11. Piccola stella

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Mattia si svegliò di soprassalto nel sonno a causa di un incubo.

Si girò nel letto e vide Christian ancora dormiente di fianco a lui.

Guardò l'ora sul cellulare: le quattro del mattino.

Scosso, si alzò e andò verso la cucina per prendere un bicchiere d'acqua.

Mentre lo stava riempendo sotto il getto del lavandino, sentì due braccia avvolgergli la vita e sussultò.

Fortunatamente, si tranquillizzò subito, sentendo il profumo dietro di lui.

Christian.

«Chri, mi hai fatto prendere un colpo!» Disse Mattia, ridacchiando.

«Scusa piccolo, non volevo...è che ho sentito che non c'eri più nel letto e mi sono svegliato. Tutto bene?» Gli chiese l'altro.

In qualche modo, Christian riusciva sempre a percepire quando succedeva qualcosa al biondo.

Mattia pensava che non avrebbe meritato una persona del genere nemmeno in un milione di anni.

«Si...cioè, più o meno. Ho solo avuto un incubo.» Rispose.

«Oh. Ti va di raccontarmelo o è troppo brutto?» Gli chiese il moro dolcemente.

«Preferirei non ricordarlo...non voglio nemmeno pensarci.»

«Okay Matti, non ricordarlo se non vuoi. Torniamo a dormire, ti va?» Gli disse Christian.

«Chri, lo sai cosa mi fa stare bene sempre, oltre a te?» Chiese.

«Uhm, ballare, immagino.» Rispose.

«Giusto. E vorrei fare una cosa, se anche tu lo vuoi, ovvio. Balliamo un tango?» Propose Mattia, sorridendo, mentre i suoi occhi si illuminavano.

«Certo che voglio.»

Mattia prese il cellulare, e selezionò la prima canzone della playlist condivisa con Christian.

Piccola stella di Ultimo.

Anche se non era la canzone più adatta per quel tipo di ballo, era comunque perfetta, perché era la loro.

Christian poggiò una mano sul fianco dell'altro, e Mattia la mise sulla sua spalla.

Intrecciarono le mani ancora libere e iniziarono a ballare.

Sei la cosa più bella che indosso
Sei risorsa, sei il cielo e sei il mondo
Sei la strada che porta alla vita
Donna instabile, sei la mia sfida

Sei la piccola stella che porto
Nei momenti in cui non ho luce
Sei la piccola stella che porto
Nei momenti in cui non ho luce.

Si sorrisero per tutta la durata del ballo, guardandosi a vicenda come incantati.

«Ti amo.» Dissero contemporaneamente, sorridendo poi per la connessione che avevano.

Alla fine della canzone si baciarono dolcemente, lentamente, assaporando ogni minuto.

E Mattia si era dimenticato del suo incubo, grazie alle medicine più potenti che avesse.

La danza, ma soprattutto Christian.

-

La sera seguente il maggiore decise di portare il più piccolo in quello che era un po' il suo posto del cuore: l'osservatorio astronomico.

Ci era andato in gita quando era piccolo e ne era rimasto affascinato.

«Chri, dove andiamo?» Chiese un Mattia particolarmente curioso.

«Lo scoprirai quando ci arriveremo, Matti.» Rispose Christian, che non voleva rovinare la sorpresa.

«Eddai, ma non puoi dirmelo?» Domandò di nuovo, con il suo faccino da cucciolo.

Il moro, che solitamente cedeva a quella faccia, si impose di non aprire bocca.

Quella volta non glielo avrebbe detto, no.

«La.» Gli disse, indicando fuori dal finestrino, e poi si morse le labbra. Doveva smetterla di cedere a quel faccino.

Mattia riuscì ad intravedere la struttura, e felice, parlò.

«Oddio Chri, veramente?»
I suoi occhi si illuminarono.

Per loro le stelle avevano un significato speciale: proprio sotto di esse si erano conosciuti più a fondo, si erano dati il loro primo bacio e la loro canzone si chiamava 'piccola stella'.

Attraverso i telescopi, si divertirono ad osservare i pianeti e la luna.

Infine entrarono in una stanza in cui sul soffitto era proiettato l'universo.

Si potevano vedere le galassie, i meteoriti e ogni corpo celeste.

Quando videro apparire la costellazione dell'orsa sorrisero, e si scambiarono un leggero bacio a fior di labbra.

Una volta usciti dalla struttura, si sedettero in una delle panchine presenti nel giardino dell'osservatorio.

«Matti, io...ho preso una cosa.» Parlò il maggiore, estraendo dalla tasca due collanine.

Entrambe, come ciondolo, avevano una stella.

Dietro ciascuna, l'iniziale dei loro nomi.

«Chri...grazie, sono bellissime.»

Allacciò la collana con la C incisa sul retro a Mattia, e lui indossò l'altra.

Il biondo mise la testa sulla sua spalla e Christian sopra la sua.

Si baciarono.

E nel buio della notte, due ragazzi mano nella mano ad osservare le stelle.

-

Nell'immagine la stella Sirio, stella bianca della costellazione del Cane maggiore; la più brillante nel cielo notturno.

La metà perduta [zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora