Cinque: Orsi in Indiana

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Odio svegliarmi presto.

Mi rende di cattivo umore, e se sono di cattivo umore, divento cattiva, e quando divento cattiva, di solito va a finire che entro le undici di mattina mi viene una crisi esistenziale perché ho risposto troppo male quando avrei potuto essere gentile.

Quando mi fermo a pensarci, mi rendo effettivamente conto del perché io abbia così pochi amici.

Allungo a malincuore i miei cinquanta dollari al cassiere, che mi guarda annoiato da dietro la montatura spessa degli occhiali. Ecco i miei risparmi che se ne vanno per una stupida lumaca interdimensionale.

«Lo vuoi il resto?» mi chiede, e io vorrei rompergli il naso.

«No. Consideri quel centesimo come la ricompensa per l'entusiasmo che mette nel suo lavoro» ribatto scorbutica, ma lui rimane impassibile.

Prendo il mio sacchetto con i due kili di carne ed esco dal supermercato, affrettandomi ad entrare nella macchina di Steve.

«Ce li hai?» domanda Dustin, e proprio come avevo anticipato, la tentazione di rispondergli molto male si fa spazio prepotentemente in me, ma cerco di reprimerla.

«Sì Dustin, ho i nostri quarantanove dollari e novantanove centesimi di carne, non ti preoccupare» sbuffo.

«Uh, qualcuno è di pessimo umore» cantilena Steve.

«Lo è sempre quando si sveglia presto» gli confida Dustin a voce bassa, ma non abbastanza da non farsi sentire dalla sottoscritta.

«Già, specialmente se mi sveglio presto per cercare un orrore viscido in giro per i boschi» borbotto, appoggiando la schiena al sedile, per poi incrociare le braccia al petto.

«So io il modo per tirarti su il morale, Nellie»

Steve accende la radio, e le note di Baby I'm Burnin' di Dolly si diffondono nell'abitacolo.

Guardo fuori dal finestrino, cercando di nascondere il fatto che le mie labbra di stiano curvando in un sorrisetto che non riesco proprio a mascherare.

So per certo che Steve sta guardando nello specchietto per controllare che il suo piano abbia avuto successo, e so anche che Dustin avrà alzato gli occhi al cielo un po' per la musica, un po' per la scena.

«Gesù, trovatevi una stanza, voi due» borbotta mio fratello, scuotendo la testa.

Incrocio finalmente lo sguardo di Steve nello specchio, ed entrambi ridacchiamo.

Questo non significa che io non sia più di cattivo umore: i miei risparmi sono ancora nella cassa di quel sudicio 7-Eleven, e l'odore dei due kili di carne affianco a me comincia già a farmi venire la nausea, ma se non altro, la colonna sonora di questa disavventura è assolutamente fantastica.

•°. *࿐

«E con questa, direi che abbiamo tutto» afferma Steve, prendendo tra le mani una tanica di benzina.

Se qualcuno per disgrazia dovesse vederci in questo momento, probabilmente penserebbe che stiamo nascondendo un cadavere, e onestamente non lo biasimerei.

L'idea di creare un percorso stile Pollicino con pezzi di carne per arrivare alla discarica è completamente assurda, ma è la cosa migliore che il mio cervello sia riuscita a partorire, e se Dustin la ha approvata, allora non deve essere proprio così terribile.

«Avete pensato all'eventualità che possa seguirci un orso, invece che quel piccolo bastardo?» chiede Steve, e io e Dustin lo guardiamo per un lungo attimo. A volte questo ragazzo mi lascia seriamente perplessa.

Out Of Touch - 𝘚𝘵𝘦𝘷𝘦 𝘏𝘢𝘳𝘳𝘪𝘯𝘨𝘵𝘰𝘯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora