei film di vampiri, che cliché! Solo che questa è la vita reale e lui mi stava spiando, ma non c'è proprio limite al suo essere ficcanaso?! "Ciao, è strano ma pensavo che non ti facessi più vedere." "Beh a dire il vero ho subito la furia del tuo ex fidanzato ma niente di più di qualche pugno." Disse con non chalanche, scrollando le spalle. "Sarò sincera con te prima che ascolti i miei pensieri, non so se voglio la tua compagnia al momento." "Già è quello che stai pensando, ora me ne vado ma prima voglio fare una cosa." Si alzò fulmineo e corse verso di me, si chinò sul letto e mi baciò. "Buona notte, mon petit chery!" Si dileguò così, con un bacio e nulla di più. In quel preciso istante da quella mattina mi sentii profondamente sola e abbandonata.
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Persa tra le ombre
VampireEmily si rese conto che non poteva più fare a meno di lui. Mise da parte il suo orgoglio almeno in parte e partì per lui. "A cosa l'amore poteva spingermi se non a farmi soffrire e vivere tanto intensamente! Lui non poteva...