Capitolo 1

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P:"non c'è niente di cui parlare,non ti farò rimanere in quella postaccio di maleducati,cambierai scuola è deciso" disse mio padre, non condividevo il fatto di dover cambiare scuola ma lo accettai comunque perchè non amavo contraddirlo

M:"tanto a te non cambierebbe niente, non hai amici" quelle parole di mia madre erano come una pugnalata al petto, rimasi accigliata ,continuò

M:"Tu scegli solo persone di basso rango sociale che ti porterebbero sicuramente sulla brutta strada data la società di oggi, prova a cercare qualche persona di buona famiglia e benestante come noi, ce l'avevi ma te la sei fatta scappare" disse vantandosi, mia madre è la persona più narcisista che io conosca ma acconsentivo, non mi aveva mai fatto avere degli amici dati i suoi pregiudizi.

M:"capito" dico velocemente
...

Mi sveglio di sobbalzo sentendo qualcuno chiamarmi, apro gli occhi e intravedo una figura scura davanti a me

M:"forza alzati , arriverai in ritardo" dice mia madre con un tono deciso

Impreco mentalmente e mi alzo di fretta, oggi é il mio primo giorno di quinta superiore nella nuova scuola ovvero la berrytown high school, sono tesissima ma cerco di non pensarci

M:"oggi cosa ti metti?" mi chiede mia mamma, in passato lavorava in una casa di moda, ha sempre provato a farmi indossare cose firmate e alla moda ma non sono nel mio stile

M:"questa felpa" dissi facendole vedere una felpa nera fin troppo larga di una band musicale di cui mi sfugge il nome, mi guardò rigidamente sbuffando, non mi piaceva mettere in mostra le mie forme, non era nel mio stile

M:"indecenti" commentò, l'unica cosa che mi era permessa era scegliere i vestiti da indossare, tranne  nelle occasioni speciali

Mi guardo allo specchio, lascio i miei lunghi capelli scuri sciolti, ho gli occhi di un azzurro spento e la pelle bianca cadaverica tanto da sembrare uno zombie ma non ci faccio caso più di tanto e scaccio via il pensiero,mi un pò di mascara per la mancanza di tempo e scendo al piano di sotto

P:"il tuo caffè" disse mio padre, odiavo il caffè ma lo bevevo comunque per non dargli un dispiacere

M:"grazie,mi-" mi interruppe

P:"dato che nè io nè tua madre possiamo, ti accompagnerà l'autista a scuola, e ti verrà a prendere sii puntuale,mi raccomando"

M:"certo" dico frettolosamente, non impazzivo all'idea di avere un autista, preferivo i mezzi pubblici ma non mi era permesso

Esco di fretta dal portone,mi metto le cuffiette e faccio partire la playlist di ed sheeran, l'unico artista che era ancora in grado di suscitare emozioni in me

X:"buongiorno signorina" mi disse l'autista

M:"chiamami maddison, siamo in via confidenziale"

X:"come preferisce" disse sorridendomi, era un uomo sulla 40ina erano parecchi anni che era a servizio della famiglia, si dovevano fidare cecamente di lui per farmi portare a scuola, non guidava semplicemente,  lui aveva il compito di controllarmi, se ero in compagnia, in ritardo, riferiva qualsiasi cosa ai miei genitori, anche se non mi era mai stato detto lo capii da sola, lo pagavano bene per riferire tutto ciò che scopriva su di me, nonostante ciò era un buon uomo, chi non l'avrebbe fatto per soldi.

Dopo pochi minuti arrivo a scuola, osservo l'enorme edificio di 4 piani, ancora non mi capacito che quella sia la mia nuova scuola, è di un colore spento tristissimo, sembra un carcere, non vedo nessuno apparte qualcuno fuori che sta fumando e qualche coppietta che mi ricorda la mia inesistente vita sentimentale.

AMAMI CON L'INGANNODove le storie prendono vita. Scoprilo ora