10. Da Simone a Christian

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Le settimane passarono, ed era per loro ora di presentarsi in tribunale.

Avevano assunto un buon avvocato e racimolato tutte le prove.

Erano pronti.

Entrarono nell'edificio, e ci rimasero per parecchie ore, finché non riuscirono a vincere la causa.

Simone fu arrestato per violenza domestica.

*

Tornarono alla loro vita, questa volta con un peso in meno.

I lividi che prima coprivano la pelle di Mattia erano stati rimpiazzati dai baci di Christian.

I divieti sul cibo da parte di Simone, erano stati sostituiti dalla libertà di poter mangiare ciò che voleva, nonostante, ormai sempre più di rado, sentisse ancora le voci del suo ex fidanzato che gli ordinava di non consumare determinate cose. Voci a cui non dava ascolto, perché l'unica che gli interessava gli diceva di non privarsi di nulla.

I pugni di rabbia di Simone erano stati sostituiti dalle carezze amorevoli di Christian.

Le urla di Simone erano state rimpiazzate dalla dolce voce di Christian.

Quello che era fare sesso con Simone, quando si sentiva obbligato, sporco e quando provava fastidio e disgusto sulla propria pelle, era stato sostituito dal fare l'amore con Christian, dove sentiva di toccare il cielo con un dito, dove si sentiva giusto, dove si sentiva bello. Dove si sentiva amato.

«È solo grazie a te se sono riuscito a superare tutto questo. Non ti ringrazierò mai abbastanza. Mi fai sentire vivo. Ti amo, Christian.»

E glielo disse. Perchè per Christian provava un sentimento così forte che neanche un 'ti amo' era abbastanza. Sentiva qualcosa che andava oltre, che non poteva essere spiegata a parole, perché avrebbero sminuito l'enormità del suo sentimento, ma dovette farsele bastare.

«Ti amo anche io, Matti. Tanto.»

Non c'era altro da dire, il resto era superfluo. Solo loro due.

E siccome fino a quel momento avevano dovuto godersi il loro amore tra le mura di casa di Christian o nella casetta sul fiume, decisero di andare a cena fuori insieme.

Il moro avrebbe anche voluto presentare Mattia ai suoi genitori, ma sapeva che non lo avrebbero mai appoggiato. E gli andava bene così. Voleva essere lui stesso a decidere per la sua vita, per la sua felicità. Per questo, con il sostegno di Mattia, aveva ricominciato a ballare.

Andarono in un bel ristorante in centro e Christian fu orgoglioso di lui nel vedere Mattia ordinare un piatto di pasta.

Passarono una stupenda serata.

*

Una volta a casa, Christian si mise a riflettere sul suo rapporto con Mattia.

Era nato quasi per caso.

Quando il biondo si era presentato alla caffetteria, Christian, oltre che trovarlo incredibilmente bello, aveva sentito una strana connessione con lui.

Come se si conoscessero già.

Insieme stavano bene, erano felici.

Quel rapporto, però, non aveva una definizione: erano fidanzati oppure no?

Di fatto, non c'era mai stata una reale proposta e nemmeno ne avevano parlato.

Avrebbe dovuto fare la fatidica domanda al ragazzo che riempiva di sorrisi le sue giornate?

La metà perduta [zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora