Nove: È difficile prendere la patente di questi tempi

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«È proprio necessario?»

Steve tiene tra le braccia il cadavere avvolto in una coperta di uno di quegli schifosi Demo-cani, e affianco a lui, io sto contemplando l'opzione di farmi chiudere le tube di Falloppio.

Mio fratello ha insistito tanto per non "buttare" il corpo di questo orrore, dal momento che, a detta sua, si tratta di un essere unico e raro, che non ci si può categoricamente permettere di trattare come fosse qualcosa di poco conto.

Seriamente, se avere dei figli è così estenuante, credo sarò felice di essere la prossima grande zitella di Hawkins.

«Sì, certo, ok? Ve lo ho spiegato: si tratta di una scoperta scientifica rivoluzionaria»

«Non possiamo, molto più semplicemente, che ne so... scavare una buca in giardino e buttarcelo dentro?» propongo, e Steve annuisce, d'accordo con me.

Ancora una volta, io e lui ci ritroviamo a fare da babysitter insieme, e seppur fare da balia a quattro ragazzini non sia esattamente il mio passatempo preferito, farlo insieme a Steve non è poi così male. Se non altro, non sono sola in questa impresa titanica.

«Non lo possiamo seppellire come un mammifero qualsiasi, Nell. Non è un cane» rimbecca Dustin, appoggiandosi allo sportello del frigorifero. Io sono abbastanza certa che Joyce non sarà esattamente felice del fatto che il suo frigo sia diventato il posto per il riposo eterno di un Demo-cane, ma comunque...

«E quindi dovrebbe essere conservato in un frigorifero?» domando, alzando un sopracciglio. Dustin scuote il capo, facendo scoccare la lingua sul palato.

«Tu non ne capisci proprio niente di questa roba» borbotta sprezzante.

Sto per rispondergli per le rime, ma credo che Steve abbia percepito l'imminente litigio, perché si mette tra me e Dustin con la bestia ancora tra le braccia.

«D'accordo, va bene, faremo come vuoi tu, Dustin — sospira Steve, avvicinandosi al frigorifero — Ma lo spieghi tu alla signora Byers, ok?»

Non appena riesce ad incastrare il cadavere nel frigorifero — Dio, che frase grottesca, — chiudo lo sportello, sperando che venga riaperto solo quando noi saremo ben lontani da questa casa.

Non so come reagirei io se aprissi il frigorifero per prendermi un pezzo di torta di mele, e mi ritrovassi davanti un Demo-cane in fase requiem incastrato tra il latte e il barattolo della maionese.

Che schifo.

Do un'occhiata in salotto, mentre Steve e Dustin si accertano che il corpo dell'orrore sia pronto per la criogenizzazione, e vedo Lucas e Max intenti a pulire i cocci di vetro della finestra, che è praticamente esplosa quando Undici ha fatto volare in casa il Demo-cane. Il fatto che quella ragazzina così piccola e apparentemente indifesa abbia dei poteri tanto incredibili è ancora assurdo per me.

In questo momento, si sta dirigendo insieme a Hopper al laboratorio, per chiudere il portale che collega il nostro mondo al Sottosopra, e più ci penso, più il mio cervello fatica ad elaborare tutta questa roba. Mi sento in un film di Dario Argento.

Se ci aggiungiamo poi che Nancy, Jonathan e Joyce stanno andando alla vecchia rimessa che apparteneva al nonno di Hopper a Denfield per far uscire da Will il cosiddetto corpo estraneo, entriamo addirittura in territori alla David Lynch.

Mike cammina avanti e indietro, e riesco a percepire la voglia che ha Lucas di dirgli di piantarla e mettersi seduto una volta per tutte su quel maledetto divano ad aspettare.

«Mike, la vuoi smettere o no?» sbotta infatti.

«Tu non c'eri, ok, Lucas? Nel laboratorio ci sono centinaia di quei cani»

Out Of Touch - 𝘚𝘵𝘦𝘷𝘦 𝘏𝘢𝘳𝘳𝘪𝘯𝘨𝘵𝘰𝘯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora