4. Costellazioni e desideri

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Era giovedì e Christian aveva il turno la mattina.

Dalla porta del locale, entrò Mattia.

«Ciao.» Lo salutò Christian, sorridendogli. «Un caffè senza zucchero, giusto?»

Mattia lo salutò di rimando.

«Te lo ricordi?» Gli chiese, spalancando gli occhi.

«Certo.» Rispose Christian.

Quella sera sarebbe stata la notte di San Lorenzo.

Christian amava le stelle, e ammirava tutto dell'universo: i pianeti, le galassie, la luna.

Era affascinato da quel mondo.

Per questo, aveva appeso nella bacheca della caffetteria un volantino per l'evento che si sarebbe tenuto nella sua città proprio quella sera.

Avevano organizzato uno spiazzo vicino alla spiaggia con delle sedie in modo che tutti gli abitanti potessero guardare le stelle insieme.

Mattia se ne accorse.

«Che bello.» Disse, indicando il volantino mentre sorseggiava il suo caffè. «Vorrei venire anch'io.»

«Vieni.» Gli disse il moro. «Io ci sarò sicuramente.»

«Non credo di potere.» Disse, con aria triste. «A Simone non interessano queste cose.»

«Vieni solo tu allora.»

Lui sembrò rifletterci su, finché i suoi occhi non si illuminarono.

«Verrò.» Disse, sorridendo.

Christian gli sorrise di rimando.

*

Il moro si sedette su una delle tante sedie di plastica messe a disposizione dal comune.

Si mise a pensare, in attesa di vedere spuntare una testa bionda.

Non ci volle molto.

Mattia si sedette vicino a lui.

«Ciao.» Disse.

«Ehi.» Lo salutò il moro.

«La luna è veramente stupenda stasera.» Disse Mattia, osservandola.

Anche tu sei stupendo, avrebbe voluto dirgli Christian, ma tenne quel pensiero per sé.

I due guardarono le stelle parlando, raccontandosi teorie sull'universo, discutendo della bellezza delle costellazioni.

«Che ne dici se andiamo in spiaggia?» Propose ad un certo punto il moro.
«La le stelle si vedranno ancora meglio, e poi ci sarà anche il mare in sottofondo.»

«Ottima idea.» Gli rispose Mattia.

Si fermarono in un negozietto a comprare un telo, per poi stenderlo sulla sabbia e stendervicisi sopra a loro volta.

Christian tenne un braccio dietro la testa di Mattia per fargli come da cuscino, mentre gli prese la mano per fargli indicare le varie costellazioni.

«Quella è l'orsa maggiore.» Spostò delicatamente la mano del biondo per fargliela indicare. «E quella è l'orsa minore.» Fece la stessa cosa.

Finito di indicare tutte quelle che riuscirono a trovare, Christian si perse a guardarlo e gli accarezzò le gote.

«Sei davvero bello.» Gli disse, e Mattia arrossì.

Si avvicinarono di più, cullati dal rumore delle onde che si infrangevano dolci sulla riva.

Mattia iniziò ad accarezzargli i capelli e sotto quel tocco, Christian decise di annullare le distanze.

Poggiò le labbra sulle sue dolcemente, dando vita ad un tenero bacio. Le loro lingue si incontrarono mentre loro si accarezzavano.

Quando si staccarono si guardarono per qualche secondo con gli occhi brillanti.

«Una stella cadente!» Disse Christian, indicando il cielo. «Esprimiamo un desiderio.»

Vorrei che questo momento non finisse mai.

Desiderò il moro nella sua mente.

Vorrei non dover tornare da Simone.

Mattia spostò la testa sul petto dell'altro, beandosi delle carezze che gli stava riservando.

Vorrei stare qui per sempre.

Quando il biondo dovette tornare a casa, decisero di scambiarsi i numeri di telefono, in modo da poter rimanere in contatto.

Vorrei che tutto ciò non fosse un errore.

La metà perduta [zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora